Telegiornaliste anno II N. 9 (41) del 6 marzo 2006
A pranzo con gli antenati di
Nicola Pistoia
Un viaggio indietro nel tempo, tra i fasti imperiali o tra i
feudi medioevali, alla riscoperta di sapori ormai spenti e profumi
ormai svaniti. Questo è il sunto del nuovo programma partito su
Alice Tv, canale satellitare di Sky dedicato alla gastronomia,
e che viene trasmesso ogni giovedì sera alle 21.00.
A tavola con la storia, questo il titolo dello show, si
propone di far conoscere ai telespettatori i piatti storici,
quelli che sono alla base della cucina moderna, per apprezzare
ancora meglio quello che mangiamo.
Il racconto delle invenzioni e delle trasformazioni del
cibo, dalle cucine dei castelli medievali alle tavole dei
popoli latini, dalla cucina di magro dei cavalieri templari
all’ abbondanza dei banchetti del principe rinascimentale, fino
alla novità dei prodotti importati dal Nuovo Mondo e ai trionfi
delle cucine contemporanee.
E ancora, la trasformazione delle sostanze naturali: nate come
medicamento salvatore, divenute ingredienti insostituibili nella
cucina di ogni epoca.
Il tutto sotto il rigido controllo di gourmet e specialisti di
gastronomia storica, in ambienti che evocano sensazioni lontane
ma sempre vive.
Una serie di personaggi tra figuranti, storici e autori che
hanno creduto nella realizzazione di un format nuovo,
originale e ben fatto.
Tra questi è d’obbligo citare chi fin dall’inizio ha sostenuto il
progetto e lo ha portato avanti con amore e dedizione.
Parliamo di Alex Revelli Sorini, ideatore e conduttore della
trasmissione, nonché esperto di gastronomia storica, e di Susanna
Cutini (sua moglie, ndr), direttore del portale
Taccuini storici, esperta di gastronomia storica e autrice del
programma. L'abbiamo intervistata.
Come mai questo connubio, insolito per certi aspetti, tra storia e
cucina?
«Senza dubbio perché sono appassionata sia di una cosa che dell’altra.
Amo cucinare e adoro la storia. Mi piace capire i perché delle cose.
Di certo la gastronomia è storia e la storia del passato è legata
alla cucina moderna perché, inevitabilmente, l’ha influenzata. Fin
dalla notte dei tempi i diversi piatti venivano associati ai grandi
personaggi storici, che fossero Giulio Cesare o Napoleone. E quando
si parla di gastronomia non si fa riferimento solo ed esclusivamente
alla cucina, ma ad una serie di elementi come la tradizione, gli
usi, i costumi e le leggende».
Come mai hai scelto la tv satellitare piuttosto che quella in
chiaro?
«Il nostro intento, in verità, non è tanto quello di sbancare
l’Auditel, come spesso accade per i programmi che vengono trasmessi
sulle reti nazionale, bensì di offrire un programma nuovo,
intrigante e che solletichi la curiosità dei telespettatori. Per cui
puntiamo sulla qualità invece che sulla quantità. E poi il direttore
di AliceTv, come donna, è stata entusiasta di appoggiare la nostra
idea».
Cosa pensi dei tantissimi programmi che ogni giorno ci riempiono di
ricette, talvolta inutili?
«Non amo dare giudizi negativi. Vorrei esprimermi, comunque, su un
programma in particolare, che è forse anche quello più importante
che parli di cucina: la Prova del Cuoco di
Antonella Clerici. Trovo il programma molto divertente, poi
Antonella è simpaticissima. Interessante la gara dei cuochi... e
poi? La gente ha bisogno di curiosità. In antichità il risotto era
definito giallo, oggi è alla milanese, perché? Quindi, non di una
curiosità eccessivamente alta, ma sfiziosa. Per capire come si sono
tramandate quelle ricette, magari in che periodo storico sono nate.
Scoprire i perché della loro origine».
E della cucina moderna?
«Non posso che amare la cucina moderna, visto che è una trasformazione
di quella storica. Ma c’è un problema. Secondo me tra qualche anno
ci saranno molti più cuochi (cioè coloro che si occupano di cucina
dal punto di vista professionale) che donne ai fornelli. Soprattutto
ci saranno sempre meno persone (a causa anche della vita frenetica)
che apprezzeranno il valore della ricette della nonna, il valore
delle tradizioni».
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