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Telegiornaliste anno V N. 46 (217) del 21 dicembre 2009
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MONITOR Angela
Antetomaso, giornalista dalle tre vite di Giuseppe Bosso
Angela Antetomaso: giornalista tra
tre diverse realtà. Esperienze a Roma, New York e dal 2003 a Londra ove lavora
per ClassCNBC e collabora con CNBCEurope e CNBCUsa.
La crisi è davvero finita o sono piccoli segnali di ripresa quelli a cui
stiamo assistendo?
«La crisi non è di certo finita, anzi si sta riflettendo adesso in maniera più
evidente sull'economia reale. I segnali di ripresa comunque ci sono, anche se
sono dovuti soprattutto alle misure straordinarie decise dai Governi e dalle
Banche Centrali. È troppo presto per dire che è tutto a posto, però il peggio
sembra essere passato e nel 2010 dovremmo vedere dei miglioramenti».
L’immagine dell’Italia all’estero è davvero così malridotta?
«Di certo ultimamente dell'Italia si sono seguite più le vicende scandalistiche
che i veri valori di fondo. Ma da quel che vedo intorno a me, il nostro Paese
continua ad essere uno dei più apprezzati per le bellezze naturali, per la moda,
per il cibo e per il carattere aperto degli italiani».
Cosa la spinse, nel 1995, a lasciare l’Italia per New York?
«Il desiderio di seguire i miei sogni. Da anni desideravo lavorare alla Cnn,
proprio a New York... Ho rischiato ed è andata bene, anche se è stata dura
lasciare la mia vita in Italia. Devo ammettere però che pensavo di rimanere
all'estero solo per un breve periodo, poi la vita mi ha portato a Londra che è
comunque la città in cui ho sempre desiderato vivere».
Roma, New York, Londra; le tappe della sua vita, tre diverse realtà: come le
ha vissute, quali differenze e difficoltà ha riscontrato?
«Difficoltà poche, tranne la distanza dalla famiglia e forse un po' la lingua.
L'accento americano inizialmente è stato un piccolo incubo per me, visto che
avevo imparato a parlare inglese nella puritanissima Inghilterra! Differenze
invece tante, ma non in negativo. Anzi, all'estero ho imparato che esiste
davvero la "meritocrazia" e che se sei bravo vai avanti anche se parti da zero.
Di certo una grande scuola di vita».
Consiglierebbe a un giovane aspirante giornalista di lasciare l’Italia?
«Assolutamente sì. Credo che l'esperienza all'estero sia vitale nel mondo di
oggi e che sia insostituibile l'apertura mentale che si può conquistare solo
facendo esperienza di culture, tradizioni e mondi diversi. E questo vale non
solo per il mestiere di giornalista. Credo però anche che alla fine l'Italia
resti, giustamente, sempre la meta finale ideale per la maggior parte degli
italiani».
Che idea si è fatta di Telegiornaliste?
«Sito simpatico, aggiornato e incentrato sul mondo delle donne che lavorano. Una
bella idea, continuate così!». |
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CRONACA IN ROSA I
nostri auguri di
Erica Savazzi
È bello passeggiare per il centro città in questo periodo.
Luci, venditori di caldarroste, l'albero illuminato in
piazza, negozi addobbati e pieni di belle cose, gente
allegra che cammina per strada. Il Natale classico. Ma non
per tutti è così.
Capita anche sotto Natale che un parente o un amico si
ammali. Una telefonata e le luci, gli addobbi, la serenità
se ne vanno. E arriva la preoccupazione, la
frustrazione, il dubbio. Anche sotto Natale. Anche se il
mondo è felice e nulla faceva presagire che potesse
succedere qualcosa di brutto.
Telegiornaliste quest'anno fa gli Auguri in
particolare alle persone che si trovano in questa
situazione.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo anche a tutte le
lettrici e i lettori, ai giornalisti che ci seguono, a tutti
i nostri intervistati. Ci ritroveremo col primo numero del
2010 l'11 gennaio. |
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FORMAT Il
pagellone di dicembre di
Giuseppe Bosso
Sole splendente su Striscia la
domenica. Ottima l'idea di Antonio Ricci &
Co. di dedicare puntate monografiche alle più
scottanti inchieste del tg satirico, anche per
sperimentare nuovi conduttori come Ghione e
Ballantini, promossi come inviati d'assalto.
