Homepage di www.telegiornaliste.com
HOME SCHEDE+FOTO FORUM PREMIO TGISTE TUTTO TV DONNE INTERVISTE ARCHIVIO

Archivio Telegiornaliste anno XIV N. 19 (566) del 6 giugno 2018
 
indice della pagina: Tgiste | Tutto TV | Donne
TGISTE Addio Alessandra, astro splendente di Maria Cristina Saullo

È andata via troppo presto. Una stella luminosa salita in cielo in una domenica di giugno troppo calda e afosa.

Alessandra Appiano è deceduta a Milano a 59 anni, compiendo un gesto volontario. Una decisione estrema che ha destato scalpore e incredulità.

Scrittrice, giornalista, autrice, opinionista in tv. Siamo stati abituati, negli anni, ad apprezzare i suoi interventi sempre dalla parte delle donne. Nei suoi scritti, quello che balzava agli occhi era quel senso di appartenenza e vicinanza a tutte le tematiche che riguardano il genere femminile.

Una professionista che amava parlare, dare consigli, interfacciarsi con tutti, pronta a dare una mano nel momento del bisogno.

Una donna libera che amava parlare e aiutare. Non a caso il romanzo con cui ha vinto, nel 2003, il Premio Bancarella si intitola Amiche di salvataggio.

Tra le sue opere ricordiamo anche Le belle e le bestie, Scegli me, Le vie delle signore sono infinite, con una descrizione ironica del genere femminile di oggi.

Lo scorso anno, poi, era uscito il suo ultimo romanzo, Ti meriti un amore.

Alessandra Appiano era anche molto attiva nel mondo del volontariato e della filantropia. Aveva, infatti, partecipato, a scopo benefico, ad una raccolta di racconti.
Era stata nominata ambasciatrice di Oxfam, l'organizzazione non governativa che lotta contro la fame nel mondo, grazie alla quale, nel 2013, le venne conferito, dal comune di Milano, l'Ambrogino d'Oro.

Dai suoi scritti su capisce il suo attaccamento ad una terra così intensa e bellissima quale è l'Africa che lei ha visitato nel 2016: "nel mio viaggio in Tanzania - scrisse - ho visto coi miei occhi i meravigliosi progetti finanziati e realizzati in favore delle donne che sono il vero motore del cambiamento nei paesi in via di sviluppo. Nei miei tre anni da ambasciatrice Oxfam ho visto operatori lavorare 16 ore al giorno, dirigenti viaggiare in seconda classe e prendere mezzi pubblici per risparmiare sul taxi. Ho visto soprattutto onestà e spirito di sacrificio, come in tante famiglie per bene".

Numerosi i messaggi di cordoglio e vicinanza degli amici più cari della scrittrice.
Tra essi, Enrica Bonaccorti che ha ricordato così Alessandra Appiano: "Tesoro mio, non è tempo di perché, solo di dolore, ma sappiate che Alessandra Appiano era davvero bella e buona, intelligente, elegante, generosa, sempre allegra e serena. Ma nessuno conosce il fantasma che ci abita. Addio meravigliosa amica "di salvataggio"..indimenticabile". Simona Ventura, invece, la saluta così: "Ciao Alessandra, non pretendo di sapere il perché, ti auguro però la pace".

Alessandra Appiano, lascia un compagno, il giornalista Nanni Delbecchi e tanti amici che difficilmente dimenticheranno un'anima bella e pura come lei.
indice della pagina: Tgiste | Tutto TV | Donne
TUTTO TV La porta rossa 2 nel 2019 di Silvestra Sorbera

Sono entrate nel vivo le riprese della seconda stagione della fiction La porta rossa con Lino Guanciale, Pierpaolo Spollon, Gabriella Pession, Ettore Bassi, Andrea Bosca e Valentina Romani.

Alla fine della prima stagione abbiamo lasciato il fantasma di Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale, il poliziotto ucciso nella prima puntata) far luce sul suo omicidio grazie a Vanessa (Valentina Romani); la ragazza riesce a vedere i morti e aiuta Cagliostro a salvare Anna, sua moglie (Gabriella Pession) in attesa della loro figlia.

Nella seconda stagione, che vedremo nei primi mesi del 2019, Leonardo Cagliostro dovrà cercare di risolvere il mistero di Jonas (Andrea Bosca) e capire perché non ha oltrepassato la porta rossa di cui si fa menzione nel titolo. Inoltre ci sarà ancora una volta la vita di Anna da sorreggere.

In tutto questo Vanessa giocherà ancora una volta un ruolo importante cercando comunque di portare avanti la sua vita con Filip (Pierpaolo Spollon).
indice della pagina: Tgiste | Tutto TV | Donne
DONNE Federica De Paolis: parto da personaggi reali di Antonia Del Sambro

Il suo ultimo romanzo è uscito da neppure un mese ed è già un successo di pubblico e critica perché Federica De Paolis ama la scrittura in maniera viscerale e questo ai lettori arriva immediatamente e in maniera inconfutabile. In più in questo lavoro c’è anche la sua personale passione per il cinema e per l’incantata terra del Salento.

