Telegiornaliste anno XVII N.
1 (651) del 13 gennaio 2021
Tiziana Cazziero, scrivere le emozioni
di
Antonia del Sambro
Oggi giochiamo in casa e facciamo conoscere meglio ai nostri
lettori una scrittrice di talento che è anche una nostra
redattrice: Tiziana Cazziero. Tiziana è un’autrice e
bookblogger, recensisce i libri nei social network e nel suo
canale youtube. Ha pubblicato 2 romanzi per la
linea digitale
Youfeel di Rizzoli:
E tu quando lo
fai un figlio? una storia tratta dalla sua vicenda
personale e
Quell'amore portato dall'Africa. Vive a
Siracusa, ha una figlia, un compagno e un cane.
I suoi libri sono tutti su Amazon. La trovate su
Instagram,
Facebook e naturalmente anche qui su
Telegiornaliste
Tiziana, partiamo subito con una domanda di rito, da dove
nasce il tuo ultimo lavoro letterario e perché volevi
raccontare proprio questa storia?
«Ciao e grazie per il tuo tempo. Per colpa di una pandemia è
il mio ultimo libro e nasce inizialmente come spin off di
Vacanze in amore, una commedia pubblicata nel luglio del
2020. Come sappiamo tutti, l’anno appena terminato ci ha
lasciato una pagina di storia terrificante, che sarà
ricordata negli anni futuri per la tragedia che si trascina,
Rosemary (la protagonista di
Per colpa di una pandemia)
mi è sembrato il personaggio ideale da adattare a questo
particolare momento storico. Ho voluto parlare di Rosemary e
di com’è cambiata la sua vita a causa di questa pandemia
mondiale, perché la sua potrebbe essere la storia di molte
donne che improvvisamente, ritrovandosi da sole in casa
costrette dal lockdown, hanno avuto l’occasione di
riflettere su sé stesse; è quello che è accaduto a Rosemary.
In quelle settimane ho voluto trascrivere sensazioni comuni
a tutti, trasportate e adattate alla vita di una donna forte
e intraprendente, che si scontra con qualcosa di
incontrollabile. Potrebbe essere di compagnia a molte donne
che hanno vissuto momenti particolari in quei mesi e che
forse, vivono ancor oggi. La pandemia ci ha cambiato e il
mio libro e il personaggio principale ne sono stai
inevitabilmente influenzati».
Da dove prendi ispirazione per costruire i tuoi
personaggi, dalla realtà, da persone che incontri, dalla tua
immaginazione e basta?
«L’ispirazione può arrivare da ogni cosa: da una frase letta
in un libro, da una pubblicità, sogno (noi autori non siamo
tranquilli nemmeno durante il riposo notturno), talvolta i
personaggi arrivano in testa e basta per raccontarti la loro
storia, chiedendoti di gettarla nero su bianco».
Quando hai una storia tra le mani e la metti su carta
adatti il tuo stile e il tuo linguaggio a ciò che stai
raccontando o scrivi e basta senza preoccuparti della forma
ma solo dei sentimenti che stai provando come autrice?
«I sentimenti e le sensazioni che si vivono e provano in un
determinato momento influiscono molto i miei iscritti.
Scrivo le parole dettate dalle emozioni, ma nel corso degli
anni e con la mia esperienza, ho imparato a strutturare bene
il lavoro. La storia nasce prima nella mia testa, scrivo una
traccia per non dimenticarla e apro un file con i punti
focali della trama. Eseguo le ricerche del caso, prendo
appunti e quando tutto è pronto, inizio a scrivere.
Preferisco avere le informazioni già “in tasca” quando
comincio a scrivere in modo da non perdere tempo con le
ricerche durante la prima stesura. Lo stile si migliora con
il tempo ed è unico e speciale per ogni scrittore. Scrivere
aiuta a migliorarsi e ogni libro scritto, aiuta a
migliorarsi in ogni forma e dettaglio».
Se dovessi dare un colore, solo uno, al tuo ultimo libro,
quale colore sarebbe e perché?
«Il viola. Un colore che mi affascina e che rispecchia molto
Per colpa di una pandemia».
A tuo avviso, l’editoria italiana continua a preferire
gli scrittori adottando un certo snobismo nei confronti
delle autrici o si è raggiunta la parità anche in questo
campo e si guarda solo al vero talento?
«Magari si guardasse solo al vero talento! Purtroppo non
sempre è così. Conosco molte autrici talentuose che
purtroppo sono nascoste nell’anonimato a dispetto di altre,
che magari hanno un nome di rilievo che attira maggiormente
l’attenzione delle case editrici e del pubblico. Lo snobismo
non è mai cessato, anche se ho avuto l’impressione negli
ultimi anni che qualcosa sia cambiato. Mi auguro per il
futuro di assistere a cambiamenti seri e decisi, in
positivo».
Tu ce l’hai un posto del cuore dove solitamente ti metti
a scrivere o soltanto a ordinare le idee?
«Il mio posto del cuore è racchiuso nei tasti del mio pc.
Ciò che è intorno a me è solo un dettaglio, per la serie,
quando scrivo mi isolo dalle catastrofi che mi circondano».