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Telegiornaliste anno VII N. 3 (263) del 24 gennaio 2011
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MONITOR Ciao
Laura
di Giuseppe Bosso
Proprio nel giorno del suo compleanno, per un crudele gioco del destino, la sua
ancora giovane vita si è interrotta. Una breve ma infame malattia ha avuto la
meglio su di lei, che avevamo
intervistato lo scorso settembre. Telegiornaliste accoglie con sgomento e
tristezza la notizia della morte di Laura Mambelli, volto di punta del
Tg1. Ai suoi cari e ai suoi colleghi le nostre più sentite condoglianze.
Chi vi scrive ha avuto modo di parlarle telefonicamente solo in quell’occasione,
rimanendo tuttavia piacevolmente sorpreso dalla sua cordialità e dalla sua piena
disponibilità ad aprirsi con il nostro sito, da lei definito buffo. «Sembra che
abbiate il mito dei giornalisti televisivi, e in particolare dei conduttori.
Siamo persone comuni, e quando cominciamo ad andare in televisione dobbiamo
essere capaci di tenere al guinzaglio la vanità, altrimenti cresce troppo e si
mangia il resto».
Con noi aveva voluto chiarire quel piccolo ‘infortunio’ in cui era incappata nel
giugno 2007, quando erroneamente diede la notizia di uno shuttle esploso, che in
realtà era stato solo lanciato, correggendosi immediatamente ma venendo
fraintesa: «Parlai di un'agenzia che purtroppo era sbagliata e non di una
notizia purtroppo sbagliata. Quel 'purtroppo' si riferiva al fatto di aver
fornito al telespettatore un'informazione errata».
Ancora adesso il video gira in rete, ma speriamo di aver contribuito a chiarire
il piccolo incidente che non ha comunque macchiato una carriera lunga e
prestigiosa come quella di Laura. Dopo gli inizi sulla carta stampata, era
giunta in Rai negli anni ’90 e, dopo anni di precariato, vedeva finalmente
premiato il suo impegno con un’assunzione stabile da conduttrice. Tra gli eventi
più significativi che ha avuto modo di seguire, il sequestro di Giuliana Sgrena
e il terremoto di San Giuliano di Puglia. Negli ultimi anni anche Michele
Santoro, che l’ha voluta ad Annozero, aveva apprezzato le sue doti
professionali.
Ciao, Laura.
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CRONACA IN ROSA Ragazze
cercasi
di Anna Rossini
“AAA cercasi giovane ragazza di bella presenza,
socievole, estroversa, amante della vita sociale e
desiderosa di ampliare i propri orizzonti. Lavoro su turni,
preferibilmente serali. Benefit aziendali: telefonino, auto
di servizio e gadget della società previsti nel contratto.
Retribuzione molto interessante”. Sembra che siano di
questo genere gli annunci di lavoro che vanno per la
maggiore, in Italia. E la cosa bella è che domanda e offerta
si incrociano, con risultati particolarmente interessanti e
incoraggianti per chi al mondo del lavoro ci si affaccia per
la prima volta.
Queste giovani donne privilegiate. Basta entrare nel
giro giusto et voilà, denaro, uomini, bei vestiti,
conoscenza importanti e, una volta acquisita abbastanza
esperienza, posti nelle amministrazioni pubbliche... E, gran
vantaggio, senza studiare, prepararsi, correre qua e là in
cerca di crescita professione e personale. Le solite
fortunate, queste ragazze. Discriminazione al contrario: più
facile trovare un impiego, più facile fare carriera. Più
facile diventare personaggi conosciuti e invitati in tv.
Poveri i colleghi maschi, rintanati nell'ombra a cercare un
lavoro con fatica e sudore della fronte.
Con tutte queste possibilità di lavoro tra palazzi e
ville non si capisce proprio di cosa si lamentino le giovani
italiane – o straniere che vivono nello Stivale - che
denunciano un mercato del lavoro immobile e dove lo
sfruttamento è diventato una abitudine, fra stage gratuiti
offerti anche a trentenni con master ed esperienza, offerte
di finta collaborazione e paghe da fame. Che smettano di
lamentarsi e, semplicemente, ridimensionino le aspettative e
cambino prospettiva: nel grande mercato delle serate Vip le
occasioni non mancano. “Astenersi timide e bruttine”. |
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FORMAT Lucia Loffredo: viva la
tecnologia in tv
di Giuseppe Bosso
Questa settimana incontriamo l’attrice Lucia
Loffredo, lo scorso anno interprete del ruolo di
Pilar Kempes nella soap Centovetrine.
Oggi Lucia conduce il programma InnovatiOn,
dedicato alle nuove tecnologie, su La7.
Come sei arrivata alla conduzione di
InnovatiOn?
