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Telegiornaliste anno VII N. 35 (295) del 31 ottobre 2011
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MONITOR Valeria
Di Giorgio: le minacce non mi fermeranno
di Giuseppe Bosso
È arrabbiata ma non scoraggiata. Dopo le
minacce della camorra e la dura (e sconcertante)
reazione
avuta dal sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, in collegamento a Uno Mattina,
Metropolis continua
la sua lotta di denuncia alla criminalità organizzata dando prova di non voler
piegare la testa. Incontriamo nuovamente Valeria Di
Giorgio, la giornalista professionista che ha subìto le minacce da parte dei
parenti del presunto pentito».
Valeria, hai ricevuto risposte dal presidente nazionale dell'ordine dei
Giornalisti, Enzo Iacopino, cui hai scritto una e-mail per denunciare la vostra
situazione?
«Sì, mi ha detto che il suo silenzio era dovuto agli impegni che aveva a Firenze
per difendere la categoria dei giornalisti precari, ma neanche dopo in realtà si
è fatto sentire. Ottavio Lucarelli, presidente regionale, ci è stato
vicinissimo, manifestandoci stima e affetto. Il nostro caso ha davvero superato
la dimensione locale».
Cosa ti hanno suscitato le parole di Bobbio a Uno Mattina ("Nella lotta alla
camorra anche Saviano riesce a dire cose più interessanti", ndr)?
«Non è nuovo a queste uscite; ultimamente ha commesso molti autogol che credo
andranno a suo sfavore. Per quanto mi riguarda comunque non mi sento minimamente
toccata, se accontentassimo i capricci dei politici, finiremmo per essere
servi...».
Ma perché, secondo te, ha questo ostracismo nei vostri confronti?
«Probabilmente perché non gli piace la verità che scriviamo e raccontiamo in tv
sulla sua amministrazione».
Fa più male la minaccia della camorra o l'indifferenza della politica?
«Sono entrambi sintomi di una malattia della democrazia. La criminalità è un
cancro atavico ma si continua a combatterla e non si deve mollare mai».
Avete ricevuto solidarietà dai colleghi e dalla città di Castellammare?
«Sì, tutti, dai redattori de Il Manifesto a quelli de Il Fatto
quotidiano, dai giornalisti della Rai napoletana e nazionale a quelli
Mediaset. Non ho sentito nessuno contro di noi, e per me è molto importante.
Anche la città ci è stata vicino».
Ma questa situazione non ti ha in qualche modo scoraggiata?
«Assolutamente no. Anzi, sono determinata più che mai ad andare avanti. Noi di
Metropolis raccontiamo sempre e solo la verità; intendiamoci, non che errori non
ne facciamo, ma crediamo di perseguire sempre la strada giusta. Per me purtroppo
non è una novità, è già la seconda volta che subisco minacce, la prima volta il
cameraman che era con me fu anche picchiato. Ma le forze dell'ordine hanno
arrestato i responsabili. Questa è la dimostrazione che c' è giustizia. Per
questo, ti ripeto, non mi fermeranno».
Ieri l'omicidio Siani, adesso Saviano sotto scorta: ma se i giornalisti
devono sentirsi sotto minaccia per fare il loro mestiere la lezione del passato
non è servita a niente?
«Purtroppo sono amari corsi e ricorsi storici. La criminalità c'è sempre stata,
le istituzioni, la magistratura e le forze dell'ordine cercano di contrastarla e
noi cerchiamo di raccontare la cronaca di tutti i giorni».
Dovesse arrivare un'offerta da fuori Napoli, sull'onda del momento
abbandoneresti Metropolis?
«Metropolis è la mia famiglia, sono molto legata ai miei colleghi e
all'azienda... certo sarebbe stupido dire no a priori, ci penserei, ma al
momento penso solo a continuare a fare bene quel che sto facendo».
I tuoi cari ti hanno mai scoraggiata dall'andare avanti?
«No, i miei genitori mi hanno sempre insegnato a non fermarmi mai, mi sostengono
e sono i cardini della mia esistenza. Non mi hanno mai scoraggiata, a maggior
ragione adesso».
Cosa diresti agli autori delle minacce a Metropolis?
