Telegiornaliste
anno IV N. 45 (170) del 15 dicembre 2008
Ilenia De Rosa: con il
giornalismo aiuto il mio paese
di Giuseppe Bosso
Nata a Castellammare di Stabia,
Ilenia De
Rosa è giornalista pubblicista dal 2003.
Laureata con il massimo dei voti in Scienze
della Comunicazione presso l’Università di
Salerno, è autrice e conduttrice di Pet breed
e
Pet web sul canale tematico Pet Mania Tv
dedicato al mondo degli animali e
all’ambiente(960).
Anche tu sei caduta nella rete di Facebook.
Facebook cambierà il giornalismo?
«E’ un importante veicolo per la comunicazione
del futuro. Mi ha affascinato soprattutto il
modo facile e rapido entrare in contatto con
gente anche lontana, come si sviluppino
facilmente gruppi e discussioni. E del resto che
sia in espansione lo dimostra il fatto che
personaggi come Veltroni e il cardinal Sepe
hanno fatto ricorso a questo strumento,
soprattutto per interagire con i giovani. E'
ancora in fase di rodaggio, ma alla lunga, come
ogni cosa, Internet stessa, entrerà nell'uso
comune».
L’amore per gli animali è un requisito
essenziale per lavorare a
Pet Mania tv?
«E' una gran fortuna quando all'attività
giornalistica si aggiunge un forte interesse
personale. E nel caso di Pet Mania Tv questo è
successo. Non sempre è stato così, in passato.
Sono molto contenta: Pet tv è probabilmente
l’unico canale che dà un’informazione
dettagliata in tema di animali, dedicando vari
speciali anche alle singole razze di cui magari
pochi conoscono le differenze».
Un esempio?
«In Pet web: dopo una prima parte sotto
forma di notiziario segue l’approfondimento con
un esperto. È importante perché sono in grado di
rispondere a dubbi e incertezze del pubblico.
Ancora: prossimamente utilizzerò proprio
Facebook per una nuova trasmissione, in modo da
accorciare sempre di più le distanze con gli
appassionati cinofili e degli animali in genere
di tutto il mondo».
Per spostarci su tematiche meno settoriali:
quali sono le difficoltà di fare informazione in
provincia di Napoli?
«Che tra nord e sud ci siano differenze non è un
luogo comune, e nel mondo dell’informazione lo è
ancor di più: non ci sono molte possibilità per
chi voglia intraprendere questa strada e
talvolta è necessario, una volta presa la
laurea, fare le valigie e andare a cercare
opportunità dove ci sono.
Penso però che la caparbietà e la capacità di
sapersi ritagliare spazi alla lunga possano
premiare. È stato così per me, non mi sono mai
fermata né dopo la laurea né dopo la maternità».
Come hai vissuto i mesi dell’emergenza
rifiuti?
«Chi segue le cronache della Campania saprà che
Vico Equense è stato uno dei pochi comuni a non
aver vissuto l’emergenza: siamo stati premiati
come uno dei cinque comuni più "ricicloni" dal
premier Berlusconi. Già da due anni avevamo
iniziato con la raccolta porta a porta di carta,
multimateriale (alluminio, vetro, plastica),
organico e indifferenziata. I primi tempi,
magari, non è stato facile recepire questa
novità, soprattutto per gli anziani, ma i
risultati che abbiamo ottenuto sono più che
soddisfacenti».
Da presidente di Chilometro zero e vice
di
Aequana, ritieni che la cultura possa essere
una speranza per risollevare la nostra regione?
«Certo, deve esserlo! Mesi fa ho iniziato la mia
esperienza ad Aequana scoprendo con
grande gioia le tradizioni popolari grazie a un
bravissimo musicista che si chiama Luigi
Staiano, e mi sono innamorata di queste musiche,
di queste danze. È importante soprattutto per i
giovani».
Un aggettivo per definire Ilenia mamma,
moglie, donna e giornalista.
(Ride, ndr) «Nell’ordine? Dolce,
sorprendente, dinamica e determinata. Ma,
riprendendo una definizione che mi è stata data
tempo fa, con mia grande sorpresa, in un
articolo in cui si è parlato anche di me, direi
che per ognuna di queste cose la definizione che
più si addice al mio carattere è pragmatica».
E la mamma e la moglie riescono ad andare
d’accordo con la giornalista?
«Sì, anche se a volte si fa fatica. Per mia
fortuna ho accanto una persona che, pur
prendendomi in giro per qualche orario che non
riesco a rispettare, mi capisce e mi è vicino».
Se la tua bambina volesse diventare
giornalista, la incoraggeresti?
«Per mia fortuna i miei genitori mi sono sempre
stati accanto e hanno rispettato le mie scelte.
Altrettanto voglio fare io con Gaia: se volesse
seguire questa strada le darei qualche
consiglio, ma non sarei certo invadente».
Tante cose hai fatto, oltre al giornalismo:
cosa vedi nel tuo domani?
«A me piace il ruolo di addetto stampa, è un
ruolo importante perché funge da ponte con il
cittadino. Voglio continuare per questa strada,
anche come organizzatrice di eventi, per i quali
la più grande gratificazione è vedere la
partecipazione di tante persone. Mi sento la
donna più felice del mondo se posso fare
qualcosa per il mio paese».