
Telegiornaliste 
					anno III N. 12 (90) del 26 marzo 2007
 
 
Valter De Maggio. La mia passione per il calcio di 
                    Nicola Pistoia 
                    
                    Valter De Maggio, 
nato a Napoli, è giornalista dal 1992. 
                    Dal 1990 lavora in emittenti radiofoniche e televisive 
nazionali e regionali. Da quattro anni conduce su
                    
                    Radio Kiss Kiss Napoli il programma Radio Goal, 
contenitore dedicato al calcio. Ha commentato le partite del Cervia nel reality 
di Italia1 Campioni. 
                    
                    Come ha iniziato a fare il giornalista? 
                    «In un’agenzia di stampa sportiva, la Rotopress. Da lì sono 
venuti fuori tanti giornalisti in gamba… Speriamo bene!».
                    
                    
                    Ha lavorato molti anni in radio... 
                    «Da oltre sedici anni, una passione meravigliosa, una 
palestra fondamentale per la mia crescita professionale. Attualmente sono 
impegnato a Radio Kiss Kiss Napoli, dove conduco Radiogoal, tutti i 
giorni dalle 13.00 alle 16.00». 
                    
                    Quali sono le differenze tra il giornalismo radiofonico e 
quello della carta stampata? 
                    «Ho avuto modo di collaborare con il Roma ed il 
                    Giornale di Napoli: ovvio che tra radio e carta stampata 
c’è molta differenza. In radio lavori sul tempo reale, hai poco spazio per 
approfondire una notizia, devi avere fiuto, fiato e... Un pizzico di fortuna». 
                    
                    Ha commentato le partite del Cervia per il reality show 
Campioni su Italia1. Come è approdato a Mediaset? 
                    «Due anni fa ho ricevuto la proposta di commentare le gare 
del Cervia, a proposito di fortuna… non era ancora iniziato il campionato del 
Napoli, ero libero e così ho accettato con grande entusiasmo». 
                    
                    Piersilvio Berlusconi ha voluto fortemente quel 
particolare tipo di reality perché gli italiani sono un popolo di appassionati 
di calcio. Ritiene che questo connubio tra sport e reality sia un esperimento 
riuscito?
                    
                    «Assolutamente sì, si respirava un’aria stupenda intorno al 
Cervia, famiglie e bambini allo stadio, è uno spot meraviglioso per il nostro 
calcio». 
                    
                    Un luogo comune: i giornalisti sportivi sono meno 
preparati degli altri. Conferma? 
                    «Non confermo… anzi! C’è moltissima concorrenza, per 
arrivare a certi livelli, c’è bisogno di un’altissima specializzazione». 
                    
                    Chi sono stati i suoi maestri di giornalismo, i suoi 
modelli? 
                    
                    «Stimo moltissimo Sandro Piccinini, lo ritengo in assoluto 
il numero uno tra i giornalisti tv e tra i telecronisti. Mi ha insegnato molto, 
così come mi hanno insegnato molto Giovanni Lucianelli, Antonio Sasso e Mimmo 
Malfitano». 
                    
                    Quale personaggio, incontrato nella sua carriera, l’ha 
colpita maggiormente? 
                    «Pippo Baudo, una disponibilità ed una umiltà incredibili: 
lo ritengo il grande maestro della tv». 
                    
                    Quali sono le doti che deve avere un giornalista? Quale 
consiglio darebbe a chi sogna di fare questo mestiere?
                    
                    «Essere sempre imparziale, avere le proprie idee e portarle 
avanti. Un consiglio? Non demordere mai!».