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Telegiornaliste anno VIII N. 13 (315) del 2 aprile 2012
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TGISTE Francesca
Fortunato, sogni azzurri
di Giuseppe Bosso
Incontriamo Francesca Fortunato, che da settembre fa parte della squadra del programma sportivo di
Canale 21 Goal di Notte, condotto da Michele Parlato con la
partecipazione di Barbara Scarpettini tutti i lunedì.
Come sei arrivata a Goal di notte?
«La redazione era alla ricerca di un volto per il programma, mi hanno contattata
ed ho accettato con entusiasmo».
Giornalista sportiva per caso o per passione?
«Passione, passione. Fin da piccola avevo questo sogno; certo poi per
completarsi devi anche investire altri ambiti dell’informazione».
Com’è ora la tua giornata tipo?
«Dipende. Sicuramente il week end delle partite e il lunedì del programma (oltre
ovviamente ai giorni della Champions) sono i giorni di fuoco in cui c’è molto da
fare, tra servizi e interviste. Gli altri giorni della settimana sono magari
meno intensi».
La Champions, un grande sogno per i napoletani: occasione anche per i
giornalisti partenopei?
«Si, è un’avventura stimolante che non avevamo mai provato. Non nascondo di
essermi quasi commossa quando, a Manchester, per la sfida al City, ho ascoltato
quell’inno coinvolgente».
Secondo te quali aspettative ha il club azzurro quest’anno?
«Non vorrei dire quella parola magica che comincia per ‘s’ e finisce in ‘o’
(ride, ndr)... ora è più complicato, ma l’obiettivo Champions va
inseguito. Anche in Europa il Napoli può fare bene, il Chelsea è un avversario
ostico ma gli azzurri possono riuscire nell’ennesima impresa. Non sono la solita
squadra italiana che gli stranieri erano abituati ad affrontare».
(Dopo il rilascio di questa intervista il Napoli è stato eliminato dalla
Champions, ndr)
Con Barbara Scarpettini c’è competizione?
«Per niente. Abbiamo due ruoli totalmente diversi, lei conduce e io intervengo
nel programma. È una ragazza che stimo tanto, ci siamo subito prese in
simpatia».
Hai mai ricevuto proposte indecenti?
«Fortunatamente no, ma sono diretta di carattere, non penso di aver mai dato
modo ai miei interlocutori di poterlo solo pensare, né io ho creato situazioni
equivoche».
Cosa farai da grande?
«Spero di fare sempre quello che sto facendo adesso, e spero che il mio sogno di
essere giornalista sportiva resti sempre tale, nel senso che io possa sempre
dire sto facendo quello che desideravo; un giorno vorrei fare le interviste a
bordo campo, calcare l’erba sarebbe un’altra grande emozione per me».
Un aggettivo per descriverti?
«Preferisco che siano gli altri a trovarlo... forse sono un po’ precisina nel
lavoro, ma solare nella vita».
Un desiderio per Francesca e uno per il Napoli.
«Per la squadra, sicuramente la Champions. Per me, magari, Sky Sport (ride,
ndr)...».
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CRONACA IN ROSA Alessia
Marcuzzi: insultata e minacciata
di Roberta Ricciardi
«Esiste il telecomando, usatelo». Questo
semplice messaggio pare non essere stato recepito da alcuni
tra i telespettatori più fanatici che popolano le pagine fan
club di facebook dei personaggi dei reality show.
L’apice dell’indecenza è stata raggiunta durante la
semifinale del Grande Fratello 12, dove
l’eliminazione a sorpresa di due beniamini del pubblico e
probabili vincitori, Ilenia Pastorelli e Armando
Avellino, ha scatenato le ire dei fan più accaniti.
Insulti al programma, agli autori, minaccia di ricorsi al
Codacons per denunciare fantomatiche irregolarità ai
televoti, non sono bastati. Si è passati a minacciare e
insultare la conduttrice del programma, Alessia
Marcuzzi, volto pulito e professionale della nostra tv
da più di dieci anni. Accusata di essere troppo di parte e
di manipolare l’andamento del programma, ha ricevuto diverse
intimidazioni che hanno oltrepassato di gran lunga il limite
della tollerabilità. Oggetto di questa assurda ira sono
stati i due figli, di cui l’ultima di soli pochi mesi avuta
dal compagno Francesco Facchinetti.
