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Telegiornaliste anno VI N. 1 (218) del 11 gennaio 2010
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MONITOR Carla
Schiavo: punto in alto senza dimenticare le mie origini
di Giuseppe Bosso
Giornalista pubblicista dall'ottobre 2009,
Carla Schiavo inizia la sua carriera
giornalistica nel 2008 realizzando servizi per i tg di Quarto Canale e Telesalerno. Successivamente collabora con la trasmissione di intrattenimento
Show Magazine e conduce la trasmissione di Telesalerno Promo Show.
Da marzo 2009 diventa la conduttrice di Show Magazine e
Show Wine, alternandosi con Rosaria Sica e Giuseppe Alviggi.
Come ti sei avvicinata al giornalismo?
«Era un sogno che inseguivo fin da bambina, ma non credevo si sarebbe mai
realizzato. Invece l’occasione si è presentata e l’ho colta».
Nella conduzione di Show Wine ti sei ispirata alla tua predecessora,
Antonella Petitti?
«La stimo per la sua esperienza, ma non mi ritengo la fotocopia di nessuno,
cerco di sviluppare il mio stile e di mettere a proprio agio le persone con cui
interagisco, tanto gli agricoltori quanto i dirigenti d’azienda».
Qual è la tua corretta impostazione nelle interviste?
«Essere chiara, utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti, fare in modo di
trattare sempre temi attuali».
Ti sta stretta la realtà salernitana?
«Chi si ferma si accontenta, e accontentarsi per me non va bene. Il mio motto è
"punta sempre in alto, ma non dimenticare mai da dove vieni".
La gastronomia, tema centrale di Show Wine, è il motore per la ripresa
economica della Campania?
«Sicuramente. Conducendo Show Wine mi sono resa conto che, pur
risentendone come tutti gli altri settori, quello enogastronomico non ha subito
la crisi come altrove. La gente non rinuncerà mai alla buona tavola e al buon
vino».
Da poco iscritta all’albo: per te un punto di arrivo o di partenza?
«Penso sia un punto di arrivo per il sogno che ho sempre inseguito, ma al tempo
stesso un punto di partenza per i miei obiettivi. Credo che per una ragazza poco
più che ventenne sia una grande conquista».
Dove vuoi arrivare?
«Vorrei diventare qualcuno, ma senza dimenticare le mie origini, conservando
umiltà e semplicità e ringraziando sempre il produttore di Show Magazine
e Show Wine, Onofrio Baldi».
L’esperienza o il personaggio più curioso tra quelle che hai seguito o
intervistato?
«Ho avuto modo di intervistare diversi personaggi famosi come Noemi Letizia,
Francesca Della Valle e Diego Dalla Palma, Lucio Dalla, Paolo di Giannantonio,
Pino Scaccia. Ho potuto riscontrare come, pur ottenendo molto successo, abbiano
conservato grande semplicità; è bello constatare come le persone grandi siano
anche le più umili».
Una bella ragazza, oggi, può permettersi anche di 'prendersi in giro'?
«Più che prendermi in giro, mi piace autoironizzare. Mi ritengo carina, ma
l’autoironia è una dote indispensabile per poter affrontare questo lavoro e per
porsi con serenità nei confronti degli altri».
Tanti impegni nella tua vita. C’è spazio per gli affetti?
«Rispondo a questa domanda con una citazione tratta dal film Il diavolo veste
Prada, pronunciata dall’attore Stanley Tucci alla protagonista Anne Hathaway:
"Quando la tua vita privata va a pezzi è il momento della promozione". Purtroppo
il tempo è poco, ma è irrinunciabile dedicarmi ai miei cari. Cerco sempre di
compensare le mie assenze».
Tra donne in televisione, c’è più competizione o collaborazione?
«Collaborazione, ma mi rendo conto che questo è un ambiente davvero molto
competitivo e talvolta si finge di essere amici. Mi è capitato di sperimentare,
con Rosaria Sica, una co-conduzione del programma dopo esserci sempre alternate.
Si è trattata di un'esperienza simpatica, in un ambiente in cui il rispetto per
l’altro talvolta è pari a zero».
Ormai l’impiego di strumenti come Facebook e Twitter è diffuso tra tutti i
nostri colleghi. Anche per te?
