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Archivio Telegiornaliste anno VII N. 12 (272) del 28 marzo 2011
 
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MONITOR Maria Teresa Marinò: sempre sulla notizia di Giuseppe Bosso

Incontriamo Maria Teresa Marinò, caporedattore dell'emittente torinese Rete 7 dove lavora dal 1993. Pubblicista dal 1996, Maria Teresa nel 1998 ha vinto il premio Casalegno e nel 2000 il premio Saint Vincent.

Pro e contro di essere giornalista a Torino.
«Non credo ci siano differenze tra la realtà torinese e le altre italiane. Semmai ci sono differenze tra il lavorare in tv e scrivere sulla carta stampata. Ma per il resto, credo che debba essere sfatata l'immagine che si ha di una Torino grigia e buia, e spero che sia questo il messaggio che facciamo passare con Rete 7».

Ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Saint Vincent nel 2000 e il premio Casalegno nel '98: sono una spinta per andare avanti o una semplice gratificazione?
«Entrambe le cose. Sono sicuramente soddisfazioni che mi hanno gratificato, ma non mi hanno cambiato la vita. L'importante per me è continuare il mio lavoro con impegno giorno per giorno».

Da caporedattore si sente un po' chioccia verso i giovani aspiranti giornalisti?
«Diciamo che devo esserlo necessariamente (ride, ndr). Un po' per questioni anagrafiche, un po' per il ruolo che ricopro, è inevitabile che, oltre ad essere doverosamente esigente nei loro confronti, al tempo stesso cerchi di assumere un atteggiamento da 'chioccia'».

Cosa farà da grande?
«Quello che ho sempre voluto fare: la giornalista».

C'è una notizia che vorrebbe dare un giorno?
«Non ho preferenze sul punto. Sia le cose positive che quelle negative meritano lo stesso approfondimento e la stessa attenzione. Tutto può essere 'la notizia'».

L'evento che più l'ha colpita tra quelli che ha seguito?
«L'alluvione in Piemonte. In quell'occasione realizzai appunto il servizio che mi fece vincere il premio Saint Vincent».

Il digitale, dal suo punto di vista, ha cambiato il modo di fare informazione?
«No, non ha certo inciso nel nostro lavoro ma ha cambiato semmai le abitudini dei telespettatori anche se, come si è visto, in Piemonte ha vissuto il cambiamento in maniera decisamente più graduata che rispetto ad altre realtà. Ma queste sono questioni tecniche che non riguardano certo il lavoro squisitamente giornalistico».

La manifestazione del 13 febbraio ha avuto notevole risonanza: secondo lei scendere in piazza per il nostro Paese è un fatto positivo o negativo?
«Secondo me chi fa questa scelta non va né elogiato né stigmatizzato».
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CRONACA IN ROSA L'ormone femminile di Anna Rossini

Donne stressate, esaurite, spossate. Donne che una giornata di 36 ore non vi basterebbe. Non vi preoccupate, è tutto normale. La natura congiura contro di voi. Lo stress di cui soffrite è solo in parte colpa della difficoltà di conciliare ufficio, marito, figli, casa, vita sociale e cura di voi stesse. Secondo i ricercatori del Children's Hospital of Philadelphia (USA), responsabile di questa situazione è un ormone chiamato Crf, ovvero fattore di rilascio della corticotropina. A cui ovviamente le donne sono più sensibili. La solita fortuna. Non ci facciamo proprio mancare niente.

Quindi quando tornate a casa alle otto di sera e trovate il vostro compagno svaccato sul divano mentre il frigo è vuoto, il bambino non ha fatto i compiti e la cucina è un disastro perché lui ha tentato di sfamarsi con un uovo bollito, respirate profondamente e rilassatevi. Non è colpa di quell'essere con cui condividete l'appartamento e la famiglia. No. Se vi arrabbiate la responsabilità è dell'ormone Crf. È la biologia, baby.