Sereno su Fabio Fazio: con la puntata
speciale dedicata all'Opera, ha dimostrato come
negli anni del trash, l'arte e la cultura
possano ancora trovare spazio in prima serata.
Soleggiante su Il sangue dei vinti:
l'inedita coppia Preziosi-Placido funziona nella
serie ispirata al romanzo di Pansa.
Variabile su Elisa Isoardi: abbiamo
volutamente aspettato la fine dell'anno per
valutare il cambio al timone de
La prova del cuoco, e possiamo dire che
la ragazza di Cuneo va promossa soprattutto per
non aver cercato di scimmiottare
Antonella
Clerici; un volto fresco e frizzante sul
quale Raiuno potrà certamente contare per il
futuro.
Poco nuvoloso su Telethon: anche
quest'anno l'iniziativa benefica sostenuta dalla
Rai raccoglie ascolti e (soprattutto) fondi.
Sarà contenta da lassù Susanna Agnelli che, 20
anni fa, l'aveva portata in Italia.
Foschia su I liceali 2. Peccato
per Tirabassi e la Pandolfi (e a Claudia
auguriamo davvero che la scelta di tornare a
vestire i panni del commissario Giulia Corsi per
la decima serie di Distretto di polizia
non sia un autogol), ma la prima serie delle
avventure dei giovanissimi studenti romani,
trasmessa nell'estate 2008, era decisamente più
piacevole.
Nebbia su Medicina Generale.
Niente contro la brava Nicole Grimaudo e
l'enigmatico Andrea De Stefano, ma evidentemente
il medical drama italiano non funziona
proprio, e Raiuno l'ha prontamente sospeso.
Pioggia sul digitale terrestre il cui
approdo in Campania ha suscitato, fin
dall'inizio, problemi e disagi. Speriamo che il
passaggio, nel resto del Paese, sia meno
traumatico per i telespettatori.
Temporale su Fabrizio Corona al quale
diciamo solo che potranno esserci cose che a
volte ci fanno vergognare di essere italiani, ma
di sicuro non la magistratura quando fa il suo
dovere. La tv trash urlata e con gestacci come
dare pugni alle cose (che possono far male alle
mani, eh Fabrizio?), invece, sì.
Grandina sugli esponenti politici che
continuano ad alimentare il clima poco piacevole
che si respira nel dibattito istituzionale. Non
ci pronunciamo sull'aggressione a Berlusconi,
gesto certamente deprecabile, ma invitiamo i
nostri 'onorevoli' a pensare meno alle polemiche
e più ad affrontare i problemi dei cittadini.
Burrasca su tutti coloro che abbiamo
relegato in fondo ai nostri pagelloni durante il
2009, con la speranza (ma siamo troppo
ottimisti?) che per il nuovo anno si defilino. |
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HOT GIRLS Caldo
Natale di Valeria
Scotti
La maratona natalizia è in atto. Stress da
regali e da parenti, stress da cenoni e da
tradizioni che qualcuno abolirebbe
piacevolmente. Ecco dunque che si fa strada un
Natale diverso. Magari all’insegna dell’eros.
I maschietti sono ancora alla ricerca di un
pensiero con i fiocchi per la propria compagna?
Il Natale 2009 prevede sex toys sotto l’albero,
un trend mestamente suggerito dalla Gran
Bretagna. Per una volta, infatti, gli uomini
inglesi si daranno al sesso e uno su 4
regalerà alla sua partner un vibratore.
Altro che cioccolatini ed elettrodomestici per
la casa.
Ma secondo i recenti sondaggi, anche il 60%
degli uomini vorrebbe ricevere uno o più sex
toys. E il catalogo è ampio: masturbatori
maschili dotati di struttura a ragnatela per un
piacere intenso, o giocattolini da viaggio - per
superare anche la più triste delle solitudini -
che si celano in una scatola anonima. Care donne
a corto di idee, non aggiungiamo altro.
L’eros sulla tavola addobbata a festa? La
boutique di lingerie erotica Coco de Mer
propone aggeggi e decorazioni proibite che
ricordano le parti intime di lui e di lei, o i
piatti lesbo in cui servire le pietanze dei
cenoni. Da regalare, invece, i Gift Vouchers,
buoni per permettere a un nostro caro di
scegliere, lontano da occhi indiscreti e
maliziosi, il proprio cadeau hot.