«Cerco di impiegarli solo per rimanere in contatto con le persone che conosco e
di sfruttare queste risorse nel migliore dei modi».
Se dovessi fare un film su di te, come lo intitoleresti?
«Sarebbe una commedia (ride, ndr), E adesso metto le ali».
Un aggettivo per descrivere Carla come donna e giornalista?
«Generosa, dolce e testardissima!»
Hai un modello a cui ispirarti?
«Ammiro moltissimo come conduttrici
Antonella Clerici, tanto solare, e Barbara d’Urso; due donne spontanee e non
costruite. Come giornalista ammiro molto il temperamento combattivo, l’audacia e
la capacità di non farsi intimidire da nessuno di Lucia Annunziata»
La tua più grande soddisfazione professionale finora qual è stata?
«Essere riconosciuta anche in luoghi lontani dalla mia città di origine, Pagani.
Mi ritengo soddisfatta di quello che sto facendo e che ho fatto, ma sono anche
talvolta molto severa con me stessa, e non mancano occasioni in cui,
riguardandomi, mi dico che avrei potuto fare di meglio». |
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CRONACA IN ROSA Lettera
al 2010 di Erica Savazzi
Caro 2010,
quando leggerai questa lettera sarai appena arrivato, e
magari non avrai ancora ben capito cosa succede in questo
mondo strampalato. Noi umani, in questa occasione, ci
facciamo gli auguri e in coro diciamo: «Speriamo che
l'anno nuovo sia migliore di quello passato». È vero che non
siamo mai contenti, ma qualche sforzo da parte tua – per
quanto possibile – sarebbe gradito.
Lasciamo perdere i desideri lacrimosi e compassionevoli
tipo la pace nel mondo, la scomparsa di fame e carestie, la
scoperta di medicine risolutive delle grandi malattie (e non
parlo né dell'influenza aviaria né della suina). D'accordo
sul fatto che sono grandi ideali a cui tendere, ma
ragionando freddamente non si può che obiettare che l'ideale
non si realizza quasi mai, e che comunque i tempi sono ben
più lunghi dei 365 giorni che ti sono affidati.
Partiamo quindi da una cosa che sembrerebbe semplice: se
possibile, ti prego di aiutare i poveri derelitti che per
lavoro o studio fanno i pendolari col treno, magari
facendo in modo che per le patrie ferrovie l'orario non sia
un optional. Allargando la visuale alla totalità dei
cosiddetti servizi, sarebbe possibile far scendere
sugli amministratori della Res Publica la
consapevolezza che questi ultimi, primi fra tutti ospedali e
scuole, non sono una perdita di soldi ma investimenti
necessari per il benessere di tutta la popolazione?
Tu nasci a gennaio, il mese più freddo, per cui di neve e di
pioggia te ne intendi. Vorresti per favore spiegare a tutti
che le precipitazioni sono normali e che è una
barzelletta che la sesta potenza industriale si blocchi per
qualche nevicata? E che come gli animali costruiscono e
fanno manutenzione alla propria tana, così anche gli uomini
dovrebbero fare col territorio in cui vivono? Magari
cercando di non costruire case negli alvei del fiume o
devastando colline che poi – fatalità – franano.
Caro 2010, mi rendo conto che sarebbe molto più facile
chiedere la pace nel mondo, ma come si può arrivare a
realizzarla se ci si accoltella per un parcheggio? Ecco...
forse per l'anno nuovo ci vorrebbe un po' più di
comprensione per l'altro, un po' più di empatia. E se non
arriva la pace nel mondo, la pace di condominio
sarebbe già un bel risultato. |
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FORMAT Rosaria
Renna, gioia per la radio e per la tv
di Giuseppe Bosso
Intervistiamo questa settimana Rosaria Renna, da
anni voce di
Rds
e da tempo volto di Raidue a Mattina in
famiglia, in uno spazio dedicato alla tv con
Tiberio Timperi e Miriam Leone, e di
Marcopolo.
Ti senti più una deejay prestata alla tv o
una conduttrice che ha fatto in radio buona
palestra?
