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Telegiornaliste anno XVI N. 2 (619) del 22 gennaio 2020
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TGISTE
Susanna
Lemma, appassionarsi sempre
di Giuseppe Bosso
Incontriamo Susanna Lemma: laurea in giurisprudenza alla Luiss (con una
seconda, conseguita il filosofia, e una prossima in teologia), master
alla Scuola di Perugia, dopo una gavetta tra emittenti locali e radio
universitaria approda prima al Giornale Radio Rai e poi al
Tg1.
Finire a
Striscia la notizia per una piccola disattenzione cosa le ha
suscitato?
«L'ho scoperto per caso ed ho trovato la cosa tutto sommato simpatica
perché è chiaro che si è trattato di un lapsus... ma dato che sono una
perfezionista ho anche pensato che - nonostante la fatica di svegliarsi
all'alba per i collegamenti - occorre sempre essere attenti e
concentrati. So che sbagliare è umano, ma preferirei... non
perseverare!».
La sua giornata tipo.
«Non ho una giornata tipo perché cambio spesso i miei orari di lavoro e
quindi mi organizzo di conseguenza. Quando mi occupo della nota
politica, mi sveglio la mattina all'alba, intorno alle 4-4:30. Vado al
lavoro, preparo e realizzo i collegamenti del tg e quando necessario di
Unomattina. Poi torno a casa e mi occupo delle cose che mi
piacciono (il volontariato, la cura della casa e lo studio). Nel
pomeriggio spesso torno a Saxa Rubra per preparare gli spazi di
approfondimento curati dal Tg1 della trasmissione Unomattina, per
studiare la politica e preparare i collegamenti del giorno dopo. Vado a
dormire molto presto, altrimenti i ritmi di lavoro sarebbero
insostenibili».
Arrivare anche alla conduzione del Tg1 un punto d’arrivo?
«È una esperienza molto bella per chi, come me, ha sempre desiderato di
lavorare nel servizio pubblico televisivo. Uno dei miei giochi di
bambina era proprio quello di essere la conduttrice del Tg1! Non so se
lo si possa considerare un punto di arrivo... in generale penso che nel
giornalismo non ci si debba mai sentire arrivati e che ogni esperienza è
buona per farci fare al meglio il nostro lavoro di testimoni dei fatti e
cercatori di verità».
Qual è stato l’evento seguito che l’ha maggiormente coinvolta?
«Devo dire che per fortuna riesco ad appassionarmi ad ogni argomento che
mi viene affidato, dai più seri e quelli un pochino più leggeri.
Sicuramente mi ha molto coinvolta la stagione del terrorismo che ha
insanguinato l'Europa. L'ho seguita per la trasmissione Unomattina,
organizzando gli spazi di aggiornamento e approfondimento: c'è stato un
periodo veramente molto intenso, dove si lavorava ininterrottamente
dall'alba alla notte. Poter raccontare quanto stava accadendo in quei
luoghi dove sono stata tante volte anche per i miei viaggi personali, mi
ha colpita».
Parafrasando il titolo del suo libro, saranno i giovani a salvare
questo mondo a rischio?
«Nel libro Gioventù salvata ho messo in evidenza i rischi e le
opportunità che attraversano oggi la generazione millennials. I
giovani oggi sono esposti a mille rischi e ricevono una eredità
difficile che arriva dagli errori del "mondo dei grandi". Ma la
giovinezza è soprattutto la stagione della speranza. Io sono certa che i
ragazzi riusciranno - come ripete papa Francesco - a non farsi "rubare
la speranza" ed a costruire il domani facendo in modo che sia meglio di
ieri».
Quali sono gli accorgimenti, se ne ha, che segue dal punto di vista
del look e dell’immagine?
«In generale cerco di essere molto naturale. Soprattutto mi affido alla
professionalità e alla bravura della squadra dedicata al "trucco e
parrucco" di noi giornaliste. Anche nel vestire preferisco essere sempre
molto sobria e semplice.».
L’interesse dei
nostri utenti nei suoi confronti cosa le ha suscitato?
