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Archivio Telegiornaliste anno XV N. 23 (605) del 18 settembre 2019
 
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TGISTE Federica Corsini, entusiasmo e passione di Giuseppe Bosso

Incontriamo Federica Corsini, volto di Rai Parlamento.

Come si è svolta la tua carriera?
«Con una battura potrei dire che il mio ingresso in Rai risale al Novecento, infatti il primo contratto lo firmai nel 1997. Lavoravo nel campo dell’organizzazione di grandi eventi e mi proposero una collaborazione con un programma televisivo sulla storia della musica leggera italiana, trasmissione ideata da Giovanni Minoli e condotto da Caterina Caselli. Quell’esperienza, che all’epoca ritenevo occasionale, si è poi rivelata l’inizio del mio percorso professionale. Nei successivi sette anni - spaziando dalla cronaca giudiziaria al cinema, dalla musica all’infotainment - ho lavorato alla realizzazione di vari programmi in onda sui tre principali canali RAI, collaborando con molti protagonisti della tv, tra cui Serena Dandini, Maria Latella, Massimo Giletti. In seguito, dopo un lungo passaggio a viale Mazzini, alla Direzione Comunicazione, e aver vinto il concorso per giornalisti Rai, sono approdata alle testate: prima alla Tgr e ora a Rai Parlamento».

Come ti senti, lavorando a Rai Parlamento, a stare in diretto contatto con le istituzioni?
«Sento principalmente la responsabilità di raccontare in modo chiaro e puntuale quanto accade nei palazzi del potere, lì dove viene deciso il destino degli italiani. Ogni giorno siamo chiamati a tradurre il cosiddetto “politichese”. Il rischio è quello di parlare a pochi, il mio obiettivo è invece quello di arrivare a tutti».

Rispetto alle tue precedenti esperienze giornalistiche avverti qualche differenza?
«L’approccio non cambia, differenti sono ovviamente le tematiche. L’esperienza aiuta a essere più agili e veloci nel mettere in fila i fatti, a fare quei collegamenti che aiutano il ragionamento ad andare oltre, a non fermarsi al take di agenzia o rischiare di fare da megafono alle fake news. Il bello di questa professione, che purtroppo nel tempo ha perso molto, è la possibilità di continuare a studiare affrontando ogni giorno argomenti diversi. Fondamentale per una "curiosa cronica" come me».

Come hai vissuto il recente periodo di campagna elettorale?
«Per la nostra testata è stato un periodo impegnativo: una lunga maratona elettorale con confronti all’americana tra i candidati al Parlamento europeo, tavole rotonde, interviste e approfondimenti sui temi dell’attualità politica e delle proposte elettorali. Come nella normale programmazione, siamo sempre consapevoli del ruolo di servizio pubblico che svolgiamo a garanzia del pluralismo e dell’imparzialità. n Italia le stagioni del vero pluralismo sono rare, perché il nostro Paese sconta una forte egemonia di pensiero a senso unico, quello che oggi viene definito mainstream».

L’approdo al servizio pubblico per te è stato il raggiungimento di un sogno o l’inizio di un nuovo percorso?
«Amo le sfide e a stare ferma divento insofferente. Ogni obiettivo raggiunto mi fornisce la spinta per il successivo traguardo da conquistare. In questo mi ritengo fortunata perché lavorare per la più grande azienda culturale italiana offre molte opportunità».

I nostri lettori, come potrai vedere, sono piuttosto attenti anche agli aspetti legati al look delle telegiornaliste: segui qualche particolare accorgimento da questo punto di vista?
«Con alle spalle un passato da indossatrice continuo ad avere con la moda un rapporto di vero amore, ma in video niente eccessi. Ritengo sia una forma di rispetto verso il pubblico. Oso solo nei colori, mi piacciono in tv come nella vita (il colore è stato al centro anche della mia tesi di laurea). I miei modelli di eleganza sono le icone del bon ton: Audrey Hepburn, Jackie Kennedy, Grace Kelly. Uno stile senza tempo che - in chiave più moderna - ritrovo nelle mise delle grintose protagoniste della serie tv Suits. Questo per quanto riguarda il look, ma per ciò che concerne la sostanza il mio modello di donna è Margaret Thatcher, pronta a sfidare tutti in nome delle sue idee».

I ritmi di questo mestiere lasciano spazio agli affetti?
«Diciamo che con mio marito, giornalista anche lui, più che sulla quantità puntiamo sulla qualità del tempo che trascorriamo insieme. Il nostro grande amore per i viaggi on the road - ogni anno partiamo per una nuova avventura - nasce dalla voglia di condividere esperienze, costruire ricordi, sentirci più vicini. Quotidianamente, invece, ci rincorriamo… ma entrambi sappiamo di essere sempre al primo posto nel cuore e nei pensieri dell’altro».