«Direi né l'una né l'altra. Sono una
comunicatrice che usa vari mezzi per esprimersi:
la radio, la tv, le serate, il blog. Sono sempre
io che mi misuro con mezzi diversi. Adoro le
sfide e mi piace mettermi alla prova, quindi in
futuro potrei misurarmi anche con il teatro -
come ho già fatto in passato - o magari scrivere
un libro».
Dal 1992 sei a Rds, emittente che può vantare
tra i suoi conduttori volti noti come
Rossella Brescia e Anna Pettinelli: possiamo
dire che è come una famiglia per te?
«È proprio così. Sono entrata a Rds
giovanissima, una ragazzina provinciale e piena
di sogni, e in questi 17 anni sono cresciuta
moltissimo, in tutti i sensi. È la mia famiglia,
nel bene e nel male, nel senso che la amo e, a
volte, la contesto e mi arrabbio! Proprio come
si fa in famiglia. L'affetto e la gratitudine,
però, sono smisurati».
Quanto è importante per te il feeling con i
tuoi fan?
«Il rapporto con gli ascoltatori o con quelli
che mi seguono con affetto è fondamentale per
me. Ho la fortuna di piacere ad un folto gruppo
di persone belle ed ispirate (ad esempio il
gruppo delle Commari del blog del sito di
RDS) che mi regalano affetto e nuove motivazioni
per continuare con entusiasmo a fare il mio
lavoro. Mi arrivano mail, messaggi,
testimonianze meravigliose che mi commuovono.
Spero di continuare a meritare questo affetto e
questa stima».
Tra i tanti premi che hai vinto, dalla voce
più sexy alla "Gioia dei pomeriggi", quale ti ha
gratificato maggiormente?
«Sono stati tutti significativi per me, ma
ammetto che la Targa "Gioia dei pomeriggi"
consegnatami dalle Commari di cui parlavo
prima, ha un sapore speciale per me. Nessuna
giuria politica, nessuna simpatia o antipatia a
prescindere. Solo un gruppo di ascoltatori che
mi dice che, in questi tempi cupi, riesco a
regalare loro un po' di serenità. Scusate, ma io
mi sento come se avessi vinto al
Superenalotto!».
I talent show che vanno di moda in questi
anni sono fucine di veri talenti o fiere
dell'illusione?
«Una volta un'artista aveva tempo per crescere e
fare la fondamentale gavetta prima di arrivare
ad una forte esposizione mediatica. Ora è
esattamente il contrario: prima si diventa una
stella della tv, anche a prescindere dal
talento, poi nel caso si costruisce una
carriera. E se fallisce una volta, lo buttano
via perché tanto dietro di lui in attesa ce ne
sono migliaia. È tutto molto triste e durissimo
per i giovani. Il mio suggerimento può essere
solo uno: studiate, studiate, studiate. Una
vera, grande carriera non si improvvisa con
qualche mese di reality tv, purtroppo. E per
fortuna».
Come stai vivendo ora questa parentesi
televisiva tra Raidue e Marcopolo?
«L'esperienza di Marcopolo è tra le più
formative della mia carriera: conduco da sola
intervistando ospiti di ogni tipo. Troppo
divertente! Anche perché passo da grandi
viaggiatori come lo straordinario Folco Quilici,
del quale mi sono follemente innamorata, a
showgirl come la bellissima Sara Facciolini,
madrina de I migliori anni di Carlo
Conti. E ancora scrittori, attori, politici,
presentatori alle prese con viaggi e ricordi
della loro terra. Bellissimo. A Raidue, invece,
sono un'ospite competente di musica. È una sfida
perché devi riuscire ad esprimere le tue
opinioni, spesso articolate, in poco tempo e
prestissimo la mattina. Finora sono riuscita a
fare la mia "renna" figura, speriamo di
continuare così».
Tra i personaggi, anche di caratura
internazionale, che hai avuto modo di
intervistare chi ti ha deluso e chi sorpreso?
«Ho dedicato un post appassionato del mio blog
sul sito di Rds a Nicole Kidman e a una piccola
delusione che mi ha dato. Bellissima, quasi
un'aliena planata a Roma per presentare il film
Australia, ma poco generosa con i
giornalisti in sala stampa. Alla domanda se
avesse una canzone del cuore lei, star di uno
dei musical più belli della storia del cinema e
sposata per di più con un cantante, rispose di
no. Avrebbe dovuto sorprenderci, ammaliarci,
sedurci con aneddoti, ricordi, e invece nulla.