Notturno salentino è costruito quasi come un film dove il lettore si immerge nella trama come uno spettatore in una sala cinematografica. Cosa l’ha ispirata a questa scrittura e a questi affascinanti echi da noir americano?
«Sono appassionata dalla nera, come si dice in gergo: penso che le storie di cronaca siano il riflesso della società, lo specchio angoscioso del paese. E sono affascinata dal cinema noir americano, ho un'intera collezione di DVD, di cui mi sono nutrita per anni. C'è un film in particolare che mi ha ispirata, si chiama The Lady Vanishes, di Alfred Hitchcock nel 1938, di cui poi è stato fatto un remake diretto da Anthony Page. Da qui, è nata l'idea di far sparire completamente un personaggio funzionale alla storia. La dissolvenza di qualcuno è molto affascinante. È un lutto che non si può piangere ma incarna anche il sospetto feroce di un potenziale tradimento».

Parlando di Livia, di Cynthia e di Klara le sue protagoniste femminili non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra eppure nel suo romanzo si finisce, inevitabilmente, a parteggiare per ognuna di loro, a tratti anche a immedesimarsi con il loro stato d’animo. È una sua scelta autoriale fare in modo che alla fine ne escano malamente sono gli uomini?
«È la prima volta che uso un io narrante femminile, ho scritto quattro libri prima di questo e ho usato prevalentemente una voce maschile, mi aiutava a prendere la giusta distanza da me stessa. Qui, questa miriade di donne, di età e anche culture diverse in un certo senso, rappresentano delle schegge di uno specchio intero, una sola donna con tutte le sue complessità, fragilità, paure ma anche scaltrezze. Però non penso che siano solo gli uomini ad uscirne male, ci sono molte figure femminili piene di contraddizioni, che agiscono in modo opaco, non lineare. Anzi, trovo il personaggio maschile principale, il compagno di Livia, Boris: un uomo esemplare».

Lei è romana eppure il suo romanzo è intimamente intriso di atmosfere, descrizioni, sapori e colori della Puglia da far innamorare anche chi in quei posti ci è nato e cresciuto. Come ci è riuscita?
«Sono andata in Puglia a trent'anni la prima volta, è un luogo che mi ha incanta, al punto - dieci anni fa - di costruirci una casa. È un posto dal quale sono sopraffatta: soprattutto nello sguardo. Il Salento coinvolge tutti i sensi, per gli odori, la luce abbagliante, gli ulivi che sembrano esseri umani. Ne sono soggiogata e anche intimamente impaurita. Ed è per questo che ho cercato di raccontarla, sono attratta dai controluce».

Ha dichiarato più volte di avere una vera e propria passione per la scrittura, cosa che si evince chiaramente da ogni suo lavoro letterario, a tratti, però, leggendo i suoi gialli non si può fare a meno di notare anche una certa propensione alla psicologia umana, ai moti dell’animo che accompagnano tutti i suoi protagonisti come succede appunto a Livia in Notturno salentino, quanto di lei c’è allora nei suoi personaggi?
«I miei libri partono sempre da personaggi reali, in questo senso il mio sguardo è sempre rivolto all'esterno: osservo, ascolto per poi cercare di dar vita a dei profili autentici. Tutto passa attraverso di me, tutto è filtrato dalla mia sensibilità. Nella fattispecie in questo libro, sono quasi totalmente identificata con la protagonista. Ho avuto due bambini come lei, ho la sua età e mi sono ritrovata ad aver a che fare con il mondo delle tate, donne di culture diverse, con sogni e bisogni completamente differenti dai miei; queste convivenze forzate mi hanno fatto riflettere, volevo raccontare anche i rapporti di potere, mutuo soccorso, fiducia e sospetto che si instaurano in queste situazioni. L'interazione culturale tra le donne, e questo l'ho già detto - il paradosso secondo il quale, affidiamo i nostri figlia a delle donne, che per sopravvivere hanno abbandonato i loro».

Sta già pensando al nuovo libro o per adesso si gode solo il successo di questo?
«C'è una piccola storia di cronaca che mi ha solleticato, sono coinvolte due famiglie, e dei bambini. Ho letto un libro l'anno scorso che mi ha stregato, Ninna nanna di Leila Slimani, ha vinto il premio Goncourt. In quel romanzo aleggia un'atmosfera incredibile, come si respirasse un'aria plumbea e il tempo fosse rallentato dall'imponderabile. Ecco se riuscissi a trovare quella voce, la mia piccola storia di cronaca potrebbe diventare un buon libro».
indice della pagina: Tgiste | Tutto TV | Donne

HOME SCHEDE+FOTO FORUM PREMIO TGISTE TUTTO TV DONNE INTERVISTE ARCHIVIO
Facebook  Twitter  Instagram

Telegiornaliste: settimanale di critica televisiva e informazione - registrazione Tribunale di Modena n. 1741 del 08/04/2005
Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso del webmaster