Archivio
Telegiornaliste anno VII N. 6 (266) del 14 febbraio 2011
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
MONITOR Laura e Silvia Squizzato: due gemelle al cinema di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
nuovamente Laura e Silvia Squizzato, da due anni le
inviate in giro per l’Italia del programma di Michele Guardì Mezzogiorno in
famiglia. Ci parlano di una nuova e interessante esperienza professionale.
Sono infatti tra le protagoniste del film Gianni e le donne di Gianni Di
Gregorio, uscito l'11 febbraio nelle sale.
Di cosa parla il film?
«Laura. Della crisi di identità del protagonista, Gianni, che
improvvisamente si accorge di tutte le donne che girano intorno a lui».
Che ruolo interpretate?
«Silvia. Siamo due clienti di Alfonso, un amico avvocato del
protagonista, con le quali vive una delle sue tante fantasie».
Come è nata questa vostra partecipazione?
«L. Di Gregorio era interessato alla particolarità di due gemelle per una
delle fantasticherie del personaggio, e dopo averci conosciute ha pensato che
potessimo essere adatte. Non potevamo proprio dirgli di no. Il suo primo film ci
è molto piaciuto, e conoscerlo è stata una doppia piacevole scoperta. Non è solo
un professionista ammirevole ma soprattutto una persona dalla grande
sensibilità».
È dunque iniziato un nuovo percorso professionale per voi?
«S. È stata una cosa molto divertente da fare, nata per caso.
Conserveremo un bel ricordo di questa esperienza e chissà che in futuro non si
aprano nuovi spiragli in questa direzione... del resto, il cinema è una nostra
passione».
«L. Mentre giravamo mi raccomandavo sempre con Silvia: quando si lavora
in tv bisogna sempre guardare la telecamera, al cinema no!».
Da due anni girate l’Italia per Mezzogiorno in famiglia. Soddisfatte
di questa esperienza?
«L. Certo! E non smetteremo mai di ringraziare Michele Guardì per la
grande possibilità che ci dà. È un programma seguito in tutto il Paese che ci ha
dato non solo grande visibilità, ma soprattutto il contatto diretto con la gente
che dovunque andiamo ci accoglie sempre con affetto e calore, in località poco
conosciute ma molto vive».
«S. Non posso che associarmi a mia sorella. La trasmissione ci ha dato la
possibilità di conoscere la vita di un’altra Italia, quella della provincia, con
le sue piccole e grandi storie anche molto commoventi, come quelle del piccolo
artigiano o del piccolo ristorante. Erano alcuni anni, da quando avevamo smesso
di fare Vivere il mare, che non giravamo l’Italia, e ne sentivamo la
mancanza».
Quale tra le tante storie e i momenti che avete vissuto vi hanno più colpito?
«L. Difficile dirne una tra le tante, ma sicuramente non possiamo
dimenticare, lo scorso anno, il calore di Ascea, il comune vincitore del titolo
della trasmissione, che ha retto per 11 settimane. Lì abbiamo trovato veramente
tantissimi amici che ancora ci seguono, così come a Sermoneta di recente».
«S. Ascea è stata un’esperienza meravigliosa, ma anche negli altri comuni
dove ci siamo recate abbiamo sempre trovato entusiasmo e affetto. Sarebbe forse
ingeneroso citarne solo alcuni».
Quindi possiamo dire che, nel vostro lavoro, riuscite a portare in risalto la
provincia ‘buona’, in contrapposizione a quella dei delitti di cronaca che i
media tendono ad amplificare?
«L e S. Assolutamente sì. Non si parla quasi mai dell’attaccamento al
territorio e della laboriosità di queste realtà, così distanti dalla frenesia
delle metropoli. I nostri collegamenti sono delle finestre durante il gioco in
studio, e pur essendo brevi sono molto intensi perché, pur avendo pochi minuti a
disposizione per ogni collegamento, riusciamo nell'intento di incuriosire lo
spettatore sull'artigianato, la cucina e le altre peculiarità di ciascun paese».
Cosa vi aspettate per il futuro?
«L. Mi sento un vulcano in eruzione; fino a giugno di sicuro andiamo
avanti con Mezzogiorno in famiglia, poi valuteremo le proposte che ci
arriveranno, anche per un programma estivo eventualmente. Nel frattempo, però,
mi piacerebbe scrivere».
«S. Valuteremo certo le proposte che ci arriveranno, anche se coltiviamo
sempre l’idea di un programma tutto nostro».
Tre anni fa, con Insieme sul 2, avete per la prima volta sperimentato
un programma in studio. Cosa vi ha lasciato quell’esperienza?
«L. Abbiamo sperimentato il programma quotidiano, il lavoro prima e dopo
il programma fatto di riunioni con gli autori e di testi da valutare, tutti i
giorni. Forse un po’ faticoso per i suoi ritmi, diversi da quelli della tv
‘itinerante’ cui eravamo abituate, ma sempre con la gioia di avere accanto a noi
un maestro come Guardì che ha sempre creduto in noi».