Peccato. Anche perché Hugh Jackman al suo fianco
cantò quella che gli serve, pare, ad
addormentare i suoi bambini, Fly me to the
moon. Una classe impagabile. Recentemente
poi, mi ha sorpreso Laura Chiatti. Lei, di una
bellezza stupefacente, prima dell'intervista mi
ha ricoperto di complimenti per i miei
"incredibili occhioni blu cobalto"».
Da pugliese doc quale sei, senti una sorta di
responsabilità nel dover promuovere un'immagine
positiva del sud, distante da quella non di rado
negativa che i media talvolta ingigantiscono?
«Da pugliese sono furiosa. Per l'immagine che
certe persone divulgano della mia terra e degli
abitanti del tacco d'Italia. Escort,
cocainomani, traffichini senza etica né morale.
Lontani anni luce da una Puglia che lavora, fa
sacrifici e lotta ogni giorno per affermarsi in
modo onesto. Ne conosco tante di persone
talentuose che meriterebbero le prime pagine dei
giornali al posto dei Tarantini e delle D'Addario
e questa estate ho avuto la tentazione di
segnalarle alla Gazzetta del Mezzogiorno
quando ero in vacanza a casa. Crescenza
Guarnieri, ad esempio, di Monopoli, la mia
città. Attrice talentuosissima, mai
raccomandata, che si è costruita una bella
carriera tra cinema, teatro e tv. Giusy
Frallonardo, di Castellana Grotte, attrice
sensibile e dotata, attivissima anche lei tra
fiction di successo e tv. E una certa Rosaria
Renna, pugliese che ha avuto l'onore di
presentare con altre colleghe della radio
italiane l'evento Amiche per l'Abruzzo a
San Siro. Cinquantamila persone, 12 network
collegati per la prima volta nella storia della
radio italiana. Nemmeno l'ultimo dei giornali
della mia terra mi ha dedicato un trafiletto.
Evidentemente non faccio notizia. Non vado a
Palazzo Grazioli, non sono nelle
intercettazioni. Studio, lavoro da quando ero
adolescente e nessuno mi ha mai regalato niente
né raccomandato. Posso solo provare rabbia e
andare avanti a testa alta, da pugliese pulita:
immensamente fiera di esserlo, nonostante le
difficoltà».
Se ti dovessi descrivere in un aggettivo?
«Lo hanno scelto i miei ascoltatori che me lo
scrivono spesso: solare!». |
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HOT GIRLS Sì al sesso occasionale
di Valeria Scotti
Gioite donne, il sesso occasionale fa
bene. E perdersi tra giochi erotici e passioni
travolgenti di breve durata non è più un
peccato. A patto che lo sia mai stato.
La botta e via va sempre di moda, ma ora
si scopre anche la sua natura terapeutica.
Perché il sesso disinvolto e variegato giova
alla psiche e non provoca alcun problema
nell'equilibrio emotivo. Ottima notizia che
giunge dall'Università del Minnesota ove
un progetto denominato EAT (Eating Among Teens)
ha regalato sorrisi e soddisfazioni.
Un sondaggio realizzato su un campione di 1.311
ragazzi (574 maschi e 737 femmine) tra i 18 e i
24 anni ha dimostrato che il 55% aveva avuto
l'ultimo partner in un rapporto senza impegno e
si riteneva completamente soddisfatto. Insomma,
il sesso occasionale non regala sensazioni
sgradevoli. Meglio allora non imbarcarsi in
relazioni stabili e assai problematiche.
Ora, che ad amarlo siano più gli uomini che le
donne, non importa: il concetto è universale.
Ovvio, mai abbassare la guardia e usare
sempre precauzioni per evitare malattie
sessualmente trasmissibili e gravidanze
indesiderate. L'importante è non far confusione
tra i troppi pretendenti. E allora, in casi di
sovraffollamento amoroso, ci si può affidare
alla tecnologia e ai social network
capaci di gestire le nostre numerose relazioni
bollenti.