Alessia Marcuzzi non ci sta e ha manifestato dalla
sua pagina Facebook tutta la sua amarezza, difendendo il
programma ma soprattutto la sua famiglia: «Credetemi,
leggere minacce pesanti (anche nei confronti dei miei figli)
per un programma televisivo... mi sembra davvero troppo».
«Se non credete nella veridicità del programma, non
guardatelo... mi sembra semplice, no? Esiste il telecomando
e non cliccate mi piace sul mio profilo, sareste incoerenti».
E sembra a tutti noi davvero troppo, piena solidarietà ad
Alessia.
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FORMAT Katia
Manna, sognando l'arte in Tv
di Giuseppe Bosso
Intervistiamo Katia Manna, speaker e volto di
Radio Sport 24, radiovisione on line
nazionale e prossimamente disponibile sui canali
televisivi digitali e in FM. In passato ha
condotto vari programmi televisivi, tra cui
Village e GO! Viaggiatori per passione,
dedicati ai viaggi nel mondo. Per Sky Sport ha
curato Le città dei campioni, magazine
dedicato alle località delle squadre
partecipanti alla passata edizione della
Champions League. Come autrice ha lavorato alla
realizzazione della striscia Vita in crociera,
condotto da Maria Mazza. Vanta anche
un'esperienza cinematografica collaborando alle
attività di produzione del film The Tourist,
con Johnny Depp e Angelina Jolie.
Quali sono i luoghi che ti sono rimasti più
impressi tra quelli che hai visitato nelle tue
esperienze lavorative?
«Il Perù e l'Uzbekistan sicuramente. E l'Africa,
che fa parte del mio cuore».
La vicenda di Rossella Urru ha riportato
all'attenzione il tema dei viaggi a rischio.
Cosa ne pensi?
«Per fortuna ho girato sempre in luoghi
abbastanza sicuri; i rischi ci sono sempre,
specie per persone che per lavoro o per scopi
umanitari si trovano in luoghi difficili. Se non
ci fossero persone disposte a correre questi
rischi probabilmente non verremo a conoscenza di
tante ingiustizie. Io ammiro i giornalisti che
fanno gli inviati di guerra, è un sogno che mi
piacerebbe realizzare un giorno».
Hai avuto modo di lavorare soprattutto con
donne: hai avvertito più complicità o più
collaborazione?
«Ho trovato delle vere amiche, ma non sono
mancate esperienze negative. Dipende sempre
dalle persone che trovi».
Napoli non ti sta stretta?
«Diciamo che è come la malafemmena di Totò
(ride, ndr). La si ama e la si odia
allo stesso modo; ti dà tanto ma ti toglie
anche. Ho avuto la fortuna di vivere esperienze
splendide a Londra e a Venezia, che però poi mi
hanno puntualmente riportato qui. Non è facile
sopravvivere in questo contesto, ne sono
consapevole. Certo, se mi capitasse un'altra
occasione per andare fuori non la rifiuterei».
Cosa farai da grande?
«L'artista! Scherzi a parte, da poco sto
seguendo anche un'attività in questo settore, un
laboratorio di ceramica con una mia amica. È
un'altra mia grande passione che non mi
dispiacerebbe poter coniugare, un giorno, con il
lavoro in televisione, anche se non credo che la
televisione attuale sia pronta per questo».
Come ti trovi ad affrontare questa esperienza
radiofonica?
«È molto diversa dalla televisione, per i suoi
ritmi e i suoi tempi. Ma fin da ragazzina sono
una grande ascoltatrice, è una sfida che ho
raccolto con molta gioia, anche per confrontarmi
con un settore, lo sport, assolutamente nuovo
per me. Ho molto da imparare e ho la fortuna di
lavorare con professionisti come Alex Olandese,
direttore artistico della rete, e Manuel
Parlato, responsabile della redazione sportiva
che mi ha coinvolto in quest'avventura».
Mai ricevute proposte indecenti?
«Per fortuna mai ricevute. E comunque credo che
le ragazze che si sono trovate coinvolte in
situazioni di cui spesso di parla, in alcuni
casi, abbiano una loro parte di responsabilità».
Un aggettivo per descriverti dal punto di
vista lavorativo?
«Stakanovista».
Come ti vedi tra dieci anni?