«S. Io e Laura possiamo definirci poliedriche, perché abbiamo avuto modo
di sperimentare tante cose, di parlare di storie e argomenti che poi ci è
capitato di dover affrontare. È una grande fortuna e anche l’esperienza con Milo
Infante ci ha dato molto. Certo, magari andando avanti in quella direzione si
sarebbero aperti nuovi spiragli, ma non posso nemmeno dire che ci sia
dispiaciuto intraprendere l’esperienza di Mezzogiorno in famiglia, con la
quale, come dicevamo, abbiamo riscoperto la gioia di andare in giro per l’Italia
alla scoperta di vicende e di storie che ci era anche capitato di affrontare
quando conducevamo Vivere il mare». |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
CRONACA IN ROSA Il
bisturi dell'amore di Anna
Rossini
San Valentino. Tempo di fiori, cioccolatini, cene
romantiche. Che noia. Sempre le stesse cose. Facciamo
qualcosa di veramente importante per la coppia, per
rivitalizzarla, unirla, migliorarla. Facciamo un intervento
di chirurgia estetica. Qualcuno, forse, se lo sarà sentito
proporre dal proprio compagno, marito, fidanzato.
Quell'intervento per un paio di taglie di reggiseno in
più – tu che ti lamenti di essere una tavola da surf –
si potrebbe fare. Te lo regalo io. Ah, il vero maschio di
casa, che pensa al benessere della sua donna. E al suo.
E quindi, come cadeau, una visita dal chirurgo,
qualche giorno passato in clinica, una bella convalescenza
e, alla fine, una grande novità per la vita di coppia.
Forse. Perché alle novità ci si abitua in fretta. Perché
magari il risultato non è quello che ci aspettava. Perché
forse, già che si faceva, si poteva aumentare la
circonferenza del patto di qualche centimetro in più. E nel
frattempo, il conto in banca di lui, che si era offerto di
coprire le spese, non è certo contento.
Gli interventi costano, eccome. Circa 5 mila euro per
seno e naso, più economiche le iniezioni per rimpolpare
zigomi e labbra. Un regalo importante, che però non dura per
sempre, come i diamanti. E infatti anche il settore della
chirurgia estetica soffre della crisi economica:
interventi ridotti – secondo Andrea Grisotti, presidente
della Società italiana di chirurgia plastica – del 40%
rispetto al 2008. D'altronde si tratta di un bene
voluttuario, non indispensabile come casa, riscaldamento,
cibo e vestiti, e quindi colpito della mancanza di denaro.
Ma anche in questo caso c'è rimedio: prestiti e pagamenti
rateali non si negano a nessuno. E così, innamorati, non
temete, potete ancora permettervi il vostro regalo di San
Valentino. Unica raccomandazione: accertatevi che la vostra
compagna non preferisca una scatola di Lindor. |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
FORMAT Sheila
Capriolo e Cristina Vho, reginette di Casalotto
di Giuseppe Bosso
Incontriamo due volti noti al pubblico di 7
Gold, le affascinanti conduttrici di
Casalotto Sheila Capriolo e Cristina
Vho.
Com'è iniziata la vostra avventura?
«Cristina. Quattro anni fa ero impegnata
in pre-produzione al programma e apparivo in
piccole clip durante lo show. Poi Laura, la
ragazza polacca che ha partecipato al Grande
Fratello, lasciò per partecipare al reality, e
mi fu proposto di sostituirla. Ed è andata
così».
«Sheila. Sono tre anni che sono qui, ma
come saprete già in passato conducevo un
programma sul Lotto su un'altra emittente. Mi
proposero di affiancare
Katia Fiorelli, inizialmente alternandoci, e
poi man mano ho intensificato, conoscendo uno
splendido staff di cui anche Cristina fa parte».
Il gioco: illusione o ultima speranza in
questi tempi?
«C. Assolutamente gioco. Una pura
evasione che non deve assumere questi connotati
esasperanti».
«S. Ormai sono un'esperta in materia
(ride, ndr) e a maggior ragione non posso
che associarmi a Cristina: il gioco deve
rimanere uno svago e non creare facili illusioni
di guadagno senza fatica».
Mai ricevute proposte indecenti?
«C. Per carattere non mi 'sciolgo' alla
prima impressione. Non penso, quindi, di aver
mai dato adito a chi ci ha potuto pensare».
«S. Non nascondo che, da ragazzina, mi
sono capitate esperienze poco piacevoli...
Proposta 'indecente' è anche quella non
necessariamente di tipo sessuale, ma crescendo
ho imparato a evitare a priori queste
situazioni».
Cosa vedete nel vostro futuro?