Da grande Federica Corsini sarà…?
«Continuerà a essere un’entusiasta, appassionata del proprio lavoro. Una persona semplice ma determinata a lottare per i propri principi, senza cedere al conformismo e a certe ipocrisie».
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TUTTO TV Nadia è rimasta con noi di Giuseppe Bosso

Momento molto triste dell'estate ormai conclusa e indiscutibilmente di tutto il 2019 la scomparsa di Nadia Toffa, avvenuta il 13 agosto dopo una lunga e dolorosa battaglia contro il tumore che, crudele e implacabile, si era insidiato nella sua vita nel mese di dicembre di due anni fa.

Poche settimane ci separano dal via delle nuova stagione de Le Iene, con Alessia Marcuzzi e Nicola Savino pronti, anzitutto, ad un doveroso omaggio alla collega e amica in occasione della prima puntata.

Tanto si è detto, si è scritto e - soprattutto - molte lacrime si sono versate, non solo intorno al Duomo della sua natia Brescia dove si sono celebrati i funerali della amatissima e graffiante inviata del programma di punta di Italia 1, officiati da Don Patricello, il battagliero sacerdote napoletano in prima linea nel dramma della Terra dei fuochi, una delle tante dolorose vicende che Nadia aveva avuto modo di seguire e raccontare in prima persona nei dieci anni di onorato servizio per la trasmissione ideata da Davide Parenti, per il quale la sua scomparsa "è stata come perdere un figlio", non diversamente che per i tanti amici, colleghi e ovviamente fans che hanno sofferto giorno dopo giorno il suo dramma fin dall'inizio, avevano gioito quando era rientrata in trasmissione, fino alla nuova, fatale, ricaduta.

Cosa potremmo aggiungere nel nostro piccolo? Poco o nulla, probabilmente. Ma di sicuro, da ora in poi, la consapevolezza e la sensazione che in ogni puntata, in ogni nuova inchiesta o servizio di cui Le Iene avranno modo di occuparsi, lei ci sarà sempre, perché Nadia è rimasta con noi.
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DONNE Anna Pettinelli, rimettersi in discussione di Antonia Del Sambro

Anna Pettinelli ha iniziato la sua carriera a 16 anni, in alcune radio locali e da quel momento si è sempre fatta notare per la sua grinta, il suo impegno nel lavoro, la sua intelligenza, ma soprattutto, la sua verve.

Autoironica, colta, con una conoscenza del mondo della musica e dello spettacolo come nessuna forse della sua generazione, Anna anno dopo anno ha cementificato la sua carriera in televisione, in radio, al cinema e non si è fatta mancare neppure qualche incursione nel mondo dei libri e dell’editoria.

Il grande pubblico prima ancora di conoscerla e apprezzarla per i suoi programmi musicali l’ha conosciuta in Sapore di Mare 2, per la regia dei fratelli Vanzina che l’hanno voluta come terzo incomodo tra Selvaggia e Gianni, una delle coppie più amate nella pellicola degli anni Ottanta. Anna si fa notare subito per la sua bravura e spigliatezza e diventa successivamente uno dei volti più noti nel panorama delle conduttrici televisive.

Attaccata alla famiglia a cui dedica buona parte del suo tempo oltre che al lavoro, qualche anno fa si lega a Stefano Macchi di venti anni più giovane di lei e nonostante tutto la coppia funziona bene tanto che i due convivono a casa della Pettinelli con la figlia della conduttrice e il padre.

Tutto perfetto quindi nella vita della conduttrice e opinionista famosa? Sembrerebbe di sì... invece la vita a volte sfugge di mano anche alle più brave e l’intelligente donna di televisione e radio che sembrava avere tutto, decide in accordo con il suo fidanzato, di partecipare a un noto reality dove le coppie oltre che mettersi in discussione tra loro hanno anche la possibilità di conoscere altre persone.

Per Anna sembra il punto di non ritorno nella sua storia d’amore con Stefano. Tanto che i telespettatori del programma su Canale 5 la vedranno preoccupata e anche in lacrime. E saranno tanti quelli che penseranno: ma chi glielo ha fatto fare?

Sbagliato, perché una donna come la Pettinelli non ha mai paura di rimettersi in gioco e di provare a sé stessa che comunque vada una donna come lei la strada di casa la ritrova sempre!
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Telegiornaliste: settimanale di critica televisiva e informazione - registrazione Tribunale di Modena n. 1741 del 08/04/2005
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