Archivio
Telegiornaliste anno VIII N. 1 (303) del 9 gennaio 2012
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
MONITOR Valentina
Lanzilli: raccontare Modena e non solo...
di Giuseppe Bosso
Questa settimana intervistiamo Valentina
Lanzilli, volto di Trc
Telemodena.
Pro e contro di essere giornalista a Modena.
«La cosa che mi è sempre piaciuta è quella di avere la possibilità di raccontare
quello che gli altri vedono e non vedono. Se non lo vedono, sei tu che lo
racconti per loro, cercando sempre di arrivare alla loro testa e al loro cuore,
se gli altri invece vedono con te, tu hai il privilegio di riportarlo comunque e
con le tue parole... penso a un evento, un concerto, una manifestazione. La cosa
negativa è che spesso se non c'è "l'attacco modenese", la notizia non interessa
e viaggiando molto mi rendo conto che questo rimane una grossa mancanza del
giornalismo locale. È vero, le persone vogliono sapere se qualcuno aggiusta la
buca per strada, ma sono altrettanto sicura che accompagnarli attraverso il
giornalismo ad aprire i loro orizzonti potrebbe essere qualcosa che verrebbe
apprezzato».
L'arrivo a Trc?
«Ho iniziato a collaborare con La Gazzetta di Modena nel 2004, mentre
finivo l'Università: da lì mi si è aperto un mondo, ho conosciuto tante persone,
preso tanti contatti come quello di Trc-Telemodena dove ho condotto una
trasmissione sportiva per tre anni. Ora invece lavoro in redazione».
I canali locali sono spesso punto di contatto tra il cittadino e le
istituzioni: è così anche per la sua emittente?
«Sicuramente. Le notizie istituzionali sono una buona parte del nostro
telegiornale quotidiano. Indubbiamente rimangono necessarie».
Ricorda il suo primo servizio?
«Sì, era una ricerca dell'università di Modena sui neolaureati. Mi aveva
chiamato la Gazzetta mezz'ora prima della conferenza ed è stato
emozionate trovarmi in mezzo ad altri giornalisti, era la prima volta e mi
sentivo importante...».
Le sta stretta la provincia? In futuro ambirebbe ad accedere ad un grande
network?
«Per ora non mi sta stretta, c'è sempre da imparare. Sicuramente non rifiuterei
nessuna proposta "nazionale". Ho scritto qualche articolo per Repubblica e si
respira un'aria diversa. Anche per la televisione immagino che sia cosi, con i
suoi pro e i suoi contro».
Un aggettivo per descriverla
«Curiosa».
Qual è stato l'evento che più l'ha coinvolta tra quelli che ha avuto modo di
seguire?
«Tutti quelli che ho seguito nei miei quattro viaggi in Palestina. Innanzitutto
la Maratona della pace Betlemme-Gerusalemme e poi tutte le altre testimonianze
che ho raccolta in questa splendida terra. Testimonianze raccolte nel libro
Nato a Betlemme, pubblicato lo scorso maggio. Una grandissima soddisfazione
per me. Si tratta di un reportage fotografico con quindici storie di persone
nate e cresciute a Betlemme. Non vi racconto nient'altro... cosi vi rimane la
curiosità».
|
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
CRONACA IN ROSA L'oroscopo
immaginario di Erica Savazzi
A Telegiornaliste non abbiamo un'astrologa. Eppure
proviamo anche noi a fare il nostro oroscopo, un oroscopo
immaginario non coi soliti segni ma con simboli in cui
potete o non riconoscervi. Niente date, niente ascendenti,
solo tipi umani su cui riflettere. Avvertenza: i
segni sono ovviamente declinati al femminile, ma valgono
anche per i corrispettivi maschili.
1. la Giornalista: non solo una professione ma un
modo di essere. Puntigliosa, precisa, critica e sempre con
la domanda pronta. Ma non potete controllare tutto. Fatevene
una ragione: se quello che volete non è scritto nelle
stelle, non c'è nulla da fare. A volte una alzata di spalle
è la migliore reazione.
2. la Cuciniera (ovvero, colei che cucina):
registrate tutte le puntate dei programmi della Parodi e a
Natale vi hanno regalato il suo ultimo libro. Impegno
lodevole. A patto che non sia uno sforzo perché "è di moda
così" e "lo fanno tutte". Come gli anni '60 ci hanno
insegnato, si può essere brave e dimostrarlo anche fuori
dalle cucine.
3. la Maratoneta: maratona come metafora della vita,
ovvero uno sforzo lungo e prolungo in cui il grande successo
è arrivare in fondo? Oppure solo sport? Con questo
allenamento arriverete lontano, ma a volta un po' di
leggerezza - avete provato il nuoto o il pattinaggio? - non
guasta.
4. la Piedi di piombo: un passo alla volta, tutto è
sotto controllo, niente azzardi o rischi inutili.
