Intervista a Renato Cavallo | tutte le interviste |
Telegiornaliste anno V N. 26 (197) del
6 luglio 2009
Renato Cavallo, raccontare la cronaca di Napoli di Giuseppe Bosso Giornalista professionista, Renato Cavallo lavora all’Agenzia Video Giornalistica Videocomunicazioni dove ha mosso i primi passi nel mondo dell’informazione. Ha avuto esperienze anche ai quotidiani Cronache di Napoli e Il Mattino. Come ti sei avvicinato al giornalismo? «Bussando a varie porte, finché Videocomunicazioni non mi ha aperto. Certo, agli inizi non è facile, ma man mano che impari acquisti autonomia». Credi sia stato corretto dare tanto spazio al ‘caso Noemi’? «Io non lo definirei nemmeno così, è evidente che parlare di questa vicenda sia stato un modo per sviare l’attenzione da altre questioni che riguardano chi è al potere. Non è altro che una strategia». Gli ultimi fatti di cronaca napoletana ci raccontano di un ragazzo rumeno ucciso tra l’indifferenza della gente a Montesanto, una ragazza che ha rischiato di perdere un occhio per aver difeso un omosessuale in pieno centro. Cosa può fare l’informazione per scuotere le coscienze dei cittadini? «Tutto quello che possiamo dare è il nostro impegno per raccontare la cronaca, i fatti come accadono. I commenti li lascio volentieri agli editorialisti, ma è la società che deve reagire, svolgendo un lavoro parallelo di repressione delle fasce criminali e di sviluppo economico e sociale». Pro e contro di avere una compagna che fa il tuo stesso mestiere? (Barbara Tafuri, giornalista di Tv Luna, ndr) «Direi che è un po’ come fidanzarsi con una compagna di scuola al liceo. Se si fanno le stesse cose e si frequentano gli stessi ambienti è normale, alla fine, legarsi. La cosa importante per me è che non lavoriamo nella stessa redazione: quello sarebbe un vero contro...». La notizia che vorresti dare? «Mi piacerebbe poter parlare di un processo molto impegnativo, un caso di cronaca importante». |
HOME | SCHEDE+FOTO | FORUM | PREMIO | TGISTE | TUTTO TV | DONNE | INTERVISTE | ARCHIVIO |