«Non ho la possibilità di interagire con questa gente e né loro né io credo la
cercheremmo. Mi limito a dire che non mi fermeranno, continuerò ad andare
avanti».
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CRONACA IN ROSA Sette
miliardi
di Erica Savazzi
Oggi, 31 ottobre, viene al mondo l'individuo numero sette
miliardi. Femmina e africana. Secondo la ricerca dello
United Nations Population Fund (Unfpa) Lo stato della
popolazione mondiale 2011, il numero di abitanti della
Terra continua ad aumentare, e alla fine del secolo
raggiungerà l'incredibile soglia dei quindici miliardi.
Se il trend di crescita è evidente, esso non è uniforme in
tutti i continenti: 39 paesi dell'Africa, 9 dell'Asia, 6
dell'Oceania e 4 dell'America Latina sono e saranno campioni
di fecondità. Ma sarà soprattutto l'Africa, con una
popolazione più che triplicata rispetto a oggi, che nel 2100
ospiterà 3,6 miliardi di persone, con una percentuale di
crescita demografica annuale più che doppia di quella
dell'Asia (2,3% verso 1%). L'Europa invece
raggiungere la sua popolazione massima (740 milioni) nel
2025 per poi diminuire progressivamente.
Notizie positive sono l'aumento della speranza di vita,
che è passata dai 40 anni del 1050 ai 68 del 2011 e la
drastica riduzione della mortalità infantile. Se a livello
generale il numero di cittadini giovani aumenta, non è così
nella parte del mondo più sviluppata, che vede quindi
nascere problemi nel finanziare le prestazioni sociali dei
più anziani.
Altro problema a cui ancora non si riesce a rispondere è se
le risorse del nostro pianeta basteranno a garantire
la sopravvivenza di una popolazione sempre più numerosa. La
scienza aiuterà, ma una risposta definitiva non è ancora
stata trovata. Una bella sfida, per chi dovrò amministrare i
destini del mondo nei prossimi 100 anni. Garantire a tutti
cibo, salute e istruzione sarà una missione quasi
impossibile. |
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FORMAT Il
pagellone di ottobre
di Giuseppe Bosso
Sole splendente sulla famiglia Simoncelli
che ha reagito con grande dignità e contegno al
dolore per la scomparsa di Sic. Anche
Telegiornaliste si unisce al lutto per la
perdita di un grande e frizzante protagonista
del nostro sport.
Sereno su Sangue Caldo. Se Garko e
Arcuri sono ormai due certezze del genere, è
stata una piacevole sorpresa come Asia Argento,
alla sua prima esperienza nella fiction.
Soleggiante su Sabina Guzzanti. Viva
Zapatero! in prima tv su La 7, a distanza di
anni, si conferma un grande successo.
Variabile su Il signore della truffa.
Gigi Proietti è una garanzia in ogni occasione.
Poco nuvoloso su
Benedetta Parodi. Lasciato lo scettro di
Cotto e mangiato alle mani di
Tessa Gelisio, le
ricette della 'parodina' approdano a La 7 senza
perdere smalto e ascolti.
Foschia su Amanda Knox. Assolta dalla
giustizia italiana e tornata a furor di popolo
negli States, pare accingersi a raccogliere i
frutti di una poco gratificante popolarità
mediatica. Ma intanto a Meredith non è ancora
stata data piena giustizia...
Nebbia su Francesco Facchinetti. Di
Star Academy non conserveremo ricordi, è
sicuro.
Pioggia sulla macabra rappresentazione
della fine di Gheddafi. I media potevano
risparmiare le immagini del corpo martoriato del
dittatore libico, la cui uscita di scena si
spera sia l'inizio di una fase di democrazia per
la martoriata nazione nordafricana.
Temporale sull'informazione che si è
accanita contro gli indignados senza dare
possibilità di repliche, salvo poche sporadiche
eccezioni, ai veri e pacifici organizzatori
della manifestazione del 15 ottobre.
Grandina su Barbara D'Urso. Come
previsto, Baila! chiude i battenti senza
troppa gloria dopo mesi di polemiche. Grande
scivolone inoltre per Pomeriggio Cinque
che per un intero pomeriggio ha bloccato un
ospedale solo per riprendere il parto di una ex
concorrente del Grande Fratello. Ennesima
inopportuna spettacolarizzazione targata
Mediaset.
