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Telegiornaliste anno IX N. 21 (365) del 27 maggio 2013
 
	
		
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			| TGISTE Marzia 
		Roncacci: il giornalismo imparato sul campo 
		di Giuseppe Bosso 
 Intervistiamo
		Marzia Roncacci, volto di punta del Tg2, con alle spalle svariate 
		esperienze stampa, radio e tv, vincitrice del premio Media Price 
		nel 2009 e del premio Comunicazione e Salute 2010 da parte della 
		federazione diabete giovanile.
 
 Hai lavorato con Santoro e
		Luisella Costamagna: cosa ti hanno dato in termini professionali?
 «Lavorare con Santoro è stata un'esperienza molto interessante, a 
		partire dalle riunioni in cui si stabiliva l'argomento, il fatto da 
		trattare poi in trasmissione. E poi i montaggi, una grande scuola i 
		reportage dei suoi collaboratori; con Luisella, nel programma Donne, 
		in onda su Rai2 in seconda serata, c'era intesa e rispetto: lei 
		conduceva e io curavo il programma. Siamo riuscite a fare delle 
		interviste esclusive, tutte storie forti di donne famose ma 
		emblematiche».
 
 Nella tua scheda del nostro sito c'è scritto che per te 
		l'esperienza on the road è una condizione necessaria per la nostra 
		professione: nei giovani aspiranti giornalisti che incontri avverti 
		questa volontà?
 «Dando per scontata una preparazione universitaria e di studio, 
		l’esperienza on the road è altrettanto importante; sì, confermo ciò che 
		avete scritto e, anzi, ribadisco che l'esperienza di un giornalista 
		"deve" essere fatta sul campo: il giornalista deve sentire l'odore della 
		notizia, del fatto, della gente… deve essere capace di infilarsi nel 
		tessuto territoriale, che deve sondare in modo educato ma deciso, senza 
		indugi; è il contatto con le persone; l'abilità di un'intervista al volo 
		e non seduta e programmata; la capacità di cogliere, di essere presente, 
		di creare rapporti, di stare ore e ore ad aspettare fuori qualcuno che 
		forse ti dà una battuta al microfono, ma che magari hai solo tu. 
		Determinazione, costanza e preparazione sono le tre qualità che non 
		possono e non devono mancare a chi sceglie di fare il giornalista come 
		professione. Sui giovani devo dire che sì, trovo queste caratteristiche, 
		ma il più delle volte nei free lance, in quelli che hanno il coltello 
		tra i denti, che vogliono farcela a tutti i costi. Un po' meno quei 
		giovani che hanno soltanto lo studio e nessuna o pochissima esperienza 
		della professione».
 
 Qual è stata l'esperienza maggiormente gratificante per te?
 «L'esperienza più gratificante per me è stata la risposta delle persone 
		che ho avuto il piacere di incontrare e di conoscere nel corso degli 
		anni di professione: sono una spugna, da ognuno di loro prendo e 
		apprendo; e poi l'esperienza di condurre un programma come Tg2 
		Insieme che mi permette di relazionarmi nel modo più semplice ma 
		sempre attento e preciso con un pubblico più ampio, quello a casa, che 
		io credo sia da rispettare sempre e ovunque. Il nostro lavoro di 
		comunicatori deve essere basato su un'informazione corretta e 
		imparziale».
 
 E quella che non ripeteresti?
 «Nessuna. Il nostro lavoro è fatto di tantissime esperienze, più o meno 
		positive; ma che servono tutte, e quelle negative per non essere 
		ripetute».
 
 Volere e potere il tuo motto, sempre secondo la nostra scheda: 
		e adesso vorresti...?
 «Confermo anche questo: volere è potere! Oggi vorrei... continuare a 
		fare questo lavoro con grande passione, perché non mi pesa affatto, 
		spesso non mi accorgo delle ore che scorrono, del tempo che impiego in 
		redazione, che mi riempie come donna e come professionista. Quindi, 
		continuare a crescere».
 
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			| NONSOLOMODA Una 
				corsa in rosa tutta scura 
				di Michela Tortolano 
 Un venerdì sera molto particolare a Milano: il 31 maggio 
				ci sarà lo start per la 10 km We Own The Night, una 
				gara al femminile e soprattutto serale, che avrà 
				inizio alle ore 20 in Via Luca Beltrami.
 
 La partecipazione prevede una quota di 15 € che comprende la 
				T-shirt ufficiale Nike, un chip (da restituire al traguardo), il 
				riconoscimento di partecipazione, il ristoro finale e la sacca 
				Nike;
 il tempo messo a disposizione per completare il percorso e 
				declamare la vincitrice è di settantacinque minuti.
 
