Telegiornaliste anno XVI N. 1 (618) del 15 gennaio 2020
Fabrizia
Cacace, minerali in passerella
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo la promettente stilista napoletana Fabrizia
Cacace, che il prossimo 22 febbraio, con il patrocinio del
Comune di Napoli e dell'Accademia della Moda, presenterà
presso il Museo Mineralogico di Napoli le sue creazioni in
un evento dedicato al mondo naturalistico.
Fabrizia, cosa succederà dunque il 22 febbraio?
«Presenterò le mie collezioni, la location non è casuale,
dal momento che la struttura è il primo museo mineralogico
in Europa, sfortunatamente ancora poco conosciuto, e che
spero, nel mio piccolo, di portare alla luce».
In cosa consiste, nel dettaglio, il lavoro che
presenterà?
«Sono una ventina di abiti divisi in due sezioni, una
dedicata al mondo dei minerali, chiamata
Mineral Space,
e una dedicata agli oceani,
Geometric Ocean».
Parlare di oceani e di mare inevitabilmente è parlare
anche delle problematiche ambientali che stiamo vivendo.
«Sì, è anche per questo che ho voluto ispirarmi a questa
tematica, ora più che mai attuale e al centro
dell'attenzione».
Come mai ha voluto ispirarsi proprio al mondo dei
minerali?
«Sono molto legata, nel mio lavoro, alla natura circostante,
e mi piace trarre dalla natura la massima ispirazione
possibile; adoro estrapolarne le forme e riprodurle con la
manipolazione dei tessuti, come potrete vedere».
Ha trovato il sostegno delle istituzioni?
«Sì, e non solo grazie al Comune di Napoli che ha
patrocinato l'evento. Ho iniziato a frequentare il museo un
po'per caso, dovendo documentarmi per la realizzazione della
mia tesi di laurea e sono stata supportata sin da subito
dalla Dottoressa Carmela Petti e dal direttore Piergiulio
Cappelletti. Ho trovato, devo dire, subito il pieno appoggio
e sostegno da parte del Comune, e in particolare devo
ringraziare la dottoressa Alessandra Clemente, assessore
alle politiche giovanili, che mi è stata molto vicina e ha
seguito passo dopo passo questo progetto».
Perché proprio a Napoli e a fine febbraio?
«L'evento capiterà in concomitanza con la settimana della
moda di Milano: anche Napoli e il sud possono dire molto in
questo settore, e spero che un giorno anche Napoli possa
essere teatro di una sua fashion week, è una sfida che mi
auguro venga raccolta da altri colleghi».
Restare al sud per lei è stata una scelta di coraggio o
di cuore?
«Di cuore. Mi rendo conto che Milano e altre capitali
europee rappresentano il massimo approdo e la vera
consacrazione per un giovane stilista, ma riuscire a
realizzarmi qui, a casa mia, è la mia più grande
soddisfazione».