Telegiornaliste anno XIII N. 24 (534) del
6 settembre 2017
Mariù Adamo. Mattina 9 è la mia casa
di
Giuseppe Bosso
Attrice e conduttrice versatile, volto familiare al pubblico
dell'emittente napoletana
Canale 9 al quale dà il
buongiorno con il programma
Mattina 9, incontriamo
Mariù Adamo.
Il suo bilancio della scorsa stagione di Mattina 9?
«È stata una grande stagione per
Mattina 9, credo che
siamo riusciti a crescere ulteriormente, ampliando l'offerta
di informazione e di intrattenimento e confermandoci come
punto di riferimento per il pubblico. I nostri sforzi sono
stati premiati dai dati di ascolto, dall'incredibile
crescita della
nostra pagina Facebook, che ci permette di uscire
dai confini regionali, e da alcuni importanti riconoscimenti
che ci sono stati conferiti da realtà come l'Università
Pegaso e Telethon. È stata una stagione lunga e impegnativa,
in diretta ogni mattina per parlare di attualità, cronaca,
economia e politica, ma anche di tematiche più leggere, come
l'arte, lo sport e lo spettacolo, oltre ovviamente alla
possibilità di cucinare in diretta tutti i giorni con il
nostro chef».
Quale momento le rimarrà maggiormente impresso?
«Aver conosciuto ed intervistato il mio mito di sempre:
l'etoile Carla Fracci: indossare un tutù, delicato ed
impalpabile come una nuvola di cipria, e poi librarsi
nell'aria come una libellula; è questa la vita che sognavo
da bambina. E poi, dopo anni e tanti sogni nel cassetto,
come un battito di ali sospeso nel tempo, ritrovi immutato
il sapore di quella magia e hai la possibilità di
intervistarla nei nostri studi e di fare con lei una
révérence dedicata al pubblico. Ero totalmente rapita dalla
sua bellezza, dalla passione verso quel mondo, la danza,
dove la volontà, la dedizione, la umiltà, la determinazione
ed il talento fanno ancora la differenza. Ma ogni ospite di
Mattina 9 mi ha lasciato qualcosa di bello e di
impercettibile che custodisco come linfa vitale alla mia
crescita umana e professionale: da Serena Autieri a Lina
Sastri, Katherine Kelly Lang, Manuela Arcuri, Nancy Brilli,
per citare solo alcuni ospiti femminili ma la lista è
davvero lunga e varia; però la Fracci, la mia etoile, mi ha
riportata indietro nel tempo, alla mia fanciullezza
realizzando con commossa emozione quel piccolo grande
sogno».
Un format come questo come si colloca nella tv locale se
paragonato ai grandi network nazionale che da anni vengono
trasmessi su scala nazionale?
«
Mattina 9 rappresenta una sorta di punto di rottura
in un'emittenza locale che in molti casi ha smesso di
guardare ai contenuti. La nostra mentalità è sempre stata,
sin dalla prima puntata, quella di ragionare in ottica
nazionale; crediamo che i contenuti e le tante tematiche
sviluppate siano il punto di forza della trasmissione; ciò è
possibile grazie ad una giovane redazione di professionisti,
sempre sul pezzo. A noi conduttori sta aggiungere la nostra
sensibilità per comunicare con un pubblico sempre più
incuriosito e speranzoso. È quasi doveroso: il pubblico e
gli ospiti devono sentirsi a casa e credo che questo sia un
altro elemento vincente del nostro format».
Oltre al programma quali sono i suoi prossimi progetti?
«Amo volare alto e sarebbe bello portare Mattina 9 su una
rete nazionale! Vorrei raccontare in presa diretta la
quotidianità stando vicina al pubblico, narrare senza false
ideologie i cambiamenti in atto nella società, che oramai
sono sempre più repentini; voglio dedicarmi anima e corpo al
miglioramento della società, perché credo che il mio sia
soprattutto un lavoro di utilità sociale. Il tutto non
dimenticando mai di essere umile sempre, e, come diceva
Socrate, sapere di non sapere».
Le sta stretta la dimensione della tv campana?
«Assolutamente no, anzi ringrazio Gennaro Coppola e
Gianmarco Ravo della
R&C Comunicazione, che produce
la trasmissione, per aver scelto il mio volto e per aver
permesso di portare il mio sorriso ogni mattina nelle case
del nostro amato pubblico. E ringrazio l'editrice e il
direttore di Canale 9, Carolina Visone e Vincenzo Coppola,
per il continuo sostegno: facciamo informazione ogni giorno,
con uno sguardo attento al sociale. Ci occupiamo di calcio,
del Napoli, la mia squadra del cuore, disquisiamo di temi
politici... ma non ho mai percepito condizionamenti nel mio
lavoro: sono ogni giorno a contatto con una redazione
splendida e con una produzione straordinaria che permette di
esprimermi nel migliore dei modi, di essere ciò che
realmente sono, di essere semplicemente Mariù; si lavora
insieme in assoluta libertà con tanto affiatamento e senza
problema alcuno».
Il bello e il brutto del suo lavoro.
«Parlare di bello e brutto non è cosa semplice: nell'ambito
del mio lavoro l'esperienza di bello e brutto trovano
riscontro quando trattiamo storie a sfondo sociale. Ciò mi
permette un contatto con tante persone e con le loro
difficoltà: questo non significa semplicemente provare
un'emozione, quanto entrare in un processo e viverlo. È
bello aiutare queste persone, diventa quasi una missione che
ti rende felice specialmente se l'epilogo è positivo. Al di
là della soddisfazione che provi quando sai di aver fatto
qualcosa di utile, spesso immedesimandoti in queste
situazioni riesci a trovare nuovi spunti per la tua vita e
accrescere così la tua esperienza di essere umano. Ed è
proprio qui che entra in gioco il “brutto”: nonostante la
sensibilità e la grande forza che impieghi per aiutare il
prossimo ti rendi conto che dinanzi alla vita spesso si è
indifendibili ed impotenti, e comprendi che solo lo sguardo
verso il Cielo può essere fonte di grande supporto e
conforto».
Accetterebbe compromessi?
«Nessun compromesso! Sino ad oggi mi sono sempre ribellata
all'idea del compromesso quale abito mentale da indossare:
accettarlo significherebbe arrendersi un po', tradirebbe
quei principi morali a cui mi sento fortemente radicata. Da
questo punto di vista mi sento una privilegiata e sono
felicissima di quel che sto facendo soprattutto perché a
Mattina 9 mi sento a casa; ho lavorato con altre
produzioni, ma
Mattina 9 è proprio casa mia».
Nel domani come si vede?
«Davanti ad una telecamera a bucare lo schermo per catturare
i telespettatori con il mio sorriso, la mia spontaneità e
con la voglia di voler fare sempre meglio il giorno dopo».