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Archivio Telegiornaliste anno XIX N. 22 (738) del 27 settembre 2023
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TGISTE
Ricordo di Maria Luisa Vincenzoni
di Giuseppe Bosso

Dagli inizi a L’Unità alla laurea in lingue e letterature moderne; dal primo incarico in Rai a Venezia all’esperienza al fianco di Enzo Biagi a Il Fatto; dalla direzione di Cortina Channel Tv agli anni vissuti nei Paesi Bassi.

Maria Luisa Vincenzoni è venuta a mancare lo scorso 11 settembre nella natia Padova, lasciando un profondo vuoto anzitutto nei suoi familiari, primi fra tutti i quattro figli, tra i quali Anna, inviata del Tg1, e Walter, che avevano seguito le sue orme, e anche nei colleghi e gli amici che avevano accompagnato il suo percorso giornalistico, nel quale si è sempre distinta per passione e impegno, soprattutto nel raccontare il Veneto, il suo Veneto, nelle sue tante sfaccettature e risvolti.

Proprio lo scorso mese di marzo era stata insignita del Premio alla Carriera dall’Ordine dei Giornalisti della sua Regione.
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TUTTO TV
Torna Imma Tataranni
di Silvestra Sorbera

Dopo il grande successo di pubblico e critica, su Rai 1 tornano in prima serata le indagini di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, giunta alla terza stagione. Vanessa Scalera veste di nuovo i panni dell’ormai celebre Procuratore di Matera: incorruttibile, implacabile, dissacrante ma di grande umanità e graffiante ironia, capace di risolvere i casi più intricati, con metodi spesso poco ortodossi e grazie a una prodigiosa memoria.

Quattro nuovi appuntamenti, che miscelano con abilità la “detection” con le vicende familiari della protagonista della serie nata dalla penna della scrittrice Mariolina Venezia coinvolta, sin dalla prima stagione, nell’adattamento televisivo dei suoi fortunati romanzi.

Tenace e decisa, controcorrente anche nel vestire, Imma Tataranni si trova a indagare sulle ragioni profonde dell’odio, sugli ostacoli dell’integrazione, sulle diverse conflittualità sociali per arrivare alla verità, ai colpevoli, abbattendo - prima di ogni altra cosa - pregiudizi e sentenze popolari affrettate.

Nel suo viaggio verso la giustizia viene affiancata dagli ormai familiari componenti della sua squadra, a partire dal Procuratore capo Alessandro Vitali, sempre più insofferente ai metodi della p.m. più indisciplinata della Procura, e da Diana De Santis, la sua cancelliera ed ex compagna di classe, che la supporta con entusiasmo nel lavoro investigativo, ancora di più da quando il maresciallo Calogiuri è stato ferito nell’attentato in cui ha perso la vita il boss Saverio Romaniello.

La seconda stagione si è chiusa proprio con questo episodio, lasciando i telespettatori col fiato sospeso: sono passati alcuni mesi e ora ritroviamo la Tataranni impegnata nella solita routine tra famiglia e lavoro, ma con delle novità: Valentina si è diplomata e ha deciso di studiare all’Orientale di Napoli. Imma e Pietro si ritrovano adesso nella casa vuota e, senza lasciarsi andare alla malinconia, tornano a essere la coppia di un tempo. Almeno fino a quando Calogiuri non si sveglia dal coma: il maresciallo inizialmente sembra aver perso la memoria, ma pian piano recupera tutto, tranne la consapevolezza di essere innamorato di Imma.

La Tataranni ne è inevitabilmente colpita, ma è preoccupata soprattutto dal fatto che Calogiuri, diventato freddo con lei, è pericolosamente determinato a scoprire cosa si nasconde dietro l’attentato.

Nello stesso tempo, nel matrimonio di Imma qualcosa si incrina e Pietro, per reagire, si iscrive a un corso di pugilato. Qui conosce Sara, una trascinante e brillante paleontologa che lo invita a seguire un corso di scrittura sul giallo. Imma si trova così, con Pietro e Calogiuri che sembrano aver preso strade che portano lontano da lei.

Questa terza stagione racconterà il progressivo rinnamoramento di Calogiuri per Imma, ma anche la sua evoluzione: da ragazzo a uomo che sa quel che vuole e ha tutte le intenzioni di prenderselo. La situazione precipiterà nel finale e Imma si troverà a chiedere inaspettatamente aiuto a una persona che è sempre stata lì, accanto a lei.

Matera, la città proclamata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, continua a essere la scenografia incantevole della serie, ispiratrice anche di storie e personaggi. Il pubblico sarà con Imma Tataranni nei celebri Sassi e nei suoi alberghi diffusi come nella frazione agricola La Martella, nella Gravina di Laterza, suggestivo canyon in provincia di Taranto, nelle sale del Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”.
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DONNE
Serena K. Baldaccini: radio, musica e…
di Giuseppe Bosso

Conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva, agente di uno dei più apprezzati allievi di “Amici”, Leon Cino, ma non solo: un personaggio multitasking e una donna di grande empatia Serena K. Baldaccini che con molta disponibilità si racconta.