«Spero uguale ad oggi, con lo stesso spirito
adolescenziale e lo stesso entusiasmo di
adesso». |
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HOT GIRLS Megan
Gale: il volto sensuale dello spot
di Giulia Fiume
È di origini polinesiane, ma è stato uno dei
volti più acclamati in Italia degli ultimi
decenni. Alta, bella, formosa:
Megan Gale è questo e molto altro di più.
Conosciuta, acclamata e soprattutto
desiderata dalla maggioranza degli italiani,
Megan sbarca nel grande mondo della tv
giovanissima. Tutti la ricordano per gli spot
della compagnia telefonica Omnitel, presto
diventata Vodafone, e per le numerose comparse
della modella anche successivamente.
Dal 1999 al 2005 la fascinosa australiana
incanta gli spettatori televisivi, rendendo dei
momenti piacevoli persino le pause
pubblicitarie. Abiti provocanti,
sceneggiature sempre diverse e sguardo
accattivante sono gli ingredienti che hanno
fatto degli spot della suddetta compagnia un
successo.
Megan non è la modella magrissima che oggi sfila
per le grandi firme, le sue misure parlano
chiaro: 90-60-90, si parla di curve
strepitose. Per non citare poi la lunga chioma
nera che contrasta e risalta il suo sguardo,
profondo come il mare.
Scala i grattacieli, seduce e attrae,
si spoglia in automobile, scappa e si fa
rincorrere: è così che la Gale ha fatto sognare
il suo pubblico, impersonando ruoli sempre
diversi, cambiando sempre il suo personaggio,
seducendo ogni volta in modo nuovo.
È stata il sale dello spot per sei anni e, in
tutto quel tempo, sembrava comunque non bastare
mai. Oggi la vediamo sempre meno, la
preferita degli spot ha preferito tornare
nella sua terra d’origine, ma tutti la ricordano
con nostalgia.
«Si può essere sexy anche con jeans e una
t-shirt, l’importante è sentirsi sexy» dichiara
in un’intervista a Vogue. Lei lo è stata
sempre, nella consapevolezza di piacere con le
sue forme, il suo sorriso, la sua
naturalezza. Capace di stupire e
strepitosa nello sguardo. Sexy in fondo è
anche questione di carattere, lei ne ha. |
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DONNE La
Bomba Luciana Littizzetto
di Fausto Piu
Intelligentissima, ironica e
provocatrice: è così che potremmo
definirla. Luciana Littizzetto,
classe 1964, è nata a Torino, dove tutt’oggi
vive col compagno Davide e due ragazzi in
affido.
Ex professoressa di musica, una laurea in
lettere alle spalle, in molti la
ricorderanno a Mai dire Goal nelle
vesti della pianista Nives e della ninfomane
Lolita. E proprio in questo periodo, sul
finire degli Anni 90, pubblica il suo
primo libro, L’agenda di Minchia
Sabbry, altro personaggio che le ha dato
popolarità.
Sono gli Anni 2000 che la portano alla
ribalta. Dopo aver baciato in diretta
Pippo Baudo al Festival di Sanremo,
scala le classifiche col suo nuovo libro
La principessa sul pisello, scagliandosi
contro il genere maschile. E dal 2005
è nel cast fisso del programma Che tempo
che fa, condotto dall’amico e collega
Fabio Fazio. È qui che ogni domenica
il pubblico l’aspetta per ascoltare i suoi
commenti alle notizie delle settimana appena
conclusa. Un monologo al vetriolo che
non risparmia nessuno, compresi i politici,
sia di sinistra che di destra, e il
Vaticano.
Nella sua vita c'è spazio anche per la
radio. Ogni sabato, in diretta dalla sua
città, conduce La Bomba su Radio
DeeJay, commentando ironicamente, come solo
lei sa fare, le notizie più curiose del
momento. E attualmente è anche al cinema con
È nata una star?, film uscito lo
scorso 23 marzo, assieme a Rocco Papaleo
e Pietro Castellito.
«Mio figlio mi dice sempre che non lo faccio
ridere» ha confidato qualche settimana fa. E
a noi invece, cara Luciana, con la
tua ironia fai riflettere. Ipocriti coloro
che ti accusano di esser volgare per l’uso
di qualche parolaccia: la volgarità è
ben altra cosa. E alcuni programmi ne sono
l’emblema. Chissà quanti italiani, compreso
chi scrive, ti vorrebbero vedere in prima
serata con un programma tutto tuo. Per farci
sorridere ancora in questo momento di
crisi, economica e di valori, che stiamo
attraversando. |
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