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Telegiornaliste anno VIII N. 7 (309) del 20 febbraio 2012
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TGISTE Laura
Berti: pensiamo a migliorare il mondo
di Giuseppe Bosso
Intervistiamo Laura Berti, volto del
Tg2.
Come sei arrivata al Tg2?
«Nel 1995 Telemontecarlo mise in cassa integrazione (primo caso in Italia, se
ben ricordo) molti giornalisti (ma, in modo scorretto a mio avviso, soprattutto
donne) tra cui me. Mandai il mio curriculum a tutte le redazioni Rai, e un
giorno, al ritorno da una vacanza, ricevetti un messaggio sulla segreteria
telefonica da una collega che mi informava che, avendo l'Usigrai stipulato un
accordo che prevedeva l'assunzione a tempo determinato di giornalisti
disoccupati, mi veniva proposta una sostituzione alla redazione esteri. Pensavo
fosse uno scherzo e invece...».
In tempi critici come questi quale deve essere il ruolo dell'informazione?
«Centrale. La storia insegna che non bisogna abbassare mai la guardia,
soprattutto in momenti di incertezza, dove è maggiore il pericolo per la
democrazia».
Cosa pensi della ventilata abolizione dell'Albo Pubblicisti?
«Sono molto attiva come sindacalista ma confesso che al momento non sono in
possesso di molte informazioni su questa vicenda. Devo dire che comunque è una
questione che andrà affrontata con attenzione; se e quando verrà applicata
questa norma, potranno svolgere questa professione solo coloro che hanno
superato l'esame di stato, cosa possibile solo dopo il praticantato. È un gatto
che si morde la coda, perché scrivere come pubblicista è senz'altro più facile
che ottenere il praticantato, ed è un modo per accedere alla professione.
Esattamente come è stato anche per me? in sostanza credo che una garanzia per
l'informazione e per la democrazia sia anche la possibilità per chiunque lo
voglia, di accedere alla professione giornalistica, pur essendo doveroso fissare
dei parametri di accesso».
Nel nuovo governo Monti avverti un modo diverso di porsi nei confronti
dell'informazione rispetto a chi l'ha preceduto?
«Dovresti chiederlo ai miei colleghi della redazione politica; mi ha comunque
fatto una buona impressione finora... mi mantengo sul generico perché come ben
sai, rispondere a questa domanda, rivelerebbe le mie convinzioni politiche (pur
molto salde) che secondo me noi giornalisti, mentre svolgiamo il nostro ruolo,
dobbiamo tenere per noi stessi, altrimenti agli occhi di chi ci ascolta non
saremmo più credibili perché potremmo essere giudicati poco obiettivi».
Con il Wwf hai realizzato di recente un
dossier sulla deforestazione in Africa: cosa ti ha dato questa esperienza?
«Tantissimo. Lavorare al Tg è bello però è anche frustrante, non ti permette di
esprimerti al di là dei pochi minuti del servizio. Invece il dossier, il
reportage, sono il lato più bello del nostro lavoro che adoro e sono contenta di
coltivare. Per quanto riguarda questa esperienza è stata personalmente molto
bella, è un tema che mi sta molto a cuore e che dovrebbe essere maggiormente
posto all'attenzione di tutti. L'Africa è un posto meraviglioso, va tutelata».
Cosa farai da grande?
«Spero di continuare questo percorso e, in futuro, di poter coltivare anche
l'altra mia passione, la psicanalisi. Sto seguendo un corso di laurea in
psicologia e nel mio lavoro posso talvolta trattare l'argomento. Magari, quando
arriverà il momento della pensione dal giornalismo, potrei aprire uno studio (ride,
ndr)!».
Se dovesse avverarsi la previsione dei Maya, quale sarebbe l'ultimo servizio
che vorresti realizzare quest'anno?
«Credo che cercherei di raccontare la fine in diretta, ma ovviamente chi lo
guarderebbe? In ogni caso non credo a questa cosa, e credo che sarebbe bene
preoccuparsi piuttosto di migliorarlo, il mondo, anziché di pensare alla sua
fine».
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CRONACA IN ROSA La
noia del posto fisso
di Roberta Ricciardi
"Il posto fisso? Che noia". No, non è il riassunto
di una chiacchierata tra amici.