Qualche esempio: iTrick, il software per
chi vuole concedersi una mezz'ora di sesso e ha
poco tempo. Vuoti di memoria? Nessun problema,
iTrick ci ricorda i vari partner occasionali con
tanto di foto splendente, dati e rubrica
contatti. Tra le opzioni più cliccate, quella
che permette di classificare gli 'amici' in base
alla lunghezza del pene.
nOOkist è invece lo spazio web per tutti,
etero e gay, in cui annotare e monitorare la
propria storia sessuale. Un diario virtuale ove
poter gestire ogni relazione e annotare i propri
progressi, augurandoci che ce ne siano sempre. E
la biografia in campo sessuale, magari da
tramandare di generazione in generazione, è
servita. I vostri nipoti, un giorno, vi
ringrazieranno. |
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DONNE Zaha,
regina dell'architettura di
Erica Savazzi
Curve sinuose, spazi immensi, disegno
lineare e semplice, ma sorprendente: come la
sua architettura, anche Zaha Hadid ha
un fascino che conquista. A partire dalla
sua storia.
Nata in Iraq nel 1950, Zaha studia
matematica a Beirut - «È una disciplina che
ti educa a organizzare e strutturare i
processi della mente» - poi si trasferisce a
Londra per dedicarsi all'architettura.
Ed è lì che aprirà il suo studio.
Non solo geometria ma anche pittura e
disegno per perfezionare fino al
dettaglio il proprio lavoro, Zaha si occupa
dell'edificio che costruisce dall'inizio
alla fine, compresi mobilio e arredo.
In Italia ha da pochi mesi inaugurato il
museo Maxxi di Roma, da lei creato,
mentre è in forte ritardo la realizzazione
del suo progetto della fermata dell'Alta
Velocità ferroviaria di Afragola, vicino a
Napoli. Nel 2009 un suo progetto ha vinto il
concorso per la realizzazione del Museo
Mediterraneo di Arte Nuragica e di Arte
Contemporanea di Cagliari.
Nei trent'anni di esistenza del Pritzker
Architectural Price – definito anche il
Nobel dell'architettura – la Hadid è stata
l'unica donna a vederselo assegnare, finendo
nell'Olimpo dei progettisti in compagnia di
Tadao Ando, Renzo Piano, Oscar Niemeyer,
Norman Foster, I.M. Pei e Jean Nouvel. «Zaha
Hadid ha costruito la sua carriera
sfidando le convenzioni, l'idea
convenzionale dello spazio architettonico,
della realizzazione, della rappresentazione
e della costruzione», ha commentato la
giornalista e membro della giuria del premio
Karen Stein.
Con mostre e libri dedicati a lei e al suo
lavoro, a tutti gli effetti Zaha Hadid può
essere annoverata tra le Archi-star
mondiali. |
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TELEGIORNALISTI Davide Vicedomini: libertà, dinamicità ed indipendenza nel giornalismo
di Giuseppe Bosso
Giornalista
pubblicista dal 2002,
Davide Vicedomini è caporedattore dell’emittente friulana Free. Muove i
primi passi nel mondo del giornalismo scrivendo per Il Gazzettino,
poi passa al periodico Udine Economia, dove tuttora è collaboratore.
Davide, come nasce Free?
«Nel maggio 2007, da una costola di
Antenna Tre Nord Est,
inizialmente per il telegiornale della fascia delle 19-19.30. Poi l’editore
Thomas Panto, che aveva raccolto le redini dell’emittente alla scomparsa del
padre Giorgio, decise di allargare le frequenze e coprire anche il
territorio friulano con un canale distaccato dal Veneto. Ben presto,
possiamo dirlo, siamo riusciti a ottenere buoni ascolti con l’impegno e la
passione della gente che ha creduto in questo progetto mettendo a
disposizione le proprie capacità e le proprie idee. Il Friuli è un
territorio che può dare molto in materia di informazione».
Quali sono le difficoltà di un’emittente giovane nell’era del digitale
terrestre?
«È dal 2007 che abbiamo lavorato per affrontare questo passaggio, non ci
siamo fatti trovare impreparati. Abbiamo ad esempio la possibilità di
lavorare con mezzi avanzati, a cominciare dalle telecamere che possiamo
utilizzare senza la necessità di un operatore che vi stia dietro, grazie ad
un’apparecchiatura joystick che ci permette di manovrarle. Si tratta di
piccole eccellenze friulane che sono il nostro vanto».