 Al momento della registrazione è possibile selezione una 
				delle tre opzioni di partecipazione: si può gareggiare 
				nella sezione “Termina la gara” arrivando al traguardo 
				con il proprio passo; “Segna un nuovo personale” per 
				registrare il proprio miglior tempo; e “Brucia i blocchi di 
				partenza” per ambire alla vittoria.
 
 Grazie alla preferenza espressa sarà possibile 
				all’organizzazione, non solo ottimizzare la distribuzione 
				delle partenze, ma indicare l’allenamento più adatto. 
				Infatti si potrà seguire un piano di allenamento per 
				essere preparate alla gara in base al livello di running.
 
 L’iniziativa firmata Nike ha già toccato Amsterdam, Berlino, 
				Londra e Parigi e si concluderà proprio con la tappa milanese.
				Le ritardatarie non temano: le iniziative non mancano, 
				perché da Nord a Sud sono previste gare a cui ci si può ancora 
				iscrivere e stare al passo con i tempi.
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			| TUTTO TV Giulia 
				Lippi: life happens! 
				di Giuseppe Bosso 
 È una delle più promettenti attrici italiane, con alle spalle 
				diverse esperienze di fiction come Provaci ancora prof,
				Notte prima degli esami ’82, Il signore della truffa. 
				Lo scorso autunno, sugli schermi di Sky, l’abbiamo vista nelle 
				inediti vesti di conduttrice-inviata di Gt Academy. 
				Intervistiamo Giulia Lippi.
 
 Soddisfatta dell'esperienza di conduttrice di Gt Academy?
 «L’esperienza del GT Academy è stata una vera e propria 
				sorpresa! Per la prima volta mi sono misurata con la conduzione 
				live sul campo ed è stato divertente ed estremamente naturale. 
				Ho viaggiato molto, ho conosciuto una realtà molto particolare e 
				ho avuto modo di intervistare persone provenienti da tutto il 
				mondo; un bilancio decisamente positivo».
 
 Dove ti vedremo prossimamente?
 «Ho appena finito di girare una fiction in due serate per 
				Mediaset: Romeo e Giulietta, una storia senza tempo e un 
				personaggio incredibilmente stimolante, frutto della fantasia 
				degli sceneggiatori! Sarò la sorella di Giulietta, un 
				personaggio sfortunato e un po' malinconico ma con una vena di 
				malvagità; abbiamo girato in inglese, esperienza straordinaria, 
				un sogno che si avvera per una laureata in lingue quale sono: 
				Shakespeare in lingue originale! I castelli del Trentino hanno 
				poi il reso il tutto decisamente magico».
 
 Ricordi il tuo primo ciak?
 «Lo ricordo... è impossibile dimenticare l'adrenalina e la paura 
				di quel momento. Ero sul set di Provaci ancora prof 3, 
				vivevo la sensazione indescrivibile di un sogno che diventa 
				realtà! Ogni ciak però conserva un po' di quel sapore e di 
				quella magia... ogni volta mi stupisco di quanto sia bello stare 
				su un set».
 
 Hai acquisito grande visibilità interpretando il personaggio 
				di Alice nella versione televisiva del film Notte prima degli 
				esami: cosa ti ha dato quell'esperienza e cosa ricordi?
 «Alice mi è sicuramente rimasta nel cuore! Girare Notte prima 
				degli esami '82 è stata una delle esperienze lavorative più 
				belle. Un set vivace, allegro, che mi ha regalato grandi 
				soddisfazioni e amicizie sincere: ho lavorato accanto a grandi 
				professionisti come Enzo de Caro e Marina Massironi... una vera 
				e propria scuola! Un paio di mesi davvero intensi e molto belli 
				con un gruppo di colleghi che sono diventati amici e che 
				frequento tutt'ora».
 
 Guardando al domani vorresti affermarti in Italia o tentare 
				come altre attrici l'avventura all'estero?
 «Ho studiato lingue all'università e lavorare all'estero sarebbe 
				il giusto coronamento di un percorso di vita. Mi piacerebbe 
				molto riuscire a mantenere una carriera italiana affiancata però 
				da esperienze in altri paesi: girare in inglese fino ad ora mi 
				ha dato grandi soddisfazioni e mi piacerebbe moltissimo poterlo 
				fare anche in spagnolo! Tengo le dita incrociate».
 
 Hai mai ricevuto proposte indecenti?
 «Fortunatamente non ho mai ricevuto proposte indecenti; non 
				voglio accettare compromessi per poter continuare a svolgere il 
				mio lavoro. Purtroppo però ho constatato che il mio è un mondo 
				fatto, troppo spesso, di pregiudizio e raccomandazione. A volte 
				la delusione è tale da far perdere le speranze... fortunatamente 
				poi la passione ti spinge ad andare avanti. Bisogna saper 
				aspettare le occasioni giuste con fiducia».
 
