Telegiornaliste
anno IV N. 44 (169) del 8 dicembre 2008
Leggo, scrivo. Al Festival
di San Giuseppe Vesuviano
di Valeria Scotti
«C'è gran fermento in questi giorni e tanta gente
che aspetta l'apertura del piccolo villaggio del
Festival». Soddisfazione nelle parole di
Marzio Di
Mezza, Direttore Artistico della seconda
edizione del
Festival del Libro e della Scrittura di San
Giuseppe Vesuviano che avrà luogo dal 11 al 13
dicembre, in provincia di Napoli.
Con quale stato d'animo ci si prepara a questa
seconda edizione?
«Gioia. Entusiasmo. Sicuramente emozione. Nella
certezza di proseguire un'operazione, quella
avviata lo scorso anno, di grande valore
culturale e non solo. Perché poi, questo evento,
vuole essere oltre che uno stimolo alla lettura,
anche un momento per riflettere su temi
importanti, "seminando" messaggi di legalità,
solidarietà, impegno civile».
Ci regali qualche anticipazione?
«Quest'anno si è puntato molto sul messaggio. E
quindi abbiamo messo in piedi incontri dei quali
si parlerà anche dopo il Festival, ne siamo
certi. Come l'incontro di sabato 13 mattina, tra
importanti magistrati e mille studenti
selezionati tra le scuole del vesuviano. Come,
ancora, la tavola dedicata alle donne, per fare
il punto sul cammino percorso dall'altra metà
del mondo nei Paesi del Mediterraneo. Un altro
appuntamento, a mio avviso di grande richiamo, è
quello con i fumetti e le vignette. Sono fiero
di poter dire che a San Giuseppe Vesuviano
verranno due dei più grandi nomi che abbiamo in
Italia in questi due generi di scrittura grafica
per tenere una vera e propria lezione a cento
ragazzi. Ma gli appuntamenti sono tanti: dagli
stand con le novità dalle case editrici, ad
un'area ideata per i più piccini, per
invogliarli a leggere e ad ascoltare letture; ad
incontri e dibattiti sullo sport, sulla cronaca
e sulla letteratura. Ed avremo anche una
sorpresa: esporremo una ricerca unica al mondo».
Lo scorso anno il Sindaco di San Giuseppe
Vesuviano, Antonio Agostino Ambrosio, definì il
Festival come "Un grande atto d’amore per la
nostra terra". Che valore ha un appuntamento del
genere in Campania?
«Quello che dicevo prima: un valore culturale ma
anche sociale. Non dimentichiamo che, da un
evento simile a Mantova, partito una diecina di
anni fa anche con meno aspettative rispetto a
noi, si è creato oggi un tessuto anche
economico, con la nascita di una fondazione e la
capacità di auto-finanziarsi. Il Festival di
Mantova è il nostro riferimento ed è la conferma
che dalla cultura può nascere economia. Il
Sindaco Ambrosio non ha sottovalutato questo
aspetto e ha mostrato grande coerenza
impegnandosi per far diventare il Festival del
Libro e della Scrittura un appuntamento fisso,
rinnovando quello che è indiscutibilmente un
concreto atto d'amore per questa terra.
All'inaugurazione della prima edizione del
Festival, il Sindaco fece una promessa: “Ci
rivediamo l'anno prossimo”. Bisogna dare atto al
Dott. Ambrosio di averla mantenuta. In tempi di
crisi, con fondi sempre più esigui per la
cultura e la ricerca, un piccolo Comune che
investe e punta su un Festival del libro è merce
rara... purtroppo! Inoltre, quest'anno possiamo
contare sul Patrocinio dell'Ordine dei
Giornalisti della Campania e del suo Presidente
Ottavio Lucarelli, segno che la manifestazione
cresce e riscuote interesse».
Nella ormai Facebook mania, sei il fautore di
Un uomo che legge ne vale due, il
gruppo di chi ama i libri. E' vero che Internet
non uccide i libri, semmai li salva?
«Bella domanda! Non potrei dire che Internet li
uccide. Di sicuro la Rete può invogliare la
lettura. Chi ama leggere lo farà di più grazie
ad Internet. E chi ha bisogno di sentire il
contatto con le pagine ruvide di un libro, di
respirarne l'odore quando lo sfoglia, non
abbandonerà mai questa esigenza in favore di un
monitor. Ho preso spunto dalla memorabile frase
di Valentino Bompiani per richiamare
l'attenzione su di un gruppo che, spero, serva a
suggerirci anche qualche nuovo spunto per queste
e per le prossime edizione del Festival. Mi
piacerebbe diventasse un contenitore pieno delle
idee di tutti quelli che, come me, come tanti,
vivono con almeno un libro a portata di
sguardo».
Un libro che ti piacerebbe fosse a portata di
molti sguardi?
«Mi piacerebbe rispondere A Napoli un po' di
più, il mio secondo romanzo, edito da Graus
e in uscita prima di Natale. Ma sarò serio... a
patto che possa indicarne tre: Neve di
Maxence Fermine, Montedidio di Erri De
Luca, Il vecchio e il mare di Hernest
Hemingway.