La linea editoriale che cerchi di seguire?
«Sono tre i capisaldi che mi sono prefisso di rispettare: libertà,
dinamicità ed indipendenza. Dobbiamo dare voce non solo e non tanto alla
politica, ma anche e soprattutto alla signora Maria che chiede di essere
informata su tutto quello che succede intorno a lei. E sono lieto di aver
trasmesso queste impostazioni ai ragazzi che lavorano con me, tutti ragazzi
di 20-30 anni che credono in questa linea, intorno al nostro ‘papà’, il
direttore di rete Lorenzo Petiziol e al direttore di testata, Domenico
Basso. Eravamo partiti in 15 in redazione, alcuni ci hanno poi lasciati ma
ben presto abbiamo potuto contare anche su nuovi elementi, come
Marika Micalizzi e
Marina Presello».
Il digitale allunga o diminuisce la distanza con lo spettatore?
«Non mi pongo questo tipo di problema. Sono comunque consapevole che i
telespettatori più giovani sono decisamente più avvantaggiati e interessati
alle nuove potenzialità, mentre non si può certo pretendere dalle persone
più anziane di comprendere da subito l’esatta portata dello switch on».
Le tue aspettative per il domani?
«Fare di Free il primo canale friulano; a quel punto potrò dirmi davvero
soddisfatto e sarei contento di ritirarmi in pensione, lasciando tutto nelle
mani di Gianpiero
Bellucci, ma portandomi dietro Simonetta D’Este! (ride, ndr)». |
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SPORTIVA Sogno
proibito di Pierpaolo Di
Paolo
Allison Stokke è una ragazza californiana di
vent'anni. Fin da piccola coltiva la passione per il
salto con l'asta, una disciplina complessa nella
quale dimostra immediatamente un immenso talento,
raggiungendo grandi risultati. Nel 2004, a soli 15
anni, conquista il suo primo campionato statale.
Successivamente la giovane sportiva migliora per ben
5 volte il record della California, arrivando a
vincere la borsa di studio che le ha consentito
l'accesso all'Università.
Fin qui, storia di una ragazza normale, ancorché di
un'ottima atleta. Improvvisamente però, ed in
maniera del tutto inaspettata, le luci della
ribalta si sono accese e concentrate interamente
su di lei. Suoi video su
Youtube ricevono centinaia di migliaia di visite
in pochi giorni. Fans club nascono e si
moltiplicano a macchia d'olio in tutto il mondo,
radunando migliaia di iscritti. Il
Washington Post le dedica la prima pagina.
A generare questo incredibile e morboso interesse
non sono state le gesta sportive della fanciulla
ma... un'immagine. Ebbene sì, nell'era di
Fabrizio Corona e del Grande Fratello, può
accadere anche questo. La piccola donna,
oggettivamente bellissima, è stata fotografata in
pista mentre si passava una mano tra i capelli, in
un gesto di un'inconsapevole quanto irresistibile
sensualità. La foto ha fatto il giro del mondo
scatenando l'attenzione generale.
Così, mentre Paris Hilton e showgirls di
tutto il mondo si spogliano ed affannano nella
speranza di strappare quel secondo in più di
considerazione, l'incolpevole Allison ne viene
travolta. "Una fortuna insperata", sostengono in
tanti. Ma parliamo pur sempre di un genere di
fortuna che non bussa alla porta e non chiede il
permesso di entrare. Una fortuna non chiesta. Non
c'è scelta, non c'è privacy, non c'è pudore.
Impossibile uscire per strada senza essere
riconosciuta, fotografata. Impossibile rispondere al
telefono. Il web è invaso da immagini di ogni tipo
di Allison, seguite spesso dai commenti e dalle
fantasie sessuali dei visitatori. Pare che la
famiglia si sia rivolta ad un avvocato nel tentativo
- invero impossibile - di frenare quest'onda
ormonale globale. Lei intanto si sfoga: «È pieno di
pervertiti lì fuori. Sono davvero stanca di tutta
questa pubblicità». |
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