Se però non siete d'accordo con gli studiosi americani e pensate di essere stressate perché avete davvero troppo cose da fare, investite il vostro tempo navigando in internet. Lì troverete risposte alle vostre angosce. Perché la rete è piena di brave persone che vi danno consigli su tutto.

Iniziamo dalla cucina. Attività che prende tempo e richiede attenzione. Potete iniziare dalle lezioni della Parodi, se avete tempo per seguirla in tv, oppure perdere cinque minuti in libreria e acquistare Ricette per donne indaffarate e uomini affamati (Carola Goglio ed Elisabetta Bassi, GiveMeAChance Editoria Online). E poi centinaia di siti con ricette di ogni difficoltà, basta avere il tempo per leggerle e scegliere quella che permette di mettere insieme il pranzo di Natale da cinque portate in non più di 20 minuti.

C'è poi la spesa online. Perché perdere tempo ad andare al supermercato se alcuni marchi della grande distribuzione vi permettono di fare acquisti via internet e avere i viveri consegnati sul pianerottolo di casa? Stessa cosa per i vestiti, gli accessori tecnologici, i libri, i cosmetici. Tutto si può fare con un pc e una carta di credito.

Intramontabili poi sono le ditte che promettono "pancia piatta in poco tempo". Non avete un'ora per la palestra? Non volete uscire di casa? Acquistate questi prodotti oppure armatevi di tappetino e seguite delle lezioni di fitness via Youtube. Se poi qualcosa va storto e vi bloccate la schiena per un mese, considerate comunque quanto tempo avete risparmiato evitando di recarvi in palestra.

Concludiamo con un consiglio filosofico di Lina Sotis: «Il segreto sta nel dosare bene tempo a disposizione ed energia da utilizzare per se stessi e per gli altri. Sembra facile, ma non lo è assolutamente». Chissà se l'ormone è d'accordo.
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FORMAT Il pagellone di marzo di Giuseppe Bosso

Sole splendente su Le Iene, anche se lascia alquanto sconfortati l'ennesima prova di ignoranza e scarsa conoscenza di un argomento come la storia della patria da parte dei nostri (poco) onorevoli. Nel mese delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia ci sentiamo davvero di assegnare al programma di Italia 1 la nostra 'palma d'oro'.

Sereno su Cugino e Cugino: bene assortita l'inedita ma riuscitissima coppia Scarpati (prossimo a rivestire ancora i panni del dottor Martini) e Frassica su Rai 1.

Soleggiante su Antonella Clerici. Agli Oscar della tv è stata la vera mattatrice con una battuta che spazza via gossip e pettegolezzi dell'ultimo periodo.

Variabile su Raoul Bova. Ottima prova in Come un delfino: una bellissima storia di sport e umanità.

Poco nuvoloso su Edda Ciano e il comunista. Bene Stefania Rocca e Alessandro Preziosi, alla scoperta di una vicenda poco conosciuta dell'Italia post fascista.

Foschia su Exit-uscita di sicurezza. Stavolta dobbiamo fare una tiratina d'orecchie a Ilaria D'Amico e al suo riuscitissimo programma per la puntata sulla Lega nord che, forse, avrebbe avuto maggiore impatto con la presenza dello scrittore Leonardo Facco, autore di Umberto Magno. Negli ultimi mesi ha avuto molto successo nelle librerie ma, inspiegabilmente, viene snobbato dalla tv. Anche a La7.

Nebbia su Sabrina Nobile. Iena sempre pungente, su La7 Il Contratto non ha soddisfatto le aspettative e viene 'retrocesso' al sabato pomeriggio. Nell'Italia della crisi è bene parlare del lavoro che manca, ma non era questo probabilmente il format ideale.

Pioggia su L'ombra del destino. A dispetto del cast altisonante (Giannini jr, Cupo, Mondello, la stellina di Terra ribelle Sabrina Garciarena) questa fiction ha steccato ed è stata giustamente spostata su Rete 4 con risultati non migliori di quelli raggiunti a Canale 5.

