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Telegiornaliste anno XV N. 16 (598) del 15 maggio 2019
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Danila
Raimondi, vicino alla gente di Giuseppe Bosso
Laurea in scienze politiche, volto di
RTC Quarta Rete, incontriamo
Danila Raimondi.
La tua giornata tipo.
«Siamo una redazione che fin dalla mattina presto si impegna per
organizzare al meglio il suo lavoro che non copre solo la città di Cava dei
Tirreni, ma si estende anche alle aree limitrofe della costiera
amalfitana e del napoletano. Ho un occhio particolare per il settore del
sociale, visto che ho fatto anche altri lavori tra cui quello di
operatore socio sanitario; cerchiamo di sbrigarci nel giro di un’ora,
nella piena autonomia di cui godiamo tutti noi, sia per le interviste
che per il montaggio. Tutto deve essere pronto per il primo tg delle ore
14, in cui ci alterniamo alla conduzione».
È vero che in una realtà locale, come si dice, meno mezzi ma più
libertà?
«No, credo che la libertà dovrebbe esserci sempre, tanto in ambito
locale che in un contesto nazionale; la nostra è una realtà che si
occupa della nostra vita quotidiana legata a strutture di cui ognuno
potrebbe aver bisogno, come l’ospedale come ti dicevo; ci sono poi delle
regole etiche da rispettare, come in ogni altra professione».
Ti sta stretta la dimensione provinciale?
«Ovviamente per i giovani che sognano il salto di qualità può essere un
buon punto di partenza; io mi trovo bene, tratto i problemi della mia
realtà, della mia gente».
Sei stata addetto stampa della Cavese calcio: cosa ti ha dato questa
esperienza?
«Sono stata contenta e grata per la possibilità che mi è stata data, in
una stagione positiva per la squadra, promossa in Lega Pro dopo tanti
anni; è stata una sorpresa, la prima addetto stampa donna a Cava; l’ho
vissuta con curiosità, per poi lasciare spazio ai veri protagonisti del
calcio; ho cercato di fare del mio meglio nel mio piccolo, mi sono
divertita, e sarò sempre grata a Maurizio D’Antonio che mi ha proposto
questa avventura, e a chi della società che mi ha accolto serenamente».
Magari in futuro potrebbe tornarti utile dovessi ritornare nel
settore del giornalismo sportivo.
«Sì, in questi dieci mesi ho avuto modo di entrare nel mondo del calcio,
che non si esaurisce nei 90 minuti».
Ora partecipi alla trasmissione On, con
Imma Della Corte ed altri colleghi della tua redazione: da laureata
in scienze politiche una vera scesa in campo potremmo dire.
«Sì, così posso affrontare il bello e il brutto, le problematiche del
nostro territorio; non ci si stanca mai di conoscere la propria realtà;
con Imma approfondiamo ciò che nel tg “infariniamo” allo spettatore».
Ti sei mai dovuta confrontare con proposte indecenti?
«No, almeno non mi è mai capitato e spero non mi capiti mai. Da giovane
giornalista ho ricevuto sì degli apprezzamenti, ma non ho mai dato modo
di andare oltre».
Quanto è importante l’immagine per te?
«Non ti nascondo che è importante, però il mio modus è sempre quello di
dar spazio e far primeggiare l’intervistato; cerco sempre di non espormi
più di tanto; non mi piace raccontare la domanda, la voglio far vivere».
Ti spaventa la parola domani?
«Come a tanti miei coetanei. Vivo un’età in cui non è delineato il
futuro, siamo in una fase particolare, in cui invece i giovani di
adesso, i ventenni, hanno idee più chiare, anche oltre i confini
dell’Italia. Mentre noi cerchiamo di costruirci un futuro qui». |
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Nuovo
ciak per Montalbano
di Silvestra Sorbera
Il Commissario Montalbano è il prodotto di
punta di casa Rai e, in questi giorni, la
Sicilia è diventata un set a cielo aperto per
girare i nuovi tre episodi del commissario di
Vigata che vedremo nel 2020 (probabilmente a
febbraio, dopo Sanremo come accade ormai da
anni); intanto su Rai uno vanno in onda le repliche
che continuano ad ottenere ascolti da record.
I nuovi episodi previsti per il 2020 saranno nello
specifico: La rete di protezione, Il
metodo Catalanotti e Salvo amato Livia mia.
Nel primo episodio Vigata è in subbuglio: si sta
girando una fiction ambientata nel 1950.
Per rendere
lo scenario quanto più verosimile la produzione
italo-svedese ha sollecitato gli abitanti a cercare
vecchie foto e filmini.
Scartabellando in
soffitta l’ingegnere Ernesto Sabatello trova alcune
pellicole, sono state girate dal padre anno dopo anno
sempre nello stesso giorno, il 27 marzo, dal 1958 al
1963.
In tutte si vede sempre e soltanto un muro,
sembra l’esterno di una casa di campagna; per il
resto niente persone, niente di niente; perplesso
l’ingegnere consegna il tutto a Montalbano che incuriosito
comincia una indagine solo per il piacere di
venire a capo di quella scena immobile e apparentemente
priva di senso.
Fra sopralluoghi e ricerche poco a poco in
quel muro si apre una crepa: un fatto di sangue
di tanti anni fa, una di quelle storie tenute nell’ombra.
Il metodo Catalanotti invece è un romanzo più recente
dove i protagonisti si muovono all'interno di un vero e
proprio teatro.
L'ultimo episodio non è tratto da un romanzo ma da un
racconto che molto probabilmente verrà ampliato con
altri brevi testi. |
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Enza
Ruggiero e School Movie anno 7°
di Giuseppe Bosso
Era l’estate del 2009, in un assolato pomeriggio di
luglio, quando incontrammo per la prima volta
Enza Ruggiero, popolare volto televisivo della
provincia di Salerno, allora inviata della celebre
trasmissione dedicata al by night Stress di Notte,
in onda su Telecolore, nonché attrice e testimonial di tante
campagne pubblicitarie non solo nella regione Campania.
Restammo fin da allora colpiti e ammirati dall’esuberanza
e dall’inventiva di questa frizzante ragazza, che non
si è certo fermata negli anni, ma come già allora ci aveva
raccontato ha continuato a sviluppare interessanti
progetti, e uno in particolare proprio in questi giorni
ha preso il via, giunto alla settima edizione.
Stiamo parlando di
School Movie, rassegna cinematografica per
istituti scolastici che consiste nella realizzazione di
cortometraggi da parte degli alunni delle
scuole primarie e delle scuole secondarie, che
seguono tutte le fasi della realizzazione, dalla
scelta del tema alla interpretazione; ogni anno
la manifestazione è dedicata a un tema di interesse
sociale, dalla legalità alla storia del
territorio, e quest’anno, nella edizione che ha preso il
via a Sarno la sera del 10 maggio e che proseguirà
con altre dodici tappe nella provincia di Salerno
fino alla finalissima in programma a Giffoni
(il cui popolare festival cinematografico che si
svolge ogni anno è partner e sostenitore del concorso)
il 18 luglio prossimo, argomento scelto è la bellezza.
Nel corso delle sue edizioni School Movie ha registrato un
interesse sempre più crescente, come testimoniano le
adesioni (quest'anno provenienti da 52 comuni
delle province di Salerno, Napoli, Avellino e Caserta) da
tutta la Campania che di anno in anno sono aumentate
sempre più. E riconoscimento più bello non poteva
ottenere questa vulcanica conduttrice per il suo
impegno. |
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