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Telegiornaliste anno XIII N. 16 (526) del 10 maggio 2017
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Carlotta
Adreani, dalle interviste sui panettoni ai motori di
Giuseppe Bosso
Vice caposervizio della redazione economica del
Tg5
e conduttrice della rubrica Motori, in onda durante l'edizione delle 13
il giovedì, incontriamo
Carlotta Adreani.
Ricorda il suo primo servizio?
«Era Natale e dovevo realizzare delle interviste in strada sui
panettoni, ricordo che mi tremavano le mani (ride, ndr) talmente tanto
che alla fine quelle interviste non sono mai andate in onda; all'inizio
lavoravo nella redazione di cronaca, i primi tempi mi occupavo anche di
nera ma non faceva molto per me. Poi sette anni fa sono passata alla
redazione economica, e lì ho trovato la mia strada».
Per scelta o per caso questa collocazione alla redazione economica?
«Entrambe le cose: per caso perché il mio direttore
Mimun mi chiese di passare alla
redazione economica per sostituire una collega che sarebbe andata in
maternità e per scelta perché dopo aver intrapreso questa strada non ho
voluto più lasciarla».
E per lei come è stato tuffarsi in questo settore?e?
«Tantissimo studio ma anche tantissime soddisfazioni: è stata
un'esperienza stimolante, un grande lavoro con un unico obiettivo,
rendere un argomento difficile comprensibile a tutti, imparare a
spiegare l'economia nel modo più semplice possibile, anche a chi non
l'ha mai studiata. E poter raccontare il mondo dell'auto oggi è un'altra
sfida: non sa quanti appassionati ma anche quante casalinghe mi
scrivono; mi chiedono consigli, addirittura mi mandano i preventivi
delle vetture che vogliono acquistare. Vale tutto il lavoro!».
Il giornalismo economico si può definire giornalismo per donne?
«Per quanto riguarda la nostra redazione si! Si fanno valere».
Com’è nata la rubrica Motori?
«Dall'idea del mio direttore Clemente Mimun: mancava uno spazio dedicato
ai motori all'interno del Tg5 e quelli che verranno saranno anni
cruciali per il settore dell'auto: sono in arrivo profondi cambiamenti,
nei prossimi dieci-quindici anni assisteremo alla scomparsa del motori
esclusivamente termici, molte case lo hanno già annunciato; i motori
ibridi sostituiranno i diesel e l'elettrico si imporrà con forza; è
importante essere presenti e poterlo raccontare».
Si può definire Motori la risposta alla rubrica curata da
Maria Leitner su Raidue?
«No, sono cose diverse: : Tg5 Motori è uno spazio all'interno
dell'edizione delle 13 del giovedì, 3 minuti tra prototipi innovativi,
novità in arrivo sul mercato, supercar, consigli, tendenze... non
abbiamo lo studio, io conduco la rubrica sempre in esterna».
Cosa vede nel futuro?o?
«Non penso troppo al futuro ma ringrazio per il presente: poter fare
questo lavoro. Poter fare ciò che ami e hai sempre desiderato è già un
grande traguardo. Sono felice cosi!». |
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TUTTO TV Maltese,
il nuovo commissario antimafia della televisione italiana
di Antonia del Sambro
È partita lunedì 8 maggio la nuova fiction di
Raiuno con Kim Rossi Stuart nella parte del
protagonista, il commissario Maltese, che
nell’intenzione dei suoi autori e sceneggiatori dovrebbe
richiamare alla mente degli spettatori i più celebri
e amatissimi commissari, Montalbano e
Cattaneo, di sceneggiati amatissimi e di grande
successo.
Tutto questo, naturalmente, lo decideranno gli
telespettatori della rete ammiraglia Rai che potranno
decidere nelle quattro puntate che andranno in onda
per quasi tutto il mese di maggio se Maltese: Il
romanzo del Commissario potrà reggere il
confronto e appassionare gli amanti della fiction
poliziesca–investigativa.
La nuova fiction ha anche il pregio di salutare il
ritorno sul piccolo schermo di un attore impegnato e
impegnativo come Kim Rossi Stuart che dopo gli ultimi
insuccessi al cinema ora ci riprova con un genere
televisivo abbastanza amato e apprezzato
dal pubblico classico della rete nazionale e in un ruolo,
quello del commissario, che tante soddisfazioni
sembra aver dato ai colleghi attori negli ultimi anni.
Il commissario Maltese torna a Trapani, sua terra di
origine dopo averla lasciata tempo addietro e dopo alcune
esperienze all’estero. ma non appena vi rimette piede ecco
che ad attenderlo ci sono lutti personali, azioni
delittuose e avvenimenti di stampo mafioso che
non si possono ignorare e su cui egli in prima persona
inizia a indagare.
Il cast della nuova fiction di Raiuno non è dei
più eccezionali e gli attori che circondano Kim
Rossi Stuart sembrano tutti un po’ appannati e
sottotono.
In ogni caso le indubbie doti dell’attore principale,
che negli ultimi anni ha lavorato molto sulla sua parte
intimista e di interpretazione non convenzionale,
dovrebbero garantire allo sceneggiato televisivo un certo
spessore e una certa originalità.
Intanto, in ogni caso, bisogna comunque plaudire alla Rai
per portare in prima serata un lavoro nuovo in un
mese che è già considerato dalla televisione italiana un
momento di chiusura di molte trasmissioni in vista
della prossima stagione.
Infine, la prima puntata di Maltese: Il romanzo del
Commissario è andata in onda proprio nella settimana
dove si ricordano le stragi che hanno visto la morte
di Falcone e Borsellino, pertanto, educare sempre,
anche i più giovani, alla lotta alla criminalità, se
pur attraverso una fiction, non è mai una cosa sbagliata
o priva di interesse. |
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Felicia
Impastato, le donne e la mafia di
Silvestra Sorbera
Maggio mese di mafia, mese di donne e di mafia:
tra le tante grandi donne ricordiamo Felicia
Impastato, madre di Peppino (giornalista e
attivista italiano ucciso dalla mafia nel maggio del
1978), morta nel 2004; il 24 di questo mese
avrebbe spento 101 candeline e, nell’anno del centenario,
la Rai ha dedicato alla donna una miniserie con
Lunetta Savino.
Felicia Impastato, dopo la morte del figlio, ha trascorso gli
anni che le sono rimasti nell’ombra di Peppino, cercando
di non farlo dimenticare, di portare avanti gli
ideali del ragazzo e scontrandosi, così come fece il
figlio prima di lei, con la stessa famiglia d’origine.
Felicia si sposa molto giovane con Luigi Impastato,
di cui non sapeva niente: la donna racconta ne libro
autobiografico La mafia a casa mia che, all’epoca
del matrimonio con Luigi, lei non sapeva niente di mafia, tanto
che il suo non è stato un matrimonio imposto ma d’amore:
le cose però non furono semplici, il marito era legato a
boss Gaetano Badalamenti e, subito dopo il matrimonio, le
cose tra lei e Luigi non andavano per il meglio.
La crescita di Peppino ha poi acuito i contrasti:
la donna, sempre schierata con il figlio, ha cercato di
proteggerlo in tutti i modi e, dopo la morte del
ragazzo, si è costituita parte civile aprendo la sua
casa a tutti i giovani che, come Peppino, dicevano e
dicono che la mafia è una merda. |
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