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MARIA GRAZIA CAPULLI
Maria Grazia Capulli - intervistaMaria Grazia Capulli (Macerata 15/08/1960, Roma 21/10/2015) era iscritta all'Albo dei giornalisti professionisti dal 05/03/1992. Aveva studiato all'Università di giornalismo di Camerino. Dal 1996 era nella redazione del Tg2 Rai come conduttrice e inviata per il telegiornale e rubriche.
Ha vinto tre edizioni del premio "La telegiornalista dell'anno".
Scheda aggiornata al 21-ott-2015
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Maria Grazia CapulliTelegiornaliste anno XI N. 34 (465) del 26 ottobre 2015

Ciao Maria Grazia
di Giuseppe Bosso, Francesca Succi, Rocco Ventre

Come un fulmine a ciel sereno all'alba di un freddo mattino di inizio autunno il mondo del giornalismo è sconvolto dalla terribile notizia della scomparsa di una delle sue più apprezzate e amate protagoniste.
Ad appena 55 anni Maria Grazia Capulli ci lascia; il gravissimo male che l'aveva colpita da tempo l'ha sopraffatta, senza però riuscire a impedirle, fino a pochi giorni prima della morte, di essere lì, in redazione, con i suoi colleghi e i suoi affezionati spettatori del Tg2, impietriti e scossi dalla notizia. Così come impietriti e scossi sono i redattori e gli utenti-lettori di Telegiornaliste, che per tre volte l'avevano incoronata come la più amata delle tgiste, e verso cui ha sempre mostrato simpatia e affetto, ricevendo la targa dal nostro editore Rocco Ventre negli studi di Saxa Rubra in due occasioni, sorridente e orgogliosa di un riconoscimento non meno gradito di quelli, prestigiosi (tra cui il Premio Magna Grecia Awards, il Premio Nassiriya e il recente Premio Collevario) conseguiti in una carriera iniziata in gioventù in una radio maceratese e proseguita con prestigiose testate fino all'assunzione in Rai, sul finire degli anni '80.
Un'intervista a Piero Chiambretti in occasione del Festival di Sanremo del 1997 convince l'allora direttore del Tg2 Clemente Mimun ad affidare a quella ragazza camerinese, che ha sempre saputo coniugare bellezza e competenza, fascino e professionalità, rigore e solarità, l'edizione delle 13 del telegiornale, da lei condotta alternandosi anche come corrispondente da Parigi e conduttrice di rubriche di punta del Tg2 come Costume e società e Tg2 Salute.
Giuseppe Bosso

Ho appreso la morte di Maria Grazia Capulli sui social di primo mattino. Inizialmente ho pensato ad uno scherzo, uno dei soliti, che colpisce in maniera stupida personaggi noti nel mondo della televisione. Poi facendo ricerche sul web ho avuto una triste conferma: Maria Grazia Capulli non c'era più. Una verità che ha lasciato un vuoto a tutti.
La sensazione iniziale è stata di smarrimento e sconforto, poi a fine giornata di tristezza e malinconia. Sul momento ho addirittura chiamato mio papà per comunicare la notizia, come si farebbe quando scompare un familiare o un parente. Mi ero, e lo sono ancora, affezionata a Maria Grazia che ho imparato a conoscere quando già da piccola vedevo il telegiornale per carpire ogni dettaglio del mestiere.
Mi mancherà una telegiornalista professionale, educata, elegante e bella. Mancherà al mondo del giornalismo tutto. Mi mancherà il mix perfetto, il suo, che le ha permesso di arrivare a grandi livelli. E mancherà non solo a chi la seguiva, come informatore appassionato, ma anche a noi giovani leve del giornalismo televisivo, perché lei della "vecchia scuola" - seppur ancora giovane e sempre attuale - ha dimostrato a noi donne che si può fare questo mestiere senza cadere nella banalità e soprattutto nella volgarità; ancora oggi, anche se tutto sembra andare verso quella direzione.
Se nelle scuole di giornalismo e in particolare nelle redazioni sarà istituito lo Stile Giornalistico Capulli sarebbe un grande passo, in modo particolare per noi Donne dell'informazione.
Ciao Maria Grazia, non ti dimenticheremo mai!
Francesca Succi

La prima volta che incontrai Maria Grazia Capulli era il 9 luglio del 2007: mi trovavo presso gli studi Rai di Saxa Rubra a Roma, insieme a due miei collaboratori, per consegnarle il meritato premio che gli utenti del nostro forum avevano deciso di assegnarle.
Maria Grazia ci accolse con un grandissimo sorriso, gli occhi luminosi e il suo aspetto sorprendentemente giovanile che nulla aveva a che vedere con la sua età anagrafica.
Era un po' imbarazzata per la premiazione e ci confessò: «Sono timida. Non ho problemi ad apparire davanti a milioni di spettatori soltanto perché non li vedo!».
Ebbi la fortuna di poterla incontrare nuovamente nel 2010. Ma fu l'ultima.
Una grande professionista, umile e gentile, sorridente e positiva, così io la ricordo da quel primo incontro e da quello di qualche anno dopo.
Sul nostro forum era affettuosamente soprannominata MaGiCa, ed è proprio vero: Maria Grazia era magica.
Rocco Ventre




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