Il web viene in soccorso con un
portale americano tutto sul piacere
femminile, con tanto di sezione dedicata al
Natale, 'All I want for Christmas': Babbo Natale
aspetta le vostre lettere piccanti, non
deludetelo.
E il Natale dei single? Un sondaggio realizzato
da Parship.it, servizio rivolto a chi cerca una
relazione armoniosa e duratura (o almeno ci
spera), dimostra che gli uomini vorrebbero
una vigilia trasgressiva. Il 5% sogna di
fare l’amore sotto l’albero di Natale (ma con
chi?), mentre un altro 5% vorrebbe l’eventuale
partner vestita da Babbo Natale sexy. Più
romantiche le donne: per loro, un camino acceso,
un bicchiere di vino e una coperta.
La realtà? È ben diversa. Il 25 dicembre verrà
festeggiato dal 77% dei single a casa con la
propria famiglia, e una speranza: ci rifaremo
il prossimo Natale. Tanti auguri. |
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DONNE 20(09)
donne di Valeria
Scotti
Combattive, impegnate su più fronti,
affaticate, ma comunque donne. Signore che
hanno colorato, a loro modo, il 2009.
Come Rita Levi Montalcini, i suoi
cento anni e la cerimonia al Quirinale: «Non
ha importanza quando finirà la mia vita, il
corpo muore, ma restano i messaggi lasciati
durante una vita ed io dico, credete nei
valori». E mentre Herta Müller vince il
premio Nobel per la Letteratura - «Con la
forza della poesia e la franchezza della
prosa, descrive il panorama dei diseredati»,
la motivazione - Ada E. Yonath gioisce per
quello della Chimica e Elinor Ostrom
conquista il Nobel dell’Economia. La prima
volta di una lady. Mentre Emma Marcegaglia,
presidente di Confindustria, non perde un
colpo.
L’Italietta ha visto le sue Noemi invocare
attenzioni a papi, mentre una più
agguerrita Veronica Lario, dopo
essersi risvegliata da un dolce sonno, ha
scoperto il ciarpume senza pudore e s’è data
alla guerra coniugale. Tre milioni di euro
di alimenti al mese, per lei, posson
bastare. La figlia di primo letto di Silvio
poi, Marina Berlusconi, si è riconfermata
nella classifica di Forbes tra le 100
donne più potenti del mondo. Per lei,
posizione numero 33. Non certo del
kamasutra.
Lo sport ha ringraziato Federica
Pellegrini, Flavia Pennetta e Kim Clijsters,
la musica ha accolto, seppur con poca
convinzione, gli occhiali di Arisa sul palco
di Sanremo (a proposito, che fine ha
fatto?), incoronato Beyoncé come donna
dell’anno e brindato alla rinascita di
Whitney Houston. L’aspetto più frivolo e
gossipparo si è nutrito di Elisabetta
Canalis che ha conquistato il bel Clooney e
le copertine di tutto il mondo, insieme a
Belen e al suo fidanzato con un piede ormai
dietro le sbarre.
Donne ostinate come Chiara Turati,
ricercatrice nel Dipartimento di Psicologia
dell'Università di Milano-Bicocca, che ha
elaborato un progetto sullo sviluppo dei
neuroni specchio e ha ottenuto dal Consiglio
europeo delle ricerche un finanziamento
record di 1.208.400 euro, o Alessia
Montagnol, coordinatrice di un gruppo di
ricerca al Nerviano Medical Sciences, abile
a tenere ancora in vita l’ultimo istituto
italiano a brevettare farmaci antitumorali.
Donne che regalano soddisfazioni nel nostro
settore, sì, ci sono.
Bianca Berlinguer, nuovo direttore del
Tg3, equilibrata e grande lavoratrice, o
Milena Gabanelli che non s’arrende,
neanche quando la Rai minaccia di togliere a
Report la tutela legale. Lei va
avanti, con tanto di cause pendenti sulla
testa.
Ci scusino solo le signore non citate, ma ne
siamo certi: il 2010 porterà il nostro
sguardo anche nella loro vite straordinarie. |
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TELEGIORNALISTI Gianpiero Bellucci, un giornalismo senza frenesie e clamori di
Giuseppe Bosso
Nato
a Lucera e friulano d'adozione,
Gianpiero Bellucci
muove i primi passi nel giornalismo con le testate Il Gazzettino e
Il Messaggero Veneto. Oggi lavora al canale Free.
Come sei arrivato a Free?