 Cosa farai da grande?
 «Se lo sapessi mi rilasserei un po’… da un lato c'è quello che 
				vorrei fare: continuare su questa strada per riuscire a 
				diventare un'attrice. Dall'altro c'è un momento storico di 
				grande difficoltà, quindi per ora vado avanti seguendo questa 
				grande passione e godendo appieno di ogni occasione che mi verrà 
				data. Poi si vedrà... life happens!»
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			| PINK NEWS Costretta 
				a licenziarsi perché “troppo bella” 
				di Giuseppe Bosso 
 Diciamolo subito: alla fine non ci ha rimesso, perché il 
				suo elevatissimo tenore di vita – affitto da 2mila sterline 
				mensili, cifra quasi analoga spesa per il vestiario - potrà 
				continuare a mantenerlo grazie a mamma e papà; non stiamo 
				parlando di una ragazza di modeste origini, ma di una figlia 
				dell’alta borghesia inglese; la cui vicenda, tuttavia, 
				non può certo lasciare indifferenti e suscitare interrogativi.
 
 Laura Fernee, 33 anni, fino a pochi giorni fa era una 
				ricercatrice scientifica che guadagnava annualmente 
				30mila sterline – cifra più che invidiabile per il nostro 
				Paese, l’Italia della fuga dei cervelli e dei continui tagli 
				alla ricerca – che improvvisamente si è dimessa.
 
 Motivo? Troppo bella. Per assurdo che possa 
				sembrare è proprio così: i colleghi uomini non le toglievano 
				gli occhi di dosso e le colleghe, invece, non potevano che
				detestarla per questo.
 
 «Il mio aspetto fisico mi ha danneggiato moltissimo sul 
				lavoro; non sono pigra o bambocciona» ha dichiarato Laura al 
				Daily Mail.
 
 Saranno davvero queste le ragioni che hanno portato la ragazza a 
				questa scelta? O forse, sussurra qualche malizioso, è una 
				trovata pubblicitaria innescata per attirare l’attenzione in 
				vista di un approdo al patinato star system?
 
 Se, comunque, effettivamente la presenza di Laura suscitava tali 
				sensazioni nei colleghi (e nelle colleghe) non possiamo che 
				rammaricarcene; evidentemente anche nella tanto decantata 
				Inghilterra i passi da compiere per una compiuta emancipazione 
				femminile sono ancora tanti, se un gradevole aspetto fisico 
				viene ancora considerato solo ed esclusivamente oggetto di 
				interesse maschile (e, per contro, di disprezzo delle altre 
				donne).
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			| DONNE Josefa 
				Idem: una sportiva al Governo 
				di Ludovica Virgili 
 Josefa Idem, famosa canoista tedesca naturalizzata 
				italiana, dal 28 aprile 2013 è Ministro per le Pari 
				opportunità, dello sport e delle politiche giovanili 
				nel Governo Letta.
 
 Mamma di due splendidi figli, ha lasciato momentaneamente 
				la canoa per dedicarsi alla carriera politica iniziata nel 
				dicembre 2012, quando si era candidata alle primarie del Partito 
				Democratico, risultando capolista in Emilia Romagna al Senato, 
				venendo dunque eletta.
 
 Josefa, dopo aver gareggiato alle Olimpiadi di Pechino 
				nel 2008, riuscendo a conquistare a 43 anni la medaglia 
				d’argento nei K1 500m, perdendo l'oro per soli 4 millesimi, 
				ed essere riuscita a partecipare anche ai giochi londinesi della 
				scorsa estate, ha dunque annunciato il suo ritiro dalla canoa.
 
 Ma intorno alla politica ruotava già dal 2001, quando fu 
				assessore allo sport del comune di Ravenna nelle liste 
				dell’Ulivo, incarico mantenuto per sei anni.
 
 Una donna impegnata comunque anche su altri fronti come nel 
				sociale, quale testimonial dell’Associazione 
				Italiana Sclerosi Multipla.
 
 Recentemente ha dichiarato di essere favorevole al matrimonio 
				fra persone dello stesso sesso, e che in questa 
				“battaglia” si impegnerà fin da subito nel nuovo incarico, 
				per il quale ha tuttavia subito le aspre critiche di 
				Beppe Grillo.
 
 Ma siamo convinti che le spalle forti di Josefa, che hanno 
				retto il peso di otto Olimpiadi, riusciranno a sopportare 
				qualsiasi critica, pur di portare a termine il lavoro che si 
				è prefissata, da vera e grande sportiva qual è.
 
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