«Sicuramente molta simpatia e curiosità. Inoltre io credo che noi
giornalisti del servizio pubblico abbiamo un supplemento di
responsabilità in più: quella di rendere conto sempre ai nostri
telespettatori di tutto quello che diciamo e facciamo. Il giudizio di
chi ci segue è sempre molto importante per me».
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Pressing,
grande calcio su Mediaset
di Giuseppe Bosso
Il 2020, per gli appassionati del grande calcio,
sulle reti Mediaset è partito con una novità,
o per meglio dire un gradito ritorno.
Con la conduzione di
Giorgia Rossi
(seconda classificata dietro
Giorgia Cardinaletti come Telegiornalista del
2019) in seconda serata su Rete 4 va in onda, a
partire dallo scorso 6 gennaio, Pressing Serie A:
immagini della domenica del campionato,
commenti a caldo del posticipo da poco concluso,
ospiti e dibattiti in studio.
Come detto, gradito ritorno, in quanto le reti Mediaset
ripropongono una trasmissione che grande successo
aveva riscosso negli anni 90 quando, all’inizio in
sordina con la conduzione di Marino Bartoletti nella
prima edizione e poi, con l’arrivo del vulcanico Raimondo
Vianello a partire dall’edizione 1991-92,
insignita del prestigioso Telegatto come miglior
programma sportivo, aveva saputo proporsi come valida
concorrente di un totem per gli appassionati calciofili
(e non solo) come La Domenica Sportiva.
Questo fino al 1999, quando, con l’addio di Vianello,
su Pressing calava il sipario, lasciando spazio ad
altri format, altri approfondimenti, che nel corso degli
anni si sono succeduti seguendo le profonde e non sempre
gradite agli appassionati innovazioni che il mondo
del calcio ha conosciuto, dal campionato-spezzatino
spalmato su più giorni all’introduzione del var in
campo.
Ad affiancare Giorgia Rossi una vecchia conoscenza
dei tifosi di tutta Italia, in particolar modo interisti:
Walter Zenga, storico ex portiere nerazzurro e della
nazionale, con alle spalle una lunga esperienza anche da
allenatore.
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DONNE Emma
Watson, Piccola (grande) donna
di Silvestra Sorbera
Piccole donne è un grande classico. Che
sia libro film, da sempre milioni di
persone seguono con entusiasmo le avventure delle
sorelle March, storia che l'autrice ha scritto
ispirandosi a fatti realmente accaduti.
Questo mese sul grande schermo è arrivata la nuova
versione, primo grande successo del 2020 che è, come
sempre, molto fedele alla storia originale: dopo la
fine della guerra di secessione americana le sorelle
March (Meg, Jo, Amy e Beth) dovranno affrontare
problemi economici, sentimentali e sociali.
Tra tutte spicca la figura di Jo, determinata a
trovare la propria libertà e indipendenza,
spronando anche le sorelle a dare spazio al proprio
talento, nonostante le rigide imposizioni della
società di quel periodo.
Nel cast stellato spicca sicuramente Emma Watson
che interpreta Meg, la più grande delle sorelle March.
La Watson è famosa prima di tutto per aver interpretato il
ruolo di Hermione Granger nella saga di Harry
Potter e adesso, dopo una serie nata in libreria,
ecco che la rivediamo immersa nella letteratura.
Ma non è solo la serie dei maghetti ad averle dato
popolarità:
altri ruoli, come quello di Belle ne La
bella e la bestia del 2017, l'hanno accompagnata
nella sua carriera.
Nel 2009 viene coinvolta come consulente creativo
per People Tree, un marchio di moda equo-solidale.
L'attrice crea poi una linea di abbigliamento
primavera/estate e continua ad essere partecipe a questo
progetto con la realizzazione di alcune collezioni.
La Watson ha rappresentato il volto di Burberry per
la campagna autunno/inverno 2009 e primavera/estate 2010
accanto a suo fratello Alex Watson, al musicista George
Craig e a Douglas Booth, e ha anche prestato la sua voce
alla Principessa Pea nel film d'animazione ispirato
dal romanzo di Kate Di Camillo dal titolo Le avventure
del Topolino Despereaux. Insomma, miglior
interprete la più matura delle sorelle March non poteva
avere. |
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