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Telegiornaliste anno VII N. 8 (268) del 28 febbraio 2011
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MONITOR Roberta
Gangeri: la mia gioia? Tanti amici in giro per l'Italia di
Giuseppe Bosso
Incontriamo questa settimana
Roberta Gangeri, inviata
di Mezzogiorno in famiglia.
Pensi sia finita la tua gavetta?
«Sì e no. Diciamo che quella 'di base' nel momento in cui ho
iniziato a lavorare nella trasmissione ha avuto una svolta. Ma c'è
ancora molta strada da fare».
Gioie e dolori di una vita da inviata.
«Cose negative non ne vedo, se non che andando avanti e indietro non
sempre puoi organizzare la tua vita come vorresti. Ma per il resto,
è una gioia continua poter girare il Paese, andare alla scoperta di
tanti posti e di tante realtà».
La tua più grande soddisfazione in questi anni a Mezzogiorno in famiglia?
«Sarebbe ingeneroso citarne solo alcune. Tutte le località in cui
siamo arrivati con le nostre telecamere si sono sempre dimostrate
cordiali e alla mano, e io sono sempre stata accolta con entusiasmo
e affetto. Certo, la nostra trasmissione offre una grande vetrina di
visibilità, ma al di là di questo aspetto mediatico io mi sono
sempre sentita accolta da veri amici, e tanti ne ho trovati in tutta
Italia. È un'esperienza da fare che mi aiuta tantissimo anche a
crescere professionalmente».
Cosa farai da grande?
«Per il momento posso solo dire che ci sono degli sviluppi positivi
per il futuro. Seguitemi e vedrete...».
Hai mai avuto proposte indecenti?
«Non da persone di spicco, fortunatamente. Certo, il mondo dello
spettacolo nasconde un sottobosco del quale è bene guardarsi e
tenere gli occhi aperti, ma per quanto mi riguarda non ho avuto
esperienze particolarmente spiacevoli, almeno non da persone di
primo piano».
Un aggettivo per descriverti?
«Versatile. Sono così di carattere, mi piace fare tante cose con
impegno e passione». |
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CRONACA IN ROSA Le
ragazze lo fanno meglio di
Anna
Rossini
Le ragazze lo fanno meglio. Che cosa? La risposta è facile:
tutto. Le ragazze studiano di più. Sono la maggioranza delle
laureate. Hanno voti migliori. Discutono la tesi nei giusti
tempi. E poi trovano lavoro. Più dei maschi, almeno
in America. E vengono licenziate meno. Perché più produttive
e più affidabili.
La ragazze sono capaci di tutto anche nella vita privata.
Vanno a vivere da sole. Preferiscono l'indipendenza che
porta responsabilità al fare le “bamboccione” a casa di
mamma e papà. Sono in grado di affrontare da sole ogni
problema. Anche quelli che richiedono cacciavite,
martello o altri strumenti tipicamente maschili. Una perdita
al lavandino? Non c'è problema, si può risolvere senza
l'idraulico. Montare i mobili dell'Ikea? Yes, we can.
Donne. Multitasking. Pronte a imparare. Perfino a
chiedere informazioni, se necessario. Ma soprattutto
combattive, decise, autoconsapevoli. E i maschietti? Secondo
Giusi Miccoli, sociologa, il genere maschile invece
retrocede. Sta perdendo la sfida. È confuso. Non sa che
pesci pigliare. Inizia a capire che conquistarsi lavoro e
posizione sociale è difficile, e che – soprattutto – nulla è
più garantito.
Risultato? Secondo la sociologa Kay Hymowitz il buon
partito non esiste più, il matrimonio non è più un
affare, del maschio non c'è più bisogno. Si può fare tutto
da sole. Quasi tutto, diciamo. Le ragazze non sono più
disposte ad aspettare, e che quello che vogliono, oggi, se
lo prendono. Cari maschietti, adeguatevi. Il girl power
cresce, e si abbatterà su di voi, che lo vogliate o no. |
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FORMAT Il
pagellone di febbraio di
Giuseppe Bosso
Sole splendente su
La
7: il teatro di qualità di Marco Paolini e
il colpo con la prima de Il Divo
confermano come sia una vera oasi felice.
Sereno su Roberto Vecchioni, trionfatore
a Sanremo con una canzone d’autore. Le
incertezze delle passate edizioni quest’anno non
hanno ragion d’essere.
Soleggiante su Luca e Paolo, veri
mattatori all’Ariston e ora di nuovo Iene
su Italia 1. Speriamo che i fasti sanremesi non
abbiano ripercussioni sulla verve del duo.
Variabile su Fuoriclasse: grande
successo per la fiction di Rai 1. Del resto, chi
non vorrebbe una professoressa effervescente
come Luciana Littizzetto?
Poco nuvoloso su La nuova Squadra:
le avventure del commissariato Spaccanapoli
ripartono in maniera scoppiettante. Storyline
nuove e avvincenti, un doveroso omaggio a Pietro
Taricone, la tragica uscita di scena di Marco
Giallini-Lopez ed una prestigiosa e
straordinaria, sia pur breve, guest
appearance: Ambra Angiolini.
Foschia su Mediaset premium: deploriamo i
calciatori violenti (e in questo mese purtroppo
i casi non sono mancati), ma la prova tv fornita
per la squalifica di Lavezzi, proprio alla
vigilia di un Milan-Napoli cruciale per la lotta
scudetto, non può passare sotto silenzio.