Valutazione ingegneristica dei pro e dei contro. Metodo
probabilmente di successo ma buttarsi sconsideratamente in
un buco nero di tanto in tanto fa del bene. Ovvero: imparate
a seguire anche il cuore!
5. l'Aquilone: siete a metà tra cielo e terra, non
sapendo bene cosa scegliere. Vagate qua e là, con bruschi
cambi di direzione. Essere presi da mille cose è il vostro
modo d'essere. Avere molti interessi è positivo, ma il tempo
è una risorsa scarsa e distinguere quello che è importante
da quello che è irrilevante è una grande capacità.
6. Grimilde: "specchio specchio delle mia brame..."
Sì, siete belle e brave, ma perché ripetervelo e farvelo
ripetere più volte al giorno? Per i vostri amici può
diventare seccante. Lavorate sull'autostima.
7. la Nuvola: lassù in alto osservate la Terra e a
volte, spinte dalla curiosità, vi avvicinate al resto
dell'umanità. Per poco, perché ritornate rapidamente nel
vostro rassicurante mondo ideale, che solo voi potete
raggiungere. Una frequentazione più prolungata degli esseri
umani di carne e sangue può riservarvi delle belle sorprese,
vale la pena di provare.
8. Atlante: il peso del mondo è tutto sulle vostre
spalle. La vita è fatica, disillusione, difficoltà. Iniziate
a non prendervi responsabilità che non sono vostre e
lasciate che gli altri vadano per la propria strada.
D'altronde, come scriveva Sallustio, ognuno è artefice della
propria fortuna. |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
FORMAT Silvia
Bencivelli: una giornalista contro il precariato
di Giuseppe Bosso
Incontriamo
Silvia Bencivelli, aspirante giornalista
scientifica, attualmente impegnata su Rai 3 con
Presa Diretta e fino a pochi mesi fa voce di
Radio3 che ha lasciato dopo la scadenza
dell'ennesimo contratto. Raccogliamo le sue
impressioni, in parte già ospitate nel suo blog.
Rabbia, delusione o rassegnazione, Silvia?
«Un po' tutte e tre. La rabbia è stata l'ultima
sensazione, certo, ma una rabbia costruttiva che
mi ha permesso di riflettere. Voglio insistere
su questa strada, ma un lavoro, per essere tale,
deve essere retribuito. Altrimenti, come succede
a molti miei colleghi, si continua a dipendere
economicamente dai genitori. Io sono stata
fortunata, dalla laurea non chiedo nulla ai
miei, posso dire di avere la soddisfazione di
acquistare un paio di scarpe, di sostenere le
spese per le riparazioni di casa con i miei
guadagni. Vedo piuttosto la rassegnazione dei
miei colleghi, anche questo mi fa rabbia».
Il tuo curriculum è di tutto rispetto: laurea
in medicina, due libri pubblicati, master,
collaborazioni. Eppure anche tu sei una precaria
dell'informazione. Ma come mai, secondo te, in
Italia va così?
«Perché siamo incapaci di dare valore al nostro
lavoro. È una situazione mondiale, ma in Italia
la soffriamo di più, e ti ribadisco, non
riguarda solo riguardo il nostro settore. Anche
nella pubblica amministrazione, nella scuola,
anche in settori delicati, come quello
sanitario. Questa insoddisfazione diventa
infelicità, improduttività... e soprattutto
genera una società precaria in cui ciascuno di
noi vede mettere a rischio il proprio diritto di
avere una scuola affidabile, istituzioni
stabili, una sanità sicura. Non mi sento
precaria come lavoratrice, mi sento precaria
come cittadina».
Hai mai pensato di andare all'estero?
«Ci ho provato. Il mio libro è piaciuto e me
l'hanno tradotto in francese, ma la cosa è
finita lì. Io mi sento un'europea convinta ma
sono legata comunque al mio Paese».
Negli ultimi tempi si parla di indignados
come protagonisti del rinnovamento: tu ci credi?
«Temo che si sia molto equivocato su questi
gruppi, che usano parole forti come default
ma non sanno nemmeno di cosa si tratti. Ho avuto
un'esperienza poco felice anni fa con i Black
Block, per cui ora tendo a diffidare di queste
aggregazioni, che tra l'altro non hanno un
simbolo, una bandiera sotto cui riconoscersi. E'
un dettaglio non da poco, perché così si
facilita la deresponsabilizzazione e i buoni
propositi che possono animare i singoli
finiscono per perdersi».
Ti senti una dottoressa prestata
all'informazione?
«No, sono solo una giornalista scientifica,
prima di tutto una giornalista che ha avuto modo
di occuparsi di cultura, e soprattutto che spera
di poter finalmente trovare stabilità».
Cosa vedi nel tuo domani?
