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Archivio Telegiornaliste anno XX N. 32 (779) del 4 dicembre 2024

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TGISTE
Lucia Gaberscek, la notizia va ricercata
di Giuseppe Bosso

Un’esperienza al Tg5, una parentesi da presidente del Consiglio comunale di Taormina, volto dell’emittente messinese Tele 90, incontriamo Lucia Gaberscek.

Che ricordi hai della tua esperienza al Tg5?
«Quello trascorso nella redazione del Tg5 è stato certamente uno dei periodi più entusiasmanti della mia vita professionale. È stata un’esperienza che mi ha arricchita profondamente, facendomi toccare con mano la dimensione nazionale del giornalismo e dandomi la possibilità di trattare i grandi fatti di cronaca e politica: è stato un salto di qualità importante per chi come me veniva da una emittente locale. È stata una palestra di vita e lavorativa e per questo devo dire grazie al direttore del Tg5 Clemente Mimun che mi ha dato questa preziosa possibilità».

Sei riuscita a conciliare l’esperienza in politica con il tuo ruolo di esponente dell’informazione che per antonomasia deve essere imparziale?
«Non è stato semplice, ma ho sempre pensato che un giornalista debba essere libero. E quando eserciti un ruolo politico, inevitabilmente perdi tale libertà e quella naturale imparzialità che dovrebbe contraddistinguere il nostro lavoro. Ecco perché negli anni in cui ho ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio comunale al comune di Taormina, ho messo in stand by la mia vita professionale, dedicandomi totalmente alla politica. Non nascondo, però, che il mio lavoro mi è mancato molto».

Ripeteresti questa scelta di impegno istituzionale in futuro?
«La politica è per me una grande passione, ma mi dispiacerebbe dover abbandonare il mio lavoro ancora una volta. Ma nella vita, comunque, mai dire mai».

Tornando a Tele 90 hai avvertito una maggiore vicinanza alla comunità territoriale?
«Parliamo di due realtà totalmente differenti, con vantaggi e svantaggi per l’una e l’altra. Nella redazione di Tele 90 (emittente regionale con sede in provincia di Messina) il giornalista ha un ruolo da protagonista assoluto e ha il grande privilegio di vivere il contatto diretto con il territorio e dunque con la gente. Le notizie le cerchi, le costruisci e le vivi: non aspetti di certo le notizie dell’Ansa seduta alla scrivania. In una redazione nazionale, invece, l'attività giornalistica è più concentrata sulla singola notizia, e spesso rimane l’unica da approfondire dalla tua postazione di lavoro. Basti pensare che alla redazione del Tg5 collaboravano una novantina di giornalisti, contro la media dei quattro giornalisti di una emittente locale».

Assistiamo a un crescente progresso tecnologico in termini di mezzi di comunicazione; secondo te questo va di pari passi con un migliore livello qualitativo dell’informazione?
«Credo purtroppo che si stia verificando il processo inverso: ossia il crescente e veloce processo tecnologico e la moltitudine di "notizie" dalle quali veniamo quotidianamente inondati, danneggia la vera informazione e cioè quella fatta dai professionisti. Ormai chiunque possieda un cellulare si improvvisa reporter e tramite i social si diffondono sempre più frequentemente fake news. La vera notizia andrebbe ricercata, contestualizzata e soprattutto verificata, un processo questo che sempre più spesso viene ignorato a discapito della qualità dell'informazione stessa».

I tuoi impegni per i prossimi mesi.
«I miei impegni si ripetono di mese in mese. Sono direttore responsabile di due testate giornalistiche televisive. Costruiamo ogni giorno due diversi Tg con un grande lavoro sul territorio: interviste, servizi e approfondimenti. La necessità di essere sempre più competitivi ti spinge a ricercare nuovi format che sappiano coinvolgere l'utenza in modo efficace. Nello specifico, ad esempio, sto lavorando ad una trasmissione di attualità che andrà in onda a partire da dicembre».
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TUTTO TV
Il capo perfetto con Luca Zingaretti
di Silvestra Sorbera

Sono iniziate a Reggio Emilia le riprese della serie comedy Il capo perfetto che vedremo prossimamente su Netflix e che ha per protagonista Luca Zingaretti.

Il cast della serie è composto, oltre dall'attore famoso per aver vestito i panni del commissario Salvo Montalbano nella serie Rai ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri, anche da Francesco Colella, Giovanni Esposito, Alessia Giuliani, Carmine Buschini, Alberto Boubakar Malanchino, Sara Drago, Cristina Cappelli, Sara Mondello, Anna Bisciari, Cristina Parku.

Luca Zingaretti interpreta Giulio, il protagonista, nonché capo dell'azienda di famiglia che produce volanti per auto. Giulio è un buon capo, attento alle esigenze dei sui lavoratori, amabile, quasi paterno. Sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno con una parola di conforto e cercando di non far prendere "la strada sbagliata" ad amici, familiari e dipendenti.

Tutto sembra funzionare, come una macchina di ottima qualità, un meccanismo che porta alla routine ma che in un certo senso regala sicurezza a tutti.

Ma che succede se è il capo a perdere la bussola? Staremo a vedere...
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DONNE
No alla violenza in musica e danza
di Giuseppe Bosso

Il 25 novembre in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo assistito a una serie di iniziative e manifestazioni che in ogni ambito hanno voluto far sentire, fortemente, il loro ‘no!’ a questa piaga che, purtroppo, abbiamo dovuto imparare a conoscere con cadenza quasi quotidiana dalle cronache che ci riportano notizie, spesso tragiche, di queste violenze.

E tra le iniziative che si sono segnalate, per la giovanissima età delle protagoniste e per l’importante significato artistico, notevole quelle promosse dalla prestigiosa MTDA, scuola di arte dello spettacolo per giovanissimi protagonisti e protagoniste che si stanno a poco a poco affermando nei diversi ambiti della musica, del teatro, della danza, della recitazione e non solo.

Danza, Teatro, Musica, Cinema: un’unica voce contro la violenza sulle donne”: quattro arti, un fortissimo messaggio che va oltre le parole.

Sulle note di Disobbedire di Fiorella Mannoia, dirette dal maestro Riccardo Rinaudo, sei allieve della scuola, un coro dedicato a “chi soffre e a chi lotta, ogni giorno, per costruire un mondo fondato su rispetto e parità”.

E poi una coreografia interpretata dalle allieve delle classi di danza contemporanea dell’insegnante Paola Pagano in cui il movimento si trasforma in un messaggio potente e universale contro la violenza.

Un no alla violenza da ripetere ogni giorno, uniti e unite all’insegna di amore, libertà e rispetto.
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