Temporale su Simona Ventura. Nonostante concorrenti frizzanti come Nina Moric, l'Isola dei famosi stenta a decollare e siamo già al secondo cambiamento di collocazione. Non sarebbe meglio chiudere, cara Simona?

Grandina su Letizia Moratti. Poco edificante il waka-waka con Barbara D'Urso nei giorni dell'inchiesta che la riguarda e di una campagna elettorale in cui farebbe bene ad impegnarsi per i milanesi, per non parlare della cerimonia disertata proprio per la comparsata in tv.

Burrasca su Augusto Minzolini, nel mirino della magistratura per le spese di rappresentanza e del pubblico a cui continua a negare l'informazione più scottante, come i processi a Berlusconi. A quando la fine del tunnel?
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HOT GIRLS Sesso in pubblico? Almeno una volta di Valeria Scotti

No, non ci crediamo più alla storiella di chi oggi è ancora casa e chiesa, crede nella monogamia, ripudia il tradimento e cose di questo genere. Prendi gli americani, un popolo sessualmente avventuroso tanto da provare il brivido del sesso in pubblico (ed ammetterlo).

Un 57% pieno ha infatti dichiarato di averlo fatto all'aperto almeno una volta nella vita. E se uno su due racconta le proprie fantasie sessuali alla partner, il 29% l'ha fatto con uno sconosciuto.

Metà delle donne intervistate sostiene inoltre di aver simulato l'orgasmo almeno in una occasione – suvvia, siamo tutte delle campionesse - 3 su 10 guardano film porno e 1 su 5 naviga su siti a luci rosse. Ah però, l'americano medio ci tiene alla fedeltà, non scherziamo.

Torniamo agli atteggiamenti intimi in pubblico. Per tre quarti degli intervistati l'esperienza è stata spontanea e non programmata - per la metà è accaduto con il partner ufficiale – mentre il 51% l’ha vissuto in posti pericolosi come il treno o l’aereo. E chi non l'ha mai fatto? L'ha almeno sognato, e magari un giorno cederà al gusto del peccato.
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DONNE Queen Elizabeth of Hollywood, goodbye! di Simona Di Martino

La regina di Hollywood, Liz dagli occhi viola, si è spenta il 23 marzo 2011, e con lei l'epoca d'oro del grande cinema americano.

Inglese di genitori statunitensi, Liz Taylor viene presto notata per il suo viso espressivo e lo sguardo magnetico, caratterizzato dal particolare colore degli occhi. Si rivela un enfant prodige già a 11 anni con l'interpretazione di Priscilla in Torna a casa Lassie!, film che la porta all'attenzione del grande pubblico. Nel 1944 dimostra le sue doti di giovane cavallerizza in Gran Premio, e nel 1949 è Amy in Piccole donne.

Film dopo film, diventa l'icona della donna travolta dalla passione amorosa, nei panni di personaggi reali o mitologici sempre coinvolti in vicende strappalacrime. Poi i due grandi successi coronati dall'Oscar: Venere in visione (1960) e Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966). Ma è il kolossal Cleopatra che sigilla la simbiosi tra realtà e cinema della Taylor: una grande regina devastata da un grande amore, Marcantonio, interpretato da Richard Burton, che tra i sette mariti dell'attrice fu il più duraturo.

Tra matrimoni e divorzi, paghe da capogiro e capricci da star («Le grandi donne hanno bisogno di grandi diamanti», diceva) si guadagna l'etichetta della diva tormentata dal pettegolezzo assieme a Marylin Monroe, vicino a cui è sepolta.

Ma Liz Taylor non fu solo "copertine e diamanti". Di lei si ricorda la grande sensibilità per la lotta contro l'aids che si concretizza nell'ETAF (Elizabeth Taylor Aids Found), fondato dall'attrice nel 1991. Lei stessa è stata spesso vittima di malattie e da tempo era ormai costretta sulla sedia a rotelle; non per questo il suo temperamento ha vacillato. L'impegno come testimonial si aggiunge ai meriti già conseguiti nel mondo del cinema, la cui storia resterà per sempre legata al nome di Liz Taylor.
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