Telegiornaliste anno X N. 6 (394) del 17 febbraio 2014
Il
noir al femminile di Paola Alberti
di
Antonia Del Sambro
Paola Alberti è presidente del
Premio
Letterario Europa, l'unico in Italia riservato alla
narrativa noir al femminile, e ha collaborato come
giornalista su varie testate, conducendo anche una rubrica tv
dedicata ai libri. Da anni pubblica con successo gialli e noir e
nel 2004 ha fondato, insieme al giornalista Franco De Rossi, la
"
Compagnia del Delitto", specializzata in
murder party. Da allora cura la regia e scrive anche i testi
per “
Cene con delitto” messe in scena con successo in
tutta Italia.
Paola lei è una scrittrice di gialli: come nasce la sua
passione e quanto è difficile per una donna farsi conoscere in
questo ambito? Non sarebbe stato più facile con un libro di
cucina o di fiabe per bambini?
«Per me leggere è come respirare, non è possibile smettere... ho
iniziato a leggere libri prestissimo e a otto anni leggevo di
nascosto i Segretissimi di mia madre e anche l'intera produzione
di gialli di Agatha Christie. Sono stati i primi libri che ho
letto, insieme ad una vecchia edizione Mondadori di "Madame
Bovary" che leggevo di nascosto, la notte, complice una piccola
lampada messa sotto la coperta per non farmi scoprire da mia
madre. Per una donna è difficile, in Italia, affermarsi
nell'ambito della narrativa cosiddetta di genere, ci si aspetta
sempre che scriva un libro di ricette o una fiaba per bambini,
ma io confesso che non ho mai provato alcun interesse per
cucinare e penso che le fiabe per bambini possono essere anche
per adulti, Harry Potter docet. Proprio per favorire la
letteratura di genere al femminile da undici anni organizzo, nel
mese di marzo, il Premio Letterario Europa, l'unico in Italia
rivolto alle scrittrici di racconti gialli e noir. Il Premio ,
che ha il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Pisa,
è completamente gratuito e nelle ultime edizioni ha avuto
madrine d'eccezione, come la scrittrice Margherita Oggero».
In uno dei suoi lavori c'è un evidente omaggio a Agata
Christie, dobbiamo presumere che è la sua musa o che comunque si
ispira molto a lei e alla sua scrittura?
«Il mio primo libro di racconti gialli e noir, "
Il delitto si
addice a Eva", aveva il sottotitolo "
con un omaggio ad
Agatha Christie", perché chiudeva la breve raccolta di
racconti una storia, "
Nero d'Egitto", dedicata proprio
alla Christie, con una citazione iniziale dal suo libro "
C'era
una volta". Agatha Christie rimane per me l'indiscussa
regina del giallo classico, quello della "golden age" per
intenderci, ma nel mio libro di racconti gialli e noir "
Lezioni
di cattiveria", nelle storie che ho scritto per le trenta
antologie pubblicate e più ancora nel romanzo che ho finito di
scrivere ma che non ho ancora pubblicato mi sono distaccata dal
giallo classico per avvicinarmi a quelli che io chiamo
"territori di confine", dove si possono decodificare segnali
provenienti dal mondo sovrannaturale. Per me l'importante è
riuscire ad essere un tusitala, un "narratore di storie",
proprio come gli indigeni chiamavano il grande Stevenson.
Scrivere una storia dove tutti si possono riconoscere, scriverla
con “il sangue del proprio cuore” questo è il mio obiettivo di
scrittrice, soprattutto nel romanzo».
Chi sono i suoi lettori, chi partecipa alle sue
presentazioni, chi le scrive di solito per farle i complimenti?
«I miei lettori sono di ogni tipo, sono lettori che scelgono una
storia di mistero che potrebbe capitare anche a loro, sono
lettrici che si sono riconosciute nelle donne del mio primo
libro “
Il delitto si addice a Eva”, vessate dai capo
ufficio, tradite dall'amica del cuore e dal marito e divertite
da una possibile tremenda vendetta letteraria. Ancora oggi
tengo, infilato in una tazza nella mia libreria, un tralcio di
fiori bianchi in raso che una mia lettrice mi regalò alla prima
presentazione de “
Il delitto si addice a Eva” a Pisa e
una piccola civetta in peluche, avevo una collezione di oltre
cinquecento gufi e civette, che mi regalò un'altra lettrice per
la presentazione di “
Lezioni di cattiveria” in Maremma».
Il libro che non ha ancora scritto e che le piacerebbe
scrivere?
«È il prossimo, quello che ho iniziato a scrivere, in realtà; è
la storia di una rinascita spirituale, di una serie di
combattimenti spirituali. Al centro di tutto c'è l'Energia, la
fonte primaria - Dio, per me che sono credente, Budda o Maometto
o, comunque, la Fonte primaria della vita, e la storia di una
folgorazione sulla Via di Damasco, che può accadere a chiunque,
in un giorno qualunque, trasformando l'ordinario in
straordinario».