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Intervista a Serena K. Baldaccini   Tutte le interviste tutte le interviste
Serena K. BaldacciniTelegiornaliste anno XIX N. 22 (738) del 27 settembre 2023

Serena K. Baldaccini: radio, musica e…
di Giuseppe Bosso

Conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva, agente di uno dei più apprezzati allievi di “Amici”, Leon Cino, ma non solo: un personaggio multitasking e una donna di grande empatia Serena K. Baldaccini che con molta disponibilità si racconta.

Benvenuta sulle nostre pagine, Serena: anzitutto partiamo dalla tua trasmissione Italia Buongiorno, che possiamo definire “figlia” di un particolare momento storico che in parte ci siamo lasciati alle spalle. Ci racconti come in quei mesi di lockdown nacque questo progetto e come si è sviluppato negli anni.
«Tutti noi in quel momento ci siamo trovati chiusi in casa all’improvviso con l’impossibilità di fare serate, di essere in contatto se non attraverso la tecnologia, che ha consentito lo sviluppo di una serie di piattaforme per condividere video e sviluppare trasmissioni online. Nel corso degli anni tante cose sono cambiate per la trasmissione, sono cambiati i parametri, sono cambiati i personaggi coinvolti nel progetto, ma io sono rimasta, nella doppia veste di autrice e conduttrice come prima, con un regista e, lo dico a voi per la prima volta, da qualche giorno siamo in onda su MGradio e in video su Media Tv. Si è evoluta nel tempo fino a diventare un vero e proprio talk show che ha riscontrato un grandissimo seguito sui social e sul nostro canale twitch».

Su quali tematiche pensi di dedicarti in questa nuova edizione?
«La nuova stagione porta con sé un cast fisso di grandi personaggi che ogni giorno intervengono persone che non parlano solo delle loro competenze, ma che spaziano anche su altre tematiche nelle due ore di trasmissione: dai protagonisti della Italodisco il martedì a produttori come Roberto Turatti; avvocati che rappresentano l’importanza per la musica di contare su un suo diritto, tra i quali l’avvocato Giorgio Tramacere che è anche un importante produttore; il dj Massimo Alberti che presto vedrete su Raiuno con Amadeus, scrittori come Roberto Allegri; inviati della Rai come Paolo Di Giannantonio; protagonisti degli anni ’70 come Don Backy e Paolo Mengoli; lo chef cinque stelle Igles Corelli direttore dell’accademia Gambero rosso; il cantante George Aaron protagonista degli anni’80; il produttore e ex direttore artistico della Warner Italy Marcello Balestra… insomma, carne al fuoco ce n’è parecchia come vedi»

Tu e la musica, e la divulgazione musicale attraverso la radio: un amore nato per caso o scritto nel destino?
«Da che respiro sono a contatto con la musica, è il mio mondo, la dimensione nella quale mi sono chiusa e che mi aiuta a creare, come fa molta gente a cui stimola energie e creatività. Ha sempre fatto parte della mia vita, in ogni genere, da speaker radiofonica è importante avere una cultura musicale, cosa che oggi non tutti possono dire di disporre, dal momento che la tecnologia consente un po’a tutti di fare trasmissioni; ci vorrebbe più divulgazione culturale musicale»

Musica nella nostra società contemporanea è anche utilizzo dei social e partecipazione a talent come X factor: dal tuo punto di vista questi strumenti sono un’occasione da sfruttare o rischiano di far passare in secondo piano il lato strettamente artistico a discapito di quello della spettacolarizzazione?
«Aggiungi anche momenti legati al Festival di Sanremo sul punto spettacolarizzazione, come Achille Lauro durante il lockdown… è un rischio che si corre in tutti i format; io sono la manager di Leon Cino, che è la dimostrazione di come da un talent possono uscire anche persone che hanno puntato sulle loro competenze artistiche e sulle loro capacità piuttosto che su un particolare outfit o una particolare fisicità, che sono aspetti legati a una figura molto diffusa negli Stati Uniti, il ‘performer; ma negli Stati Uniti queste figure, e pensiamo a casi come Britney Spears o Justin Timberlake, hanno saputo evolversi artisticamente nel corso negli anni, mentre da noi è molto più difficile, non siamo a quei livelli. Ma riconosco che aiuta il supporto della tv e dei social, come dimostra il modo con cui negli ultimi anni sono impostate le presentazioni dei concorrenti del Festival»

Nelle tue infinite sfaccettature, tra radio, tv, eventi, attività di manager di Leon Cino e anche testimonial curvy, chi è davvero Serena Baldaccini?
«Sono un’artista e vivo in una dimensione comprensibile solo a chi ha questa naturale attitudine»

Coniugare immagine e talento non sempre è facile: per te come è stata questa convivenza, per così definirla?
«Non mi sono mai posta il problema: sono una donna normalissima, e una delle mie soddisfazioni più grandi è l’apprezzamento del pubblico femminile; ma la mia normalità è quella di chiunque altro, quando si spengono le lucette, a dispetto di quella immagine di mondo sfavillante pieno di luci e lussi che la gente pensa sia l’ambiente degli artisti: credetemi, non è così!».

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