Telegiornaliste anno XVII N. 9 (659) del 10 marzo 2021
Francesca
Bielli, ricordi di Vivere
di
Giuseppe Bosso
Oggi affermata doppiatrice e direttrice del doppiaggio,
Francesca Bielli è però anche un volto che ha
vissuto un momento di grandissima popolarità come
protagonista di una soap made in Italy di successo in onda
su Canale 5.
Benvenuta Francesca, grazie della disponibilità: dove
possiamo ‘ascoltarti’ adesso?
«Non conosco le messe in onda, sicuramente su Fox Crime sta
andando in onda una serie francese molto carina,
Balthazar, in cui presto voce alla coprotagonista».
Il grande pubblico ti ha conosciuta tra fine anni ’90
inizio anni 2000 per il personaggio di Alice Gherardi che
interpretasti nella soap di Canale 5 Vivere: cosa
ricordi di quell’esperienza?
«Esperienza meravigliosa, in cui io ragazza poco più che
ventenne mi ritrovai catapultata in un mondo molto
particolare; ho dei bellissimi ricordi, a cominciare dai
rapporti che mi porto ancora dietro da allora, compresi
alcuni fan con cui ho stretto amicizia e che ancora sento;
prima di diventare mamma andavo spesso a Bologna nei weekend
a trovare degli amici e lì c’era un ragazzino, allora
tredicenne, che aveva iniziato a scrivermi e veniva a
trovarmi agli studi a Milano. Soprattutto non dimentico il
bellissimo rapporto che avevo creato con tutti i ragazzi
della troupe, truccatori, attrezzisti. E poi ovviamente
splendida esperienza lavorativa».
Com’è cambiata la tua vita dopo quel momento?
«In nulla, ho mantenuto il mio stesso stile di vita, le mie
amicizie, senza particolari “colpi di testa”. Fin da giovane
sono sempre stata abbastanza inquadrata, poco propensa ad
uscire dagli schemi».
Anche i tuoi figli stanno iniziando a seguire il tuo
percorso nel mondo del doppiaggio: con quali prospettive?
«Non ci sono prospettive; io dirigo, ma loro lo fanno con
altri colleghi, quando vengono chiamati e solo se ne hanno
voglia. È nato tutto per amicizia con un collega direttore,
a loro è piaciuto, ma io spero che nella vita facciano altro
(ride, ndr)».
Come hai vissuto gli adattamenti che il mondo del
doppiaggio ha dovuto seguire per fronteggiare la pandemia?
«All’inizio, durante il primo lockdown, siamo stati tutti a
casa, è stata una bella botta come per tutti direi. Ce la
siamo cavata abbastanza bene, recuperando tutto quello che
avevamo in standby fino alla fine del 2020. Adesso iniziamo
con il 2021 ad affrontare le incognite che ci hanno
accompagnato a partire da dicembre, c’è molta paura, i set
si sono fermati o hanno dovuto cancellare molte produzioni
che erano in corso. Ci sono molti interrogativi».
Guardando indietro, quali sono i personaggi o le attrici
che più hai sentito vicine al tuo modo di essere?
«Sicuramente mi riconosco molto nell’attrice di
Balthazar,
dura e decisa».
Rifaresti quello che hai fatto?
«Sono andata via da
Vivere per mia scelta, prima che
scadesse il mio contratto, perché ero stanca e non avevo più
voglia di seguire quei ritmi, anche perché avevo voglia di
fare altro, sempre in televisione, ma, ahimè, noi attori di
soap siamo stati ‘marchiati’, per così dire, e con
l’eccezione di Alessandro Preziosi nessuno di noi è riuscito
a ricollocarsi in televisione, per tutti ero Alice Gherardi,
non potevo essere almeno nell’immediato un altro
personaggio. Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se fossi
rimasta; facevo già doppiaggio allora e ho ripreso quando ho
lasciato la soap, probabilmente non sarei rientrata se
avessi continuato
Vivere, avrei aspettato che mi
mandassero via loro».