È solo l’ultima delle numerose provocazioni che arrivano dal
mondo politico. Protagonista questa volta è il Presidente
Monti che, intervenuto qualche settimana fa nel
programma televisivo Matrix sulla questione della
riforma del lavoro e dell’art. 18, gela tutti con una
battuta infelice.
Non siamo sui toni dei bamboccioni, sfigati e mammoni,
ma, un tema così delicato come la riforma del lavoro
meriterebbe ben altre argomentazioni introduttive, meno
ironiche e più tecniche.
Il posto fisso, aspettativa naturale e quasi ovvia in
passato, è quasi un sogno oggi, e non ci annoia.
"La riforma dell’articolo 18 non può essere un tabù e i
giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto
di lavoro fisso per tutta la vita". Flessibilità che nel
contesto sociale attuale si traduce in un’eterna precarietà.
Ingenuità del Premier che alimenta l’ennesima polemica, come
se ne avessimo ancora bisogno.
Decisa, arrabbiata e indignata, e non poteva essere
diversamente, la reazione dell’opinione pubblica. Facebook e
Twitter, i due popolari social network, diventano campo di
battaglia di una guerra di opinioni combattuta a suon di
post ironici, e non solo.
"Monti, dillo alle tue banche che per un mutuo richiedono
almeno tre anni di posto fisso"; "Abbiamo la cattiva
abitudine di dover mangiare tutti i giorni"; "Questa sarebbe
la più bella delle noie". Le frasi più gettonate.
Banalizzazione di un tema politico-sociale così complesso?
Succede anche questo in Italia, oggi.
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FORMAT Vuoi
lavorare in Tv? Prima apriti un canale sul Tubo di
Fausto Piu
Volete fare televisione e non sapete come fare?
Scordatevi provini, casting e agenzie del mondo
dello spettacolo.
Aprite un canale su Youtube, date
consigli di cucina, moda o trucco e sperate
che il vostro video sia visto dalla persona
giusta al momento giusto.
Lo sanno bene Clio Zammatteo e Frank
Matano, partiti dal web e approdati sul
piccolo schermo.
Lei, in arte Cliomakeup, è una giovane artista
che vive e lavora a New York. Il suo canale sul
tubo è uno dei più visti in tema di trucco e i
suoi video registrano una media di oltre
duecentomila visualizzazioni. Il 6 febbraio,
inoltre, ha debuttato con un programma tutto suo
su Real Time. È stato un vero successo: il
programma ha avuto 429.000 spettatori nel minuto
medio con uno share del 2,3% sul totale della
popolazione. E anche il suo canale ha registrato
un incremento di visite del 254%. Brava Clio!
Lui, la Mentecontorta di Youtube, ha
iniziato caricando video con scherzi
telefonici, ottenendo tanto successo.
Nell’estate del 2010 è approdato su Sky Uno alla
conduzione di un programma (rivelatosi
successivamente un flop) e attualmente è una
delle Iene di Italia 1.
Non siete ancora convinti?
Lo scorso 28 novembre la testata giornalistica
Mediaset Tgcom è passata da internet alla
televisione, sfruttando l’ormai famoso slogan:
nasce su Internet, arriva in Tv.
E anche la nostra redazione, ben
consapevole della potenzialità del web, tra
qualche settimana trasformerà una seguitissima
rubrica in un servizio con voce e immagini!
E chissà che anche noi non finiamo in
televisione… |
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HOT GIRLS Erotica
top ten: i film per l'eccitazione di coppia
di Francesca Succi
La sessualità di coppia non è più come quella di
una volta? Volete ritornare ai ritmi dei vecchi
tempi... per intenderci sette giorni su sette?
Non riuscite a trovare l'input giusto per una
notte di sesso sfrenato? Allora affidatevi al
metodo osserva, eccitati e
imita!
La soluzione ideale per una eccitazione a due è
l'erotica top ten con i film più hot del
panorama cinematografico. Non semplici clip
porno "usa e getta" della durata di
qualche minuto, ma veri lungometraggi d'autore,
da guardare più volte, e tenere dentro al
cassetto del comodino; o direttamente in quello
vicino alla Tv.
Al primo posto 9 settimane e mezzo, con
la conturbante Kim Basinger e il sensuale Mickey
Rourke. Alla fine della visione fate partire
You can leave yout hat on di Joe Cocker per
lo streep tease. Entrambi, mi raccomando!
Si aggiudica il secondo posto La chiave
di Tinto Brass con una provocante Stefania
Sandrelli.
Terzo posto per Son de Mar di Bigas Luna,
per un viaggio tra sesso ed Eneide. Per chi
vuole unire l'utile al dilettevole della
cultura.
Il quarto posto viene occupato da Tra le
gambe con una protagonista/amante - in tutti
i sensi - di rapidi incontri sessuali con altri
uomini e una bomba sexy al maschile nel cast:
Javier Bardem.
Al quinto abbiamo Il vizio di famiglia;
per tutti gli amanti delle commedie all'italiana
un po' pecorecce con Edwige Fenech.
Sesto posto per Emanuelle, la nota serie
di film tra l'erotico e il pornografico. Con
aspetti non solo erotici, ma anche esotici!
Il settimo posto se l'aggiudica uno dei pochi
film erotici osannati dalla critica:
Perdizione; per una storia torbida di sesso
e soldi a... quattro! E, ovviamente, per le
serate a quattro.
Ottavo posto con La calda pelle, ispirato
ad un famoso saggio di Stendhal, che descrive
con assoluta sensualità le varie sfaccettature
dell'amore. Fisico e carnale.
Nono posto per Il macellaio con una
protagonista d'eccezione: Alba Parietti. Tra i
protagonisti anche la carne. Quella di due corpi
che si amano, si avvinghiano e gemono dal
piacere.
Decimo ed ultimo posto per Romance con un
maestro nel cast: Rocco Siffredi.
E allora buona visione che, in questi
casi, fa rima con eccitazione! |
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DONNE Michela
Marzano, filosofa dei limiti e della
speranza
di Giulia Fiume
«Un pensiero che balbetta, che non ha
certezze, né verità assolute, ma verità
incarnate»: è così che Michela Marzano
definisce le proprie parole e il suo modo di
indagare la realtà.
Filosofa e docente universitaria,
ha poco più di 40 anni ed è già stata
inserita tra i cinquanta pensatori più
influenti della Francia dal Nouvel
Observateur, distinguendosi dai suoi
colleghi per la chiarezza e la
semplicità con le quali cerca di
trasmettere le proprie idee.
In molti l’hanno definita un classico
esempio di “cervello in fuga”, una mente
brillante di cui i francesi potranno
certamente vantarsi, un’intelligenza
che parla a tutti apertamente, senza
fronzoli e narcisismi.
La sua filosofia è quella del corpo,
meccanismo apparentemente perfetto che viene
esplorato in tutte le sue complessità e
fragilità. Michela parla dello scheletro
umano e del comportamento come due
entità indivisibili, due elementi che si
compenetrano costantemente l’uno nell’altro,
che si completano e si ostacolano insieme.
A partire dalle sue esperienze, la Marzano
cerca di trasmettere a tutti gli
insegnamenti che, in prima persona, ha
ricevuto dalla vita. Crede nella forza delle
parole, nella fragilità, nei
limiti e nell’umiltà necessaria
per poterli riconoscere e superare.
Tra i suoi numerosi romanzi, uno dei più
apprezzati è sicuramente Volevo essere
una farfalla. In queste pagine la
filosofa racconta della sua lotta contro l’anoressia,
dell’insieme di problematiche e di ostacoli
che accompagnano chi, sfortunatamente, si
ritrova a percorrere una strada come quella
segnata da questa malattia.
«Ho sempre voluto cercare una forma di
leggerezza, cioè sentirmi più leggera
perché la vita era troppo pesante. (...) In
realtà, più perdevo peso, quando ero vittima
di questo sintomo, più la vita diventava
pesante». Il suo racconto diretto e doloroso
è un vettore che fa tramite ad un grande
messaggio di speranza, la speranza di
poter dare un senso migliore alla propria
vita.
Lei stessa afferma che «la filosofia è un
modo per raccontare la finitezza e la
gioia. Gli ossimori e le
contraddizioni. Il coraggio immenso che ci
vuole per smetterla di soffrire e la
fragilità dell’amore che dà senso
alla vita». Noi ci auguriamo che questo
coraggio possa essere trasmesso a tutti
e che, nonostante tutto, non ci abbandoni
mai. |
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