Benvenuta sulle nostre pagine, Serena: anzitutto partiamo dalla tua trasmissione Italia Buongiorno, che possiamo definire “figlia” di un particolare momento storico che in parte ci siamo lasciati alle spalle. Ci racconti come in quei mesi di lockdown nacque questo progetto e come si è sviluppato negli anni.
«Tutti noi in quel momento ci siamo trovati chiusi in casa all’improvviso con l’impossibilità di fare serate, di essere in contatto se non attraverso la tecnologia, che ha consentito lo sviluppo di una serie di piattaforme per condividere video e sviluppare trasmissioni online. Nel corso degli anni tante cose sono cambiate per la trasmissione, sono cambiati i parametri, sono cambiati i personaggi coinvolti nel progetto, ma io sono rimasta, nella doppia veste di autrice e conduttrice come prima, con un regista e, lo dico a voi per la prima volta, da qualche giorno siamo in onda su MGradio e in video su Media Tv. Si è evoluta nel tempo fino a diventare un vero e proprio talk show che ha riscontrato un grandissimo seguito sui social e sul nostro canale twitch».

Su quali tematiche pensi di dedicarti in questa nuova edizione?
«La nuova stagione porta con sé un cast fisso di grandi personaggi che ogni giorno intervengono persone che non parlano solo delle loro competenze, ma che spaziano anche su altre tematiche nelle due ore di trasmissione: dai protagonisti della Italodisco il martedì a produttori come Roberto Turatti; avvocati che rappresentano l’importanza per la musica di contare su un suo diritto, tra i quali l’avvocato Giorgio Tramacere che è anche un importante produttore; il dj Massimo Alberti che presto vedrete su Raiuno con Amadeus, scrittori come Roberto Allegri; inviati della Rai come Paolo Di Giannantonio; protagonisti degli anni ’70 come Don Backy e Paolo Mengoli; lo chef cinque stelle Igles Corelli direttore dell’accademia Gambero rosso; il cantante George Aaron protagonista degli anni’80; il produttore e ex direttore artistico della Warner Italy Marcello Balestra… insomma, carne al fuoco ce n’è parecchia come vedi»

Tu e la musica, e la divulgazione musicale attraverso la radio: un amore nato per caso o scritto nel destino?
«Da che respiro sono a contatto con la musica, è il mio mondo, la dimensione nella quale mi sono chiusa e che mi aiuta a creare, come fa molta gente a cui stimola energie e creatività. Ha sempre fatto parte della mia vita, in ogni genere, da speaker radiofonica è importante avere una cultura musicale, cosa che oggi non tutti possono dire di disporre, dal momento che la tecnologia consente un po’a tutti di fare trasmissioni; ci vorrebbe più divulgazione culturale musicale»

Musica nella nostra società contemporanea è anche utilizzo dei social e partecipazione a talent come X factor: dal tuo punto di vista questi strumenti sono un’occasione da sfruttare o rischiano di far passare in secondo piano il lato strettamente artistico a discapito di quello della spettacolarizzazione?
«Aggiungi anche momenti legati al Festival di Sanremo sul punto spettacolarizzazione, come Achille Lauro durante il lockdown… è un rischio che si corre in tutti i format; io sono la manager di Leon Cino, che è la dimostrazione di come da un talent possono uscire anche persone che hanno puntato sulle loro competenze artistiche e sulle loro capacità piuttosto che su un particolare outfit o una particolare fisicità, che sono aspetti legati a una figura molto diffusa negli Stati Uniti, il ‘performer; ma negli Stati Uniti queste figure, e pensiamo a casi come Britney Spears o Justin Timberlake, hanno saputo evolversi artisticamente nel corso negli anni, mentre da noi è molto più difficile, non siamo a quei livelli. Ma riconosco che aiuta il supporto della tv e dei social, come dimostra il modo con cui negli ultimi anni sono impostate le presentazioni dei concorrenti del Festival»

Nelle tue infinite sfaccettature, tra radio, tv, eventi, attività di manager di Leon Cino e anche testimonial curvy, chi è davvero Serena Baldaccini?
«Sono un’artista e vivo in una dimensione comprensibile solo a chi ha questa naturale attitudine»

Coniugare immagine e talento non sempre è facile: per te come è stata questa convivenza, per così definirla?
«Non mi sono mai posta il problema: sono una donna normalissima, e una delle mie soddisfazioni più grandi è l’apprezzamento del pubblico femminile; ma la mia normalità è quella di chiunque altro, quando si spengono le lucette, a dispetto di quella immagine di mondo sfavillante pieno di luci e lussi che la gente pensa sia l’ambiente degli artisti: credetemi, non è così!».
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