«Ho proposto un mio progetto a La7 e il
risultato finale è stato molto simile al
programma che va in onda tutte le settimane, in
cui ho al mio fianco
Ivo Mej. Ma ho dovuto superare ben cinque
provini per dimostrare che ero in grado di
condurre. Essendo un’attrice poteva esserci
qualche perplessità nello sperimentarmi nella
conduzione, che spero sia stata superata».
Dunque il format è farina del tuo sacco?
«Si. Ho sempre avuto una grande passione per la
tecnologia, e ho avuto la fortuna di trovare un
ambiente adatto in una rete che crede nelle
nuove idee e nei nuovi progetti».
La tecnologia, secondo te, sarà un’amica o
un’incognita nel mondo che verrà?
«Mi auguro un’amica, ma dipende essenzialmente
da noi e da come ce ne rapporteremo. Può
migliorare la vita ma non deve diventare la
nostra guida».
InnovatiOn a parte, dove ti vedremo
prossimamente?
Ho da poco finito di girare un film, Quello
che resta, in cui recito con Giancarlo
Giannini e Franco Nero. Per la Rai, invece, ho
finito di girare la serie Gente di mare-L’isola
che andrà in onda in autunno, per tredici prime
serate».
Come ricordi l'esperienza a Centovetrine?
«Come una meravigliosa occasione sia umana che
professionale, davvero formativa e da fare
nonostante a qualcuno possa far storcere il
naso. Credo davvero che occasioni come queste
completino il bagaglio professionale di un
attore».
Cosa chiedi all’anno recentemente cominciato?
«Spero che impareremo ad usare meglio il
cervello, e anzitutto lo auguro a me stessa».
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HOT GIRLS Morire per un seno più
grande
di Valeria Scotti
Un sorriso sfrontato, una carriera ben avviata,
un marito innamorato e una bellezza generosa.
Probabilmente tutto ciò non le bastava. E a 23
anni, l’ennesimo ritocco al seno - il
sesto - l’ha portata via.
È morta così Sexy Cora, vero nome Carolin
Ebert, icona dell’hard core tedesco. La
pornostar era diventata particolarmente famosa
in Germania per la sua recente partecipazione al
Grande Fratello durante la quale non aveva
esitato a mostrarsi più volte senza veli. Ma non
solo.
Nel suo curriculum, una scommessa: riuscire ad
avere 200 rapporti orali di seguito. Un record
abbandonato al settantacinquesimo uomo per
problemi respiratori.
Lo scorso 13 gennaio, l'ingresso in sala
operatoria per raggiungere il suo obiettivo: la
settimana di seno. Ma qualcosa deve essere
andato storto. A svelare la verità, sarà il
Pubblico ministero tedesco che ha aperto
un'inchiesta giudiziaria nei confronti di due
medici, due chirurghi e un'anestesista.
Inutili comunque le preghiere dei suoi
ammiratori. Un doppio arresto cardiaco,
poi il coma. E alle 9 di un mattino, la giovane
si è addormentata. Dolcemente.
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DONNE Nobuko
Kan, la stravagante first lady giapponese
di Chiara Casadei
Le abbiamo sempre viste perfettamente
abbigliate, genuinamente consone al loro
ruolo da first ladies in quanto a
eleganza, riservatezza, intelligenza. Il
compito di essere la donna “dietro un grande
uomo” è diventato un vero e proprio stile di
vita. Non poteva però mancare l’eccezione
che confermasse la regola: Nobuko Kan,
moglie del Primo ministro giapponese Naoto,
non si allinea di certo a questa
tradizionale descrizione.
Nonostante le difficoltà del marito, che
cerca di destreggiarsi fra il calo di
popolarità e di consensi (ridotta a un
misero 30%), una complicata situazione
economica e una ben più traballante politica
interna, Nobuko non si lascia intimorire ed
è la prima a scagliarsi contro l’uomo
politico. Il suo uomo politico.
I due non sono solo marito e moglie da 40
anni, ma anche cugini tra di loro e genitori
di due figli 30enni. Pur considerando tutto
ciò, la first lady giapponese non ha
esitazioni nel rispondere in modo netto e
deciso quando un giornalista le ha chiesto
se in un’altra vita avrebbe risposato Naoto:
«In un'altra vita non vorrei essere
sposata ancora una volta con lui, è
noioso ripetere quello di cui ho già
esperienza».
Nobuko Kan, 66 anni, ha fatto molto parlare
di sé sia per le sue inadeguate
dichiarazioni politiche, in cui si dimostra
poco competente se non scarsamente
interessata, sia per il libro scandalo che
ha pubblicato lo scorso anno Che cosa
diavolo cambierà in Giappone ora che sei
primo ministro?, in cui smonta
pezzo per pezzo la credibilità del
marito attraverso arguti rimproveri,
dall’ambito politico a quello culinario.
«Dice che odia essere messo alle corde in
Parlamento, ma che è sempre meglio di una
discussione con me», confida la donna,
imbarazzando oramai non più esclusivamente
il marito ma anche tutta la popolazione
giapponese con la sua inaspettata
nonchalance da comare. |
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