«C. Non amo la monotonia, so che c'è
sempre tanto da imparare; spero di continuare
questo percorso specialmente nell'ambito della
produzione televisiva cogliendo le nuove
possibilità che mi si dovessero aprire anche se,
per ora, non c'è nulla di nuovo all'orizzonte».
«S. Penso di essere un'eterna fanciulla
che spera di crescere sempre nel lavoro e anche
di trovare soddisfazioni affettive. Magari un
compagno e almeno due bambini».
Un aggettivo per descrivere Sheila e uno per
Cristina.
«C. Non credo basterebbe per descriverla
un solo aggettivo, è una ragazza solare, una
vera amica. Io? Leale».
«S. Cristina, che conosco da anni, è una
persona saggia e coerente; Sheila vista da
Sheila? Buona - ma è anche un difetto - e
paziente».
Vi hanno mai messo il bavaglio?
« C. Assolutamente no. Se ho da dire
qualcosa la dico senza condizionamenti».
«S. Diciamo che me lo metto io (ride,
ndr) nel senso che preferisco evitare,
talvolta, di dire cose che potrebbero risultare
spiacevoli».
|
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
HOT GIRLS Un
pranzo da orgasmo di
Valeria Scotti
Maschietti cari, non provate a mettervi in
competizione. Ma soprattutto non ponete alla
vostra donna una scelta del tipo: pranzo con le
amichette del cuore o notte di passione. Ne
uscireste perdenti. Prendetevela con gli
scienziati di un’università californiana. Questi
ultimi sono infatti certi che durante un
incontro fra amiche venga rilasciato lo stesso
ormone legato all’orgasmo, ovvero
l’ossitocina. Non a caso l’effetto viene
chiamato Sex and the City, dal nome della
serie tv che ruota attorno alla vita di quattro
amiche.
A dare manforte alla teoria, la sessuologa
inglese Simone Bienne: «Se vai a pranzo con le
tue amiche ti senti rilassata, sicura e felice -
ha spiegato al Daily Mail - esattamente
come quando si ha un orgasmo. Le donne non
sentono il bisogno di avere una relazione,
perché l’amicizia rende il loro status di
single molto più divertente».
Di fatto, statistiche del Regno Unito alla mano,
una bella fetta di donne al di sotto dei 35 anni
si dice zitella. Da qui, la necessità di dare
sempre più spazio ai rapporti di amicizia forti
e duraturi ai quali, in caso di ometto
all'orizzonte, si è poi difficilmente disposte a
rinunciare. A ciò si aggiunga la ciliegina sulla
torta, il pensiero di Francine Kaye, autrice del
libro The Divorce Doctor: «Le donne
stanno cominciando a capire che non hanno
bisogno di un uomo per essere felici».
Maschietti cari, ve lo ripetiamo: non provate a
mettervi in competizione. E ricordate:
l'esistenza per voi si fa sempre più difficile.
|
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
DONNE Maria
Schneider: uno sguardo oltre a quel "tango"
di Chiara Casadei
«È davvero un delitto invecchiare», recitava
Jeanne a Paul nello storico film di
Bertolucci Ultimo tanto a Parigi.
Jeanne era lei: una giovanissima e
ingenua Maria Schneider. Approdata da
pochi anni nel mondo del teatro e del
cinema, catapultata nel film che ha generato
un’incredibile ondata di scandalo e censura,
le è stata attribuita una nomea di
intrigante e sensuale provocatrice nella
quale la Schneider non si è mai sentita a
suo agio.
Nata a Parigi nel lontano 1952, dalla
relazione tra Marie-Christine Schneider e
l’attore francese Daniel Gélin che non la
riconobbe mai come sua figlia, appena
quindicenne entrò a contatto con il mondo
teatrale senza aver mai ricevuto lezioni di
recitazione. La vera chiave di volta, sia
professionale che esistenziale, si ebbe con
l’apparizione nel film di Bertolucci, nei
primi anni Settanta, a cui seguirono anni
turbolenti segnati dalla
tossicodipendenza, da un’overdose, da un
tentativo di suicidio e da un successivo
lungo periodo di riabilitazione.
Tornata alla ribalta, nel 1996 ha prodotto
un disco-tributo a Lucio Battisti intitolato
Senor Battisti, interpretato insieme
a Cristiano Malgioglio; successivamente in
campo cinematografico ha ricevuto solo parti
minori e il suo ultimo lavoro è datato 2008
(si tratta de Il cliente di Josiane
Balasko). Ha trascorso gli ultimi anni della
sua vita convivendo con una lunga e
sofferta malattia: il cancro la stava
infatti lentamente consumando. Si è spenta
all’età di 58 anni pochi giorni fa, il 3
febbraio, lasciando un mondo che troppo
spesso le aveva riservato un trattamento
ingiusto. |
indice della pagina:
Monitor |
Cronaca in rosa |
Format |
Hotgirls |
Donne |
|