Nebbia sul ministro 'scalciatore' La
Russa: pessima figura con Corrado Formigli di
Annozero (a cui va la nostra totale e
incondizionata solidarietà), indegna per chi è
responsabile delle nostre forze militari.
Pioggia su quanti hanno snobbato come
‘radical chic’ la
mobilitazione del 13 febbraio che ha
rappresentato invece un momento di grande
coesione e di verità.
Temporale su Fabrizio Corona, ormai in
pianta stabile a Canale 5 nella schiera dei
difensori a oltranza del premier per il Ruby
gate.
Grandina su Michele Renzulli.
L’intervista (chiamiamola così..) a Berlusconi
si commenta da sé. Ci limitiamo solo a dire ai
giovani aspiranti inviati d’assalto: non
prendetela come esempio!
Burrasca su Mauro Masi: nulla in
contrario alle telefonate in diretta (purché
diano spazio al contraddittorio), ma caro
direttore, ci piacerebbe davvero sapere quali
sono quelle ‘regole’ del servizio pubblico che
solo Simona Ventura e l’Isola dei famosi
rispetterebbero...
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HOT GIRLS Mela
o melone? di
Pierpaolo Di Paolo
Son finiti i tempi in cui le donne,
genericamente considerate, si distinguevano in
bionde, more, rosse, brune... o magari in
casalinghe annoiate, scalatrici sociali,
impegnate donne manager o gatte morte. Oggi le
caratterizzazioni con cui si "catalogano" e
definiscono le donne sono spesso molto più
esplicite. Non ruotano intorno a dati
secondari quali i capelli o il ruolo
sociale, bensì su specifici requisiti fisici.
E così capita di sentir parlare della donna
mela, della donna pompelmo o della donna
melone. A cosa alludano questi epiteti non è
difficile intuirlo, soprattutto dopo aver dato
un'occhiata alle foto della bambolona di turno.
Un esempio di donna melone è Renata Frisson,
modella brasiliana che nel suo Paese è
soprannominata, per l'appunto, mulher melao.
Al carnevale di Rio ha attirato non pochi
sguardi, proprio in virtù delle sue rilevanti
peculiarità anatomiche. Tra le tante attenzioni,
pare che la prorompente Renata abbia conquistato
anche quelle di Adriano, famosissimo
centravanti della Roma, attualmente in Brasile.
Sembra che l'asso della selecion verdeoro
abbia trascorso una nottata movimentata in
compagnia sua e di un'altra modella, questa
volta, manco a dirlo, una donna mela.
Mentre la sua Roma affonda tra guai sportivi e
societari, l'imperatore, tra la mulher maça
(in brasiliano: donna mela) e la mulher melao,
avrebbe concluso con una macedonia sexy
la sua serata. Nel migliore dei modi, insomma.
Abbandonando Adriano e la Roma alle loro
rispettive avventure e dis-avventure, resta da
domandarsi se questo cambio nelle espressioni
con cui ci si riferisce approssimativamente alle
donne sia un qualcosa di tendenzialmente
definitivo o non piuttosto l'ennesima temporanea
moda destinata a lasciare il passo a nuove e
sempre più poetiche abitudini espressive.
Che sia questo il primo vero effetto del
bunga bunga? |
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DONNE Danza,
politica e topless: Anastasia Volochkova
di Simona Di Martino
Ballerine e politica. No, non siamo in
Italia. Una vicenda alquanto insolita ha
coinvolto la famosa ballerina russa
Anastasia Volochkova, da diversi anni
attiva nello scenario politico del suo
Paese. Dal 2003 era iscritta al partito
Russia Unita, e recentemente ne è stata
espulsa direttamente dal premier Vladimir
Putin. Il motivo? Un servizio fotografico.
Infatti l’étoile ha voluto farsi immortalare
nuda su una spiaggia delle Maldive,
“impanata” nella finissima sabbia bianca e
coccolata dal sole, “vestita” di sole
conchiglie. Le immagini hanno fatto presto
il giro del web. Il paesaggio suggestivo e
il seducente soggetto non hanno però
entusiasmato le alte cariche russe che forse
hanno visto nell’audace gesto della
ballerina una potenziale minaccia al decoro
delle istituzioni.
Non è la prima volta che la Volochkova desta
scandalo in Russia. Nel 2004 aveva perso una
causa da un milione di dollari contro il
direttore del Teatro Bolshoi che l’aveva
licenziata perché troppo pesante (54
chili) tanto che i suoi partner si
rifiutavano di partecipare a spettacoli in
cui bisognava sollevarla troppe volte, oltre
a lamentarsi del suo eccessivo protagonismo:
«atteggiamenti da top model», dicevano.
Eppure l’ex prima ballerina ha spesso
promosso spettacoli di beneficenza
per raccogliere fondi a favore dei bambini,
dal sostegno di orfanotrofi e ospedali alla
costruzione di una scuola a San Pietroburgo.
L’iscrizione al partito, a detta della
Volochkova, voleva essere un ulteriore
supporto a queste attività.
«Viste le reazioni dei miei compagni di
partito, soprattutto delle donne, sono stata
costretta ad andarmene». Che sia tutta
invidia? |
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