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Telegiornaliste anno XII N. 16 (489) del 11 maggio 2016
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Vera
Spadini, tgista rockstar
di Sara Ferramola
Questa settimana abbiamo il piacere di incontrare uno dei volti più
popolari di Sky Sport,
Vera Spadini.
Com'è nata la tua passione per il calcio?
«Da piccola, un po’ per mio padre, un po’ per gioco, mi sono
appassionata al calcio molto presto: passavo le ore in cortile a
palleggiare (so che non ci crederete, ma il mio record è 144 palleggi!)
e a Natale chiedevo sempre gadget sportivi. L’allenatore della squadra
del mio paese mi chiese di unirmi a loro, ma essendo l’unica bambina i
miei genitori preferirono indirizzarmi alla pratica di altri sport,
atletica e pallavolo».
Se non avessi fatto la giornalista sportiva, cos'altro avresti voluto
fare?
«La Rock Star! La musica è la mia altra passione, insieme al calcio.
Musica rock, ovviamente».
Quello dello sport e soprattutto del calcio è un mondo complesso oggi
per arrivare. La strada è stata lunga?
«Sì. Ho fatto tutte le tappe della famosa ‘gavetta’, un percorso
importante che non andrebbe mai saltato, per quanto duro: partendo dalle
nottate in redazione ad aggiornare pagine web, poi articoli, sempre sul
web; fino al passaggio in televisione, Milan Channel prima e Sky poi;
dal 2006 sono iscritta all’albo dei giornalisti professionisti».
Cosa ti aspetti dai prossimi Europei?
«Una bellissima competizione, per il livello delle squadre partecipanti.
Oltre alle ‘solite’ Spagna, Germania e l’ospitante Francia ci sarà da
divertirsi con la nuova Inghilterra, e poi il Belgio, l’Albania di De
Biasi... spero nell’Italia: magari non abbiamo grandi talenti come altre
Nazionali, ma il grande lavoro di Conte (che ho osservato da vicino,
essendo stata inviata al seguito della Nazionale) e la personalità dei
pochi 'senatori' rimasti ci porteranno avanti nel torneo...».
E come donna dal tuo futuro?
«Cose semplici: amore, calcio e rock'n'roll!». |
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Reazione
a catena 2016, il game show estivo ritorna su RaiUno dal
30 maggio
di Antonia Del Sambro
Da dieci anni è la consolazione più che
apprezzata di tutti gli amanti del quiz televisivo
che anticipa il telegiornale delle rete ammiraglia
nazionale.
Orfani di L’eredità, ora condotto da
Fabrizio Frizzi, i telespettatori del primo canale
presto potranno divertirsi e appassionarsi con il
quiz show estivo per eccellenza:
Reazione a catena, che da fine maggio li
accompagnerà per tutta l’estate ogni giorno dalle
18:45 in poi.
Anche per questa edizione 2016 alla conduzione del
programma ci sarà Amadeus, volto amatissimo delle
reti Rai e perfetto per divertirsi e giocare con i
concorrenti del quiz estivo.
Reazione a catena è un format basato prevalentemente
sulla conoscenza della lingua italiana, dei suoi
sinonimi e contrari, delle catene di parole
che si possono formare e dell’intesa reale tra i
partecipanti dello stessa squadra.
Inoltre, anche una buona conoscenza della musica italiana
e internazionale possono servire a vincere i game
che di volta in volta vengono proposti durante la sfida.
Particolarità del quiz show la partecipazione di due
gruppi contrapposti che abbiamo un legame amichevole
o familiare tra di loro.
Questo permette la vincita della puntata con il gioco
“sovrano” che è appunto quello dell’intesa vincente e
che prevede la grande conoscenza dei vari concorrenti della
stessa squadra.
La conduzione è la ciliegina sulla torta dello
spettacolo: un bravo conduttore come lo è stato nelle
edizioni passate Pino Insegno e ora lo è Amadeus
fanno sì che i concorrenti oltre a giocare bene si
divertano moltissimo e questo, di conseguenza, fa
divertire e intrattiene simpaticamente anche i
telespettatori.
Insomma, un format riuscito, e da non perdere e che
soprattutto può essere guardato da tutta la famiglia,
con giochi e intrattenimento anche per i più giovani.
Reazione a catena, inoltre, fa anche cultura
nel senso più ampio del termine perché stimola la
conoscenza del linguaggio usuale e fa apprendere
nuovi termini o collegamenti tra sinonimi; un programma
fresco e ricreativo che accompagnerà gli spettatori
anche nelle giornate più afose.
Appuntamento dal 30 maggio su Raiuno prima del
telegiornale della sera! |
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Addio
alla fidanzatina inglese d'Italia Karina Huff
di Giuseppe Bosso
Come un fulmine a ciel sereno in una giornata d'aprile è
giunta da Londra la notizia della scomparsa di
Carrina Corona Elizabella Huff, conosciuta come Karina,
che non ha retto alla recidiva di un tumore al seno
che sembrava aver sconfitto.
Nata nella capitale britannica il giorno di capodanno del 1961,
l'Italia l'aveva scoperta e 'adottata'
grazie a Carlo Vanzina, che nel biennio 1982-83 l'aveva
diretta prima in Sapore di mare e poi nel primo
capitolo della saga Vacanze di Natale, in
entrambi i casi nel ruolo della fidanzata trascurata di un
giovane ma già istrionico Christian De Sica, prontamente
consolata dai più sensibili e fascinosi Angelo
Cannavacciuolo e Claudio Amendola.
Vanzina l'aveva notata nel programma musicale Popcorn,
contenitore musicale di Canale 5 che, agli albori delle
reti Fininvest, puntava a scalzare il monopolio Rai
anche sul versante dell'intrattenimento puntando su volti
giovani e promettenti. E proprio quei capelli biondissimi,
quegli occhi azzurri e quel forte accento british
convinsero il regista romano che quella ragazza era perfetta
per il ruolo della fidanzatina straniera che aveva in
mente per quel genere di commedia italiana che proprio
con Sapore di mare e il primo Vacanze di Natale
avrebbe inaugurato una nuova fase negli anni'80, di cui Karina
Huff sarebbe stata non marginale protagonista anche negli anni
a venire, al fianco dei vari Jerry Calà, Mauro Di
Francesco, e anche una giovane ed emergente Isabella
Ferrari, protagonista anche lei nella pellicola ambientata
nella Versilia dei nostalgici anni '60.
Dopo essere finita anche sulla copertina di Playboy ed
aver partecipato al telefilm Zanzibar, sul finire
del decennio e agli inizi degli anni '90 tenta, con scarso
successo, di tentare anche il genere horror con
alcune pellicole che però non riscuotono la stessa popolarità;
capendo di aver ormai esaurito il suo ciclo decide di
abbandonare i riflettori dello showbusiness, per dedicarsi alla
famiglia, come racconterà al programma Meteore,
in onda su Italia 1 nel 1999, e tornare nella natia Londra.
Dal matrimonio naufragato ha un figlio, al quale
si stringe quando scopre un carcinoma alla gola e poi un
tumore al seno, che affronta con tenacia fino alla fine,
raccontando il suo dramma a Barbara D'Urso nel 2013.
Dolore e amarezza hanno accolto la notizia in Italia, sia da
parte dei fan che non l'avevano dimenticata che dai
tanti colleghi e amici con cui aveva condiviso quegli anni
ruggenti; amareggiato Christian De Sica, che pur ammettendo
di non averla più vista dai tempi di Sapore di mare ha
conservato il ricordo di una brava donna che ingiustamente
muore a soli 55 anni; così come il fratello di Carlo Vanzina,
Enrico - sceneggiatore delle sue pellicole: "parlava un
italiano buffo e aveva una vena istintiva di tenerezza e
malinconia che si adattava magnificamente a quel ruolo: una
giovane inglese che in entrambi i film lascia Christian De Sica
per mettersi con un altro, un personaggio positivo". |
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