Burrasca sulla Rai. Premesso che
Minzolini è, come ogni cittadino, innocente fino
a condanna definitiva, stupisce il comportamento
del Cda di Viale Mazzini: prima che decidere di
costituirsi parte civile nel processo per
peculato, non sarebbe meglio prendere una
posizione in merito all'opportunità che il 'divo
Augusto' continui ancora a ricoprire la poltrona
di direttore del tg1 nonostante tutto questo? |
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HOT GIRLS La
sindrome del "ce l'ho piccolo"
di Valeria Scotti
La storia è sempre la stessa: si fa e non si
dice. Sempre più uomini, infatti, decidono di
sottoporsi a dolorose operazioni chirurgiche per
allungare il pene. Interventi in costante
crescita. Da oggi, poi, i maschietti hanno uno
strumento in più per autovalutarsi: “Happy
male“, acronimo di Home Autovalutative
Penile Personal Index. Ma che fortuna.
Trattasi di applicazione per iPhone – e quando
mai - già disponibile su Apple Store che si
articola in due parti. Nella prima, l’utente è
chiamato a rispondere a un questionario,
l’International Index of Erectile Function,
validato dalla comunità scientifica
internazionale e utilizzato come standard a
livello globale, che ha lo scopo di assegnare un
punteggio indicativo di “normalità” o “zone di
maggior attenzione” circa la funzione
sessuale/erettile.
La seconda parte dell’applicazione invece,
ideata dalla società svizzera Tradapharma,
consente al maschietto di verificare
caratteristiche morfologiche e volumetriche
dell’organo maschile attraverso una semplice
fotografia, Sì, proprio così. Basta un
autoscatto di ‘lui’ per capire dimensioni e
forma sulla base di una griglia intuitiva che
attraverso semplici colori (verde, giallo,
rosso) indica all’utente lo stato di normalità
in cui si trova.
Da tenere a mente: l’applicazione non deve
assolutamente sostituire la visita medica, ma
può essere certamente di aiuto a coloro che
intendono essere “rassicurati” anche solo per
pochi minuti… |
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DONNE Un
logo per Mary Blair
di Simona Di Martino
Chi può dire di non essersi emozionato
guardando un classico Disney? Chi non
ha riso con Timon e Pumbaa, canticchiato con
Gli Aristogatti o pianto con Bambi?
Il 21 ottobre 2011, a cent'anni dalla
nascita, Google ha voluto dedicare un logo
speciale, un doodle, a una penna
storica della Walt Disney Company: Mary
Blair.
Il suo marchio inconfondibile lo si
riconosce in capolavori come Fantasia,
Alice nel Paese delle Meraviglie
e Le avventure di Peter Pan, dove
atmosfere magiche e trasognate prendono vita
grazie a un particolarissimo uso del
colore e ad uno stile fresco e
fantasioso. Walt Disney ammirava in lei
proprio quella capacità di disegnare come
una bambina, raggiungendo il giusto
equilibrio tra naturalezza e qualità.
Laureata al Chouinard Art Institute di Los
Angeles, Mary Blair inizia la sua carriera
come illustratrice di libri per l'infanzia.
A 22 anni ottiene un impiego alla Metro
Goldwyn Mayer, all'interno del settore
animazione, e nel 1939 entra ai Walt
Disney Studios, dove già lavorava il
marito, Lee Blair.
Alla Disney la disegnatrice apporta un
contributo importantissimo. Erano quegli gli
anni più critici della casa di produzione
americana, quando Pinocchio costava
più dei guadagni previsti e Dumbo
vendeva poco. Una ventata di modernità
arriva nel 1941 durante il tour di
tre mesi in America Latina, di cui la Blair
è supervisore artistico. Da questa
esperienza nasceranno I tre Caballeros
e Saludos Amigos, capolavori
di brio e originalità in compagnia di
Paperino e Carioca.
Lo stile di Mary Blair influenzerà le
produzioni Disney del dopoguerra e oltre.
Soltanto nel 1991 le verrà assegnato il
premio Disney Legend, dopo tredici
anni dalla sua morte, avvenuta nel 1978. È
stata tra le prime donne a ricevere tale
onorificenza. |
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