«Tramite conoscenti che mi hanno presentato il caporedattore, Davide
Vicedomini, con il quale conduco il programma Sottosopra. Abbiamo
capito fin dall’inizio che le nostre idee e le nostre esigenze ben si
conciliavano».
Il bello e il brutto di essere giornalisti in Friuli?
«Rispetto ad altre regioni non si può dire che la nostra sia una regione
teatro di grandi eventi di cronaca, per cui siamo costretti a barcamenarci
alla ricerca di notizie di cui parlare. Anche la politica locale, rispetto
ad altre realtà, non si differenzia in maniera particolare. Ma direi che è
anche un aspetto positivo poter lavorare con questa tranquillità, senza
frenesie e clamori».
L’esperienza che più ti ha colpito?
«Seguendo soprattutto la politica, non penso di poter parlare di eventi
particolari, a parte magari qualche ministro che ho avuto modo di
intervistare. Mi viene in mente, però, quando lavoravo al Messaggero
un’inchiesta che feci per raccontare la città a due ruote, le persone che
girano in bicicletta. Un modo un po’ diverso e originale per parlare della
realtà del nord-est che ha avuto molto seguito».
Tante donne nella vostra redazione: più complici o rivali sul lavoro?
«Devo dire che rispetto ad altre redazioni in cui ho lavorato, a Free
ho trovato maggiore complicità con queste ragazze. Altrove ho avvertito più
competizione, dovuta principalmente al fatto che numericamente eravamo di
più».
Il digitale terrestre: risorsa o incognita?
«Magari lo sarà in questi primi tempi per problematiche di tipo tecnico che
ovviamente non spetta a noi giornalisti affrontare. Ma credo che, come ogni
cambiamento tecnologico che si rispetti, a lungo andare finirà per entrare
in uso quotidiano e non potrà che portare novità positive per il
telespettatore e per noi addetti ai lavori». |
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SPORTIVA Oops!
Leryn Franco è nuda di
Pierpaolo Di Paolo
Lo sport modella il corpo degli atleti modificandone
la muscolatura e la linea fisica che diventa - a
seconda dei casi - ora più definita e sinuosa, ora
ingrossata ed appesantita.
Alcune discipline, come volley, pattinaggio o corsa,
sembrano concepite apposta per esaltare la bellezza
ed il fascino femminili, consegnando agli occhi
degli spettatori protagoniste dai lineamenti
mozzafiato. Sportive che sfoggiano il loro
fisico scolpito, elegante, aggraziato, dal ventre
piatto e dal sedere alto e marmoreo.
Altre discipline, al contrario, sembrano concepite
apposta per annientare qualunque tratto di
femminilità nelle atlete che vi si cimentano. Si
tratta di sport, quali il lancio del peso,
ove lo sviluppo della forza, necessaria a scagliare
un oggetto a grande distanza, diventa preponderante
e rende la donna tozza, mascolina, sgraziata, priva
di qualsivoglia traccia di sensualità.
Pare che nessuno abbia mai spiegato queste semplici
regole biologiche a Leryn Franco, lanciatrice
del giavellotto del Paraguay. La modella 27enne
vanta dei lineamenti ed una bellezza davvero non
comuni. È pur vero che il lancio del giavellotto,
disciplina a metà strada tra l'atletica leggera e
gli sport di pura forza, non richiede esclusivamente
esplosività muscolare, ma anche un certa dose di
tecnica.
Inoltre Leryn è sì un'atleta olimpionica, ma non
certo una fuoriclasse. Fino a oggi la ragazza ha
collezionato un anonimo 42esimo posto ad Atene 2004,
e addirittura un penultimo posto alle Olimpiadi di
Pechino, con un lancio di oltre 20 metri più
corto delle principali avversarie. Insomma, è
evidente che la fanciulla è riuscita a far parlare
di sé molto di più per le sue doti estetiche che non
per quelle sportive.
Difatti è arrivata seconda a Miss Paraguay nel 2007.
Non paga di ciò, l'atleta ha anche regalato un
inatteso quanto eclatante fuori programma che
ha contribuito ulteriormente alla sua notorietà. La
Franco ha indossato un vestitino azzurro a tema
floreale che, al centro della passerella, si è
aperto improvvisamente scoprendo il bellissimo
seno al pubblico presente ed ai fotografi. Non
c'è che dire, questa è stata davvero una performance
da medaglia d'oro. |
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