«Il mio domani è legato a quello dell'Italia,
che spero prima o poi riesca a diventare un
Paese normale in cui venga dato
riconoscimento ai meriti. Il mio sogno nel
cassetto è diventare una imprenditrice
dell'informazione, magari creando una mia
agenzia con altri colleghi. Vorrei investire su
me stessa. In questo modo l'instabilità e
l'incertezza diventerebbero meno difficili da
gestire e forse comincerei a pensare di non fare
un lavoro tanto strano e difficile». |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
HOT GIRLS Dicono
che il sesso sia out di
Valeria Scotti
Provate ad allontanare il pensiero da lì. Sì,
proprio da lì. In fondo il sesso non è tutto e a
dirlo ad alta voce è una ex coniglietta di
Playboy, tale Kendra Wilkinson. I
matrimoni, per la precisione, si fondano su ben
altro.
Kendra, una biondona super fortunata: bellezza,
soldi e accanto l'uomo della sua vita, il
giocatore di football americano Hank Baskett che
prima l’ha portata all’altare e poi l’ha resa
madre.
Ok, avere una buona vita sessuale è
indispensabile, ma la chiave di un'unione
armoniosa è il sostengo e la comprensione
reciproca. «Il sesso non è la cosa più
importante, la comunicazione di coppia è
indispensabile. Una coppia deve cambiare ed è
necessario cambiare insieme. Non può cambiare
una persona mentre l'altra rimane la stessa. Ci
si deve evolvere insieme, altrimenti c'è il
rischio di perdersi. Le persone attraversano una
vita è per farlo uniti devono modificarsi
attraversando diverse fasi periodi della vita,
periodi duri e difficili o periodi buoni, ma
deve essere fatto sempre stando vicini».
Nonostante tanti blablabla, Kendra ammette di
vivere del sesso avventuroso con il maritino.
«Amiamo divertirci. Siamo spontanei e non
prendiamo le cose sul serio, quindi non ci
limitiamo alla nostra camera da letto».
Camera che per Hugh Hefner, patron
storico di Playboy, diventa invece sempre più
simile ad un ospizio.
Hai voglia di pillole blu e sex toys: l’arzillo
(ora un po’ meno) 85enne ha ammesso che giochi
da tavolo come le carte o il domino lo
attraggono più delle sue conigliette svestite.
L’ennesima conferma, dunque: il sesso non è più
un accessorio di moda. E se la cosa non vi va
giù, prendetevela con chi prova a dettar legge
sotto le lenzuola… |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
DONNE 2012:
la volta buona di Alexia Mell di
Simona Di Martino
Era ora. Ci volevano le Olimpiadi di Londra
2012 per darle la tanto agognata visibilità.
Dopo anni di tentativi piuttosto mal
riusciti di far successo in qualche modo,
ecco adesso il suo nome lampeggiare
finalmente su tutti i motori di ricerca. Non
occorre digitare "calendario sexy" o "donne
nude" su Google, rischiando magari che
vostro figlio incappi accidentalmente nella
cronologia. No! Bastano le parole
"olimpiadi" e "2012" et voila! Eccola
lì: Alexia Mell.
Showgirl, attrice, cantante. Un'artista a
tutto tondo che, chissà come, ci era
sfuggita. Menomale che qualcun'altro ha
pensato di scrivere di lei. Un articolo
uscito pochi giorni fa sul quotidiano online
Blitz elogia «il processo di crescita
artistica di Alexia», parlando della sua
luminosa carriera dai primi spot
pubblicitari ai «nuovi traguardi,
soprattutto nel mondo discografico». Ma
analizziamo l'artista nel dettaglio.
La ventinovenne rumena si presenta sul suo
official web site anzitutto come showgirl.
Innegabile il suo impegno in questo senso, e
non solo per i calendari. L'agenda della
bella Alexia pullula di date - due sole sere
a gennaio - dei suoi spettacoli erotici,
evidentemente sensazionali se qualcuno è
arrivato a definirla "sexystar".
Come attrice la sua esperienza non va
oltre un filmatino di quattro minuti scarsi
- troppa bontà chiamarlo cortometraggio -
tra l'altro montato e sceneggiato veramente
male. Ma da qualche parte bisogna pur
iniziare a far carriera, no?
Ed eccoci al tasto dolente: cantante.
L'insensibilità della discografia italiana
ha fatto sì che il secondo e ultimo singolo
della stripgirl non facesse fortuna. E lei,
arrabbiata, decise di spogliarsi e cantare
in topless davanti a decine di persone. Era
il marzo 2007, all'esterno del teatro
Ariston dove era in corso il festival di
Sanremo. Si beccò una denuncia per oltraggio
al pudore.
Dopo tanto affanno, il 2012 sembra
finalmente arridere alla sorte della giovane
showgirl. L'idea di dedicare il nuovo
calendario ai giochi olimpici, a
giudicare dalle vendite, sta avendo fortuna.
E chissà che non sia la volta buona per
Alexia Mell di far successo. Forza Alexia! |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
|