Telegiornaliste
anno IV N. 4 (129) del 4 febbraio 2008
Mario Adinolfi, la politica dovrebbe ascoltare di più la
gente
di Giuseppe Bosso
Nel suo ultimo programma Pugni in Tasca, in
onda su
MTV, ha
affrontato temi d'attualità come il precariato, la mafia e le ingiustizie
sociali.
Mario Adinolfi, giornalista
professionista dal 1997, concilia l’attività giornalistica con quella politica.
Tra i suoi impegni, anche un
blog sul sito di
LA7.it, testata di approfondimento dell’emittente La7.
Andare al voto: sì o no?
«Sì. La cosa più giusta e sensata in questo momento».
Presidenti di regioni condannati, mogli di ministri e
presidenti di consigli regionali agli arresti domiciliari. Ci stiamo avviando
verso una nuova Tangentopoli?
«Perché, la prima è mai finita davvero?».
Cresce sempre più la sfiducia della gente verso la
politica. Secondo lei, cosa dovrebbero fare le istituzioni?
«Da tempo sostengo e affermo che le forme di democrazia
diretta siano la cosa migliore, e lo abbiamo visto dalla grande affluenza che
hanno avuto le primarie del partito democratico. Qualsiasi cosa possa
avvantaggiare la partecipazione diretta del cittadino va incoraggiata. I
politici farebbero meglio ad ascoltare di più i problemi reali della gente
anziché rintanarsi nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama».
Grillo è indubbiamente il personaggio dell’anno tanto che
qualcuno, scherzosamente, lo vorrebbe addirittura al governo. Lei cosa ne pensa?
«Molte delle battaglie che sta conducendo, ultima delle quali
il V-Day legato al mondo dell’informazione che si svolgerà ad aprile, sono
importanti e meritevoli di grande attenzione. Grillo è riuscito a comprendere
quali fossero le enormi potenzialità della rete e di questo gliene va dato
merito. Su altri aspetti, invece, mi preoccupa un po’ quello che sento dire, ad
esempio “meglio lui di altri”... ».
Uno sguardo anche all’America: crede più a un presidente
donna o a un presidente di colore nel futuro degli States?
«Sarei contento vincesse
Obama, ma allo stato attuale non lo ritengo molto
probabile».
Nel suo programma
Pugni in tasca ha affrontato temi di grande disagio.
Se potesse scegliere, quale vorrebbe cancellare?
«Mi ha molto colpito l’emergenza rifiuti di Napoli e lo
scenario degradante delle enormi tonnellate di spazzatura sparse per la città e
per la Campania. Se avessi una gomma da cancellare, senz’altro eliminerei la
classe dirigente che ha prodotto questo scempio».
E’ uno dei blogger più noti ed affermati in rete: crede
che sarà questo il futuro dell’informazione?
«Ritengo che, nell'arco di cinque anni, queste nuove forme di
comunicazione cresceranno sempre di più e andranno ad acquistare più spazio di
quanto occupino ora carta stampata e televisione. E’ inevitabile, considerando
che la rete offre allo spettatore-utente quelle possibilità di ascolto e di
spazio che i media tradizionali non danno».