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Archivio Telegiornaliste anno X N. 18 (406) del 12 maggio 2014
 
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TGISTE Josephine Alessio: sono andata avanti come un treno senza fermarmi e abbattermi mai di Antonia Del Sambro

Josephine Alessio è il volto della notte nella conduzione delle notizie di RaiNews 24, un lavoro che la entusiasma e per il quale ha fatto tanta gavetta, partendo dalle emittenti locali e improvvisandosi anche produttrice. Una passione vera per il giornalismo e per la quale sta, ora, raccogliendo tanti riconoscimenti e consensi.

Josephine, lei è uno dei volti più conosciuti e apprezzati di RaiNews 24: è difficile lavorare per una emittente che manda in onda solo notizie e interviste e come si prepara lei ogni giorno?
«Innanzitutto vorrei farvi i miei complimenti per l'impegno profuso nel seguire tutte le telegiornaliste! Ma veniamo alla tua domanda: lavorare per una all news, RaiNews in questo caso, è impegnativo, certo; bisogna essere sempre aggiornati su tutto, leggere molto, approfondire gli argomenti; anche se ognuno di noi è specializzato in un settore. Per quanto mi riguarda, prima di approdare alla conduzione dei tg, mi sono occupata tanti anni di comunicazione sociale, diritti umani. Ora mi capitano pezzi di cronaca, economia, esteri…».

Chi la segue è abituato anche a vederla condurre intere dirette su vari argomenti: le è mai venuto il panico della diretta o di sentire la pressione di andare in onda affrontando particolari temi e notizie?
«Da un anno conduco le edizioni notturne dei tg che iniziano dall’una in poi: un turno non semplice, sia chiaro, ma siamo una redazione fantastica, pertanto lavoriamo bene in un clima sereno. Questo per dire che quando ci sono dirette, soprattutto sulle questioni internazionali, c'è spirito di collaborazione affinché tutto possa volgere al meglio. Ricordo ancora la diretta sull'elezione del sindaco di New York, Bill De Blasio: fu molto impegnativo per me seguire gli exit poll dal sito del New York Times in continuo aggiornamento e commentare quello che stava accadendo nella Grande Mela attraverso le immagini delle agenzie internazionali. Oppure parliamo dell'ultimo evento planetario, la canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II: ero di turno alle 5.30 quando aprirono i varchi a Piazza San Pietro; è stato emozionante, anche grazie al racconto dei nostri inviati. Prima di iniziare una diretta c'è sempre quella giusta adrenalina che mantiene alta la nostra concentrazione. Fortunatamente però non ho mai provato panico o ansia prima di andare in onda».

Ci racconti il suo percorso personale e la scelta di diventare giornalista e conduttrice: è quello che sognava di fare anche da ragazza?
«Veniamo al percorso professionale? Quanto spazio puoi dedicare al mio romanzo? Cercherò di fare un'estrema sintesi… ti dico subito che è stata una gavetta lunghissima; ma era tanto il desiderio di fare il mio lavoro che sono andata avanti come un treno senza fermarmi e abbattermi mai! Ho iniziato dalle tv locali, e in alcuni casi ero anche la produttrice delle mie trasmissioni; sono stata per diversi anni giornalista pubblicista prima di fare l'esame da professionista; dopo la laurea in lingue e letterature straniere ho sperimentato tante cose (come il teatro ad esempio) ma ho capito subito che il mio destino era un altro ed eccomi qua. La testardaggine, la concentrazione e la dedizione per il proprio sogno aiuta a realizzarlo».

Cosa le piace di più del suo lavoro e cosa invece cambierebbe subito?
«Amo il mio lavoro, quindi accetto pregi e difetti».
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NONSOLOMODA Damigelle d’onore: un’antica tradizione sempre più in voga anche in Italia di Lisa Pinto

Con l’arrivo di maggio si dà il via ufficiale al periodo per eccellenza dei matrimoni; l’aria è più calda, il sole brilla più a lungo e il clima è perfetto per godere una giornata all’aperto. Il giorno del matrimonio sancisce un legame indissolubile tra gli sposi, protagonisti dell’evento, ma in un giorno così importante si saldano anche i legami con amici e parenti più stretti assumendo ruoli ben precisi.

Le damigelle d’onore hanno una tradizione antichissima: la loro origine non è anglosassone, benché questa tradizione sia particolarmente sentita, ma in questo caso bisogna risalire fino agli Egizi.

L’antica popolazione del Nilo credeva che gli spiriti maligni attendessero la sposa prima delle nozze e le damigelle avevano il compito di proteggerla; la tradizione anglosassone, invece, vuole che le migliori amiche della sposa siano scelte come sue damigelle d’onore, al massimo in otto; sono scelte maggiormente le migliori amiche, le sorelle e le cugine.

Come dimenticare la damigella d’onore più ‘paparazzata’ in occasione del Royal Wedding di Kate e William? Pippa Middleton, sorella della sposa, ha quasi rubato la scena alla sorella, nel suo giorno più importante.

Ma perché il ruolo della damigella è così importante? Quali sono i loro compiti precisamente? Essere “nominata” damigella d’onore è un gran privilegio; i loro compiti sono numerosi ed iniziano dai preparativi: innanzitutto aiutare la sposa nella scelta dell’abito che deve essere rigorosamente nascosta al futuro sposo; consigliarla anche nella scelta del velo e degli accessori; supportarla nei momenti di nervosismo e tensione ed assicurarsi che tutto proceda secondo i piani stabiliti; secondo il bon ton inglese la sposa è seguita da altre due damigelle, che hanno il compito di reggere lo strascico o il velo, mentre gli altri paggetti in fila per due seguono le damigelle.

In Italia prende sempre più piede questa tradizione; nel caso in cui si scelgono bambine come damigelle le regole in questo caso saranno diverse: avranno abiti tutti uguali che richiamano i colori della sposa, adornati con un mini bouquet che ricorda quello della sposa, ma solo in parte.

Inoltre, come degli angeli custodi, le damigelle saranno presenti attivamente anche nel post cerimonia aiutando gli sposi nella consegna dei confetti e delle bomboniere. La particolarità di questa usanza, e sicuramente l’aspetto preferito dalla sposa, è rappresentata dalla scelta degli abiti.

Il colore a tema è la guida nella scelta degli abiti, che devono necessariamente rispettare e richiamare il contenuto delle nozze; è importante scegliere modelli che siano indicati a tutte le damigelle ma che soprattutto non risultino eccessivi e pomposi: non bisogna assolutamente oscurare la sposa. Lungo, corto, semplice o decorato, con accessori o minimal, la scelta non può essere lasciata al caso, tantomeno deve essere superficiale: le damigelle accompagneranno passo dopo passo la sposa nel suo giorno più importante che sancirà un legame decisamente indissolubile.
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TUTTO TV Benedetta Degli Innocenti: la mia voce tra Pepa e altre protagoniste del futuro di Giuseppe Bosso

Da ormai un anno presta la voce alla protagonista della popolarissima soap spagnola Il Segreto Pepa Aguirre, alias Megan Montaner, vero successo del 2013 per Canale 5, riscuotendo ampi consensi. Ma per quanto giovanissima Benedetta Degli Innocenti vanta già un curriculum di tutto rispetto, e non solo come doppiatrice. Mentre la intervistiamo è alle prese con la preparazione dello spettacolo teatrale Molto rumore per nulla, inscenato al teatro Tor Bella Monaca di Roma da La Bottegartistica, che l’ha vista interpretare, a fine aprile, il ruolo di Ero.

Immaginavi, mentre eri impegnata nel doppiaggio di Pepa, che Il Segreto potesse avere questo successo in Italia?
«Sinceramente no; credevo che ormai la soap opera fosse un genere che avesse fatto il suo tempo».

Se incontrassi Megan Montaner, cosa le chiederesti?
«Se le è capitato di ‘ascoltarsi’ con la mia voce, se le è piaciuta…».

Il Segreto non è tuttavia la classica storia a lieto fine, come presto avremo modo di vedere: questo potrebbe portare a un allontanamento dagli spettatori, senza il personaggio da te doppiato?
«Non so… la storia andrà avanti con la figlia di Pepa, con altre avventure… però certo la perdita di un personaggio al quale ormai gli spettatori si erano affezionati potrebbe anche avere ripercussioni».

A differenza di molti tuoi colleghi hai avuto modo di inserirti in questo ambiente tradizionalmente familistico tramite un corso: cosa ti ha spinto a tentare questa strada e dove pensi ti porterà?
«La passione che fin da bambina avevo per questo che non considero un mestiere. Mi divertivo a riconoscere e indovinare le voci, ma non immaginavo che avrei seguito questo percorso. E invece a 17 anni mi sono trovata a questo corso che mi ha portata nel giro di due anni a trasferirmi a Roma».

Christian Iansante, uno dei tuoi maestri, ha avuto belle parole per te, dicendo tra l’altro “continuerà fino a 50 anni e oltre in questo mestiere”: pensi che sarà davvero questa la tua strada?
«Sì – ride, ndr – penso proprio che andrò avanti fino a quanto non sarò proprio muta del tutto…».

Ma cosa farai da grande?
«Spero di fare la voce di attrici importanti che faranno cose importanti».
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PINK NEWS Miss Over 2014, belle senza età di Giuseppe Bosso

Oltre vent’anni e non sentirli si potrebbe dire pienamente; sì, perché è tanto il tempo che è passato dalla prima edizione di Miss Over, il concorso di bellezza che da due decenni vede protagoniste le donne che malgrado l’incalzare degli anni non vogliono rinunciare a mettersi in gioco, con garbo e con decisione, dimostrandosi per nulla inferiori a quelle ragazze anagraficamente loro potenziali figlie.

E l’edizione 2014 sta partendo con una bellissima impronta femminile: la vulcanica ed inesauribile Cristina Cattoni (prossimamente protagonista di una nostra intervista per la rubrica Donne), già Miss Over 2012, oltre ad essere organizzatrice della tappa del prossimo sabato è anche super madrina della serata con Jolanda Maggio, Miss Overissima 2013.

Inoltre ci sarà anche un pizzico di Telegiornaliste, visto che Francesca Succi, punto di riferimento della moda a livello giornalistico su Ferrara e blogger di moda a livello nazionale ma anche imprenditrice della comunicazione nello studio che porta il suo nome, farà parte della giuria che il prossimo 17 maggio sarà protagonista di una scrupolosa selezione che si svolgerà presso un tempio sacro del by night della Versilia, il Twiga.

Non meno agguerriti e severi si preannunciano gli altri giurati, a cominciare dal fascinoso presidente, volto popolare per la sua recente partecipazione alla soap opera di Canale 5 Centovetrine, l’attore Renato Raimo, che guiderà un team composto anche dall’attrice e regista Simona Schenone, dal regista Andrea Mazza, da Anna Giulia di Xento, imprenditrice rampante della gioielleria ferrarese celeberrima per le sue ‘fatine che portano felicità’ – anche in veste di uno dei principali sponsor dell’evento - al direttore delle Profumerie Douglas di Viareggio Silvia Benedetti e da Stefano Curini.

Da sempre il concorso si caratterizza per dare spazio a bellezze senza tempo, donne che malgrado l’incedere degli anni non hanno perso il loro fascino giovanile e che si mettono in gioco senza cadere nella spettacolarizzazione; non solo bellezza, ma anche abilità e talento artistico, che le procaci concorrenti dovranno sfoggiare in prove di abilità che andranno dal canto alla recitazione.

Appuntamento dunque al Twiga il 17 maggio: che lo spettacolo cominci e la bellezza trionfi!
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DONNE Paola Del Prete, passioni in punta di matita di Deborah Palmerini

Trent’anni, nata a Napoli, laurea in Conservazione dei Beni Culturali, la vita di Paola Del Prete trascorre fra disegni e pittura. Autrice di storie a fumetti, nei suoi pochi anni si contano già numerose pubblicazioni e mostre in giro per la Campania già dal 1998, quando era ancora un’adolescente studentessa al liceo.

All’edizione 2013 del Comicon, il salone del fumetto che si tiene ogni anno a Napoli, ha proposto una carrellata di donne guerriere e principesse manga, grandi protagoniste della fantasia anni ’80.

Di sé racconta come il disegno l’abbia appassionata sin da bambina; in comune con le sue donne guerriere ha la grinta e la matita invece della spada. Una tigre è il segno distintivo della storia presentata al Comicon 2013, apprezzata dai visitatori nel fumetto Moles Eternae – La signora dei boschi, ideato, sceneggiato e disegnato interamente da lei stessa.

Professione coraggiosa quella del fumettista, soprattutto in tempi di grande crisi economica come quelli attuali, quando avere i piedi per terra è d’obbligo; tutto sembra intimare di non fare il passo più lungo della gamba e la realtà spesso mangia ogni spazio dedicato ai sogni.

Questa tuttavia non è la filosofia di vita che Paola Del Prete ha deciso di perseguire: ai lettori e agli appassionati di fumetto dice «bisogna avere il coraggio di fare ciò che più ci piace».

Più facile a dirsi che a farsi, ma Del Prete è determinata e a chi la rimbrotta per la scelta di assecondare la creatività anziché placare la sua indole perché, in tempi cosi difficili, la professione artistica è quasi un lusso, lei risponde senza il minimo dubbio: «Beh se proprio devo andare avanti con 500 euro al mese facendo qualcosa che non mi dà futuro e mi rende infelice preferisco morire di fame con la matita in mano! Dobbiamo avere il coraggio di renderci felici».

Forza allora Paola, dolce ragazza creativa, coraggiosa